Female fronted metal, un fenomeno che non conosce crisi

Se non sono ‘female fronted’ non le compriamo?
La domanda sorge spontanea, le band ‘al femminile’ stanno vivendo un momento di fortissima esplosione; Fabienne, la new entry degli Eluveitie dalle chiome fluenti e occhioni azzurri tiro Melania Trump, è soltanto l’ultima di una serie di Barbie elette ad hoc per conquistare i fans giapponesi, australiani e latinoamericani, perché questo è esattamente quello che questi Paesi si aspettano per comprare i loro dischi.

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La presenza femminile s’impone sempre di più anche sul web e social network, con il proliferare di siti specializzati sull’argomento, come Metaladies Femme Metal Webzine, oppure attraverso webzines ‘female fronted’ come l’italiana Rock Rebel Magazine: tutti siti d’informazione che hanno un peso notevole nell’industry, esercitando tramite i loro contenuti, dalle photo gallery alle recensioni, un discreto potere d’acquisto di un album piuttosto che di un altro.

Cristina Scabbia, Lacuna Coil
Cristina Scabbia, Lacuna Coil

Spesso intervistata in qualità di ‘pioniera’ del genere, Cristina Scabbia si è così espressa a proposito dei festival che vedono in scaletta solo ‘female fronted’ band come il Female Metal Event di Eindhoven, Paesi Bassi: ‘Mi piacciono, perché ci sono molti fan che amano questo tipo di musica ed è bello poter offrire un festival con band che suonano quel determinato genere. Non amo molto il termine ‘female-fronted’ perché, per me, è molto naturale pensare a una donna in una band come ad una qualsiasi altra persona che possa farne parte. Non distinguo tra uomini e donne. Ci sono cantanti, chitarristi, batteristi…ma non differenze di genere. Comunque sono felice che ci sia l’opportunità di avere un festival come questo, dove il pubblico può partecipare sapendo di trovare un genere musicale con donne alla voce’.

Da sinistra: Carla Coates (Butcher Babies), Elize Ryd (Amaranthe), Alyssa White-Gluz (Arch Enemy) e Heidi Sheperd (Butcher Babies) durante l'ultima edizione dei Revolver Music Awards
Da sinistra: Carla Coates (Butcher Babies), Elize Ryd (Amaranthe), Alyssa White-Gluz (Arch Enemy) e Heidi Sheperd (Butcher Babies) durante l’ultima edizione dei Revolver Music Awards

Tantissimi sono i nomi in gara nella categoria ‘Rock Goddess of the year’ dei Loudwire Music Awards, il premio annuale promosso dalla prestigiosa rivista statunitense: a contendersi lo scettro, tra le altre, anche Amy degli Evanescence, Lizzy degli Halestorm, la stessa Cristina Scabbia dei Lacuna Coil, l’ex Flyleaf Lacey Sturm, Taylor di The Pretty Reckless e Emma degli australiani Sick Puppies.

Area 7
Area 7

Al fascino delle female fronted band hanno ceduto perfino Mr. Axl Rose & Co., tra le massime icone del rock al testosterone: in apertura a Lima abbiamo visto le Area 7, nu-metal/hc band capitanata dall’attivista e blogger Diana Foronda, fondatrice del movimento ‘Girls of Rock’ in Perù, ed in Giappone di supporto ai Guns ci saranno nientemeno che le Baby Metal: il gruppo che unisce J-Pop e metal aprirà i concerti in programma a Osaka, Kobe, Yokohama e il secondo di Tokyo (21, 22, 25 e 29 gennaio 2017).