Maria Roveran è la rivelazione dell’anno

E’ un momento d’oro per l’attrice Maria Roveran che il 20 novembre ha ricevuto il Premio Rivelazione dell’anno – RdC Awards 2014, assegnato dalla Rivista del Cinematografo nell’ambito del Tertio Millennio Film Fest.
Il Premio viene attribuito con la seguente motivazione: “In Piccola patria, l’immedesimazione è tale da non capire dove finisca il personaggio e dove inizi la persona. Maria Roveran, più che recitare, sembra vivere sulla scena. Tanta immediatezza non deve però trarre in inganno: la spontaneità non nasce da una reale vicinanza con la Luisa del film, ma è il frutto di un lavoro rigoroso sul corpo, il dialetto, l’espressione, il gesto, elementi nevralgici di una performance che fa del proprio sparire la sua qualità più evidente”.

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Veneziana di nascita, la Roveran è legata in modo speciale alla nostra regione: ha studiato infatti a Trieste alla facoltà di Fisica e ha girato in parte in Friuli il primo film, Piccola Patria di Alessandro Rossetto, duro affresco della provincia veneta. Non è certo un caso se, nella loro fuga dal grigio nordest, Luisa ed il suo ragazzo si ritrovano a Trieste che, secondo il regista, “per la sua vicinanza col confine, nel film simboleggia la libertà”.
E di una piccola comunità, nel silenzio delle valli innevate, racconta La foresta di ghiaccio, film di Claudio Noce con Emir Kusturica, Adriano Giannini e Ksenia Rappoport presentato al Festival di Roma. Qui Maria Roveran è Sandra, una ragazza di origini bosniache estirpata dalla sua terra a causa della guerra civile nell’ex Jugoslavia, salvata dalla madre che ormai non ha più, allevata da un branco di uomini che forse sono soltanto bestie. “La foresta di ghiaccio è stata la mia seconda esperienza cinematografica, un’esperienza che ho vissuto immediatamente dopo il set di Piccola Patria e che mi ha fatto crescere molto”, racconta l’attrice. “Così, in poco tempo, ho potuto apprezzare due tipologie di set tanto differenti quanto simili per calore e umanità. Sandra, il mio personaggio, una ragazza così fragile e sofferente da apparire forte come solo i matti riescono ad essere, ha toccato sin da subito le mie corde più profonde che Claudio ha avuto la sensibilità e la generosità di accogliere, aiutandomi ad esprimere ciò che per me questa giovane rappresentava”.
Ed a proposito del lavoro di trasformazione per entrare in un personaggio dalla storia così tormentata: “Ho iniziato a documentarmi, a leggere, ad ascoltare musica ma vedevo che non serviva andare troppo lontano per far nascere qualcosa che parlasse da sé. Interpretare questo ruolo è stato come cercare un costante equilibrio tra dolore e gioia vitale, tra luci ed ombre, tra sanità mentale e follia. E’ stato come fare i conti con la solitudine più rumorosa che ciascuno di noi si può portare dentro, forse anche perché ha coinciso con una serie di incontri per me davvero significativi ed una condizione di personale transizione”.

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Nella colonna sonora de La foresta di ghiaccio, come era già successo con Piccola Patria, spicca una canzone, composta e cantata da lei, Putea dela luna: “Per il provino veniva richiesta una ninna nanna di tradizione popolare, io non conoscendone di particolari ne ho composta una presentandola all’incontro per il casting”, spiega la Roveran.“Scrivere e cantare spesso mi aiutano ad entrare all’interno delle dinamiche di un personaggio. Quella stessa ninna nanna è stata poi inserita all’interno del film per volere di Claudio e sotto la sua guida ho cercato di interpretarla provando a far parlare le pieghe più nascoste di Sandra”.
Nel suo percorso, la musica sembra qualcosa di cui non poter più fare a meno, tanto che ai primi di novembre è uscito AlleProfondeOriginiDelleRugheProfonde, suo esordio discografico. Un album che raccoglie nuovi pezzi insieme ai brani, rivisitati, presenti nella colonna sonora di Piccola Patria e a Putea dela luna ne La foresta di ghiaccio. Sette brani, prodotti ed arrangiati insieme ai musicisti Simone Chivilò, Moreno Marchesin e Piero Trevisan per l’etichetta veneziana Gutenberg Music. In teatro, invece, sta interpretando la ragazza-lupo nel musical lo-fi Cinque Allegri ragazzi morti, tratto dall’omonima saga a fumetti del pordenonese Davide Toffolo e prodotto da Pubblico Teatro-La Tempesta.