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‘Tusta’, il documentario sul frontman dei KUD Idijoti al 31° Trieste Film Festival

Non so quante occasioni ci saranno di vedere in Italia ‘Tusta’ sul frontman del gruppo croato KUD Idijoti. Per il momento è stato presentato al 31° Trieste Film Festival, alla presenza del regista Andrej Korovljev e del produttore.

Presentato nella sezione documentari, ‘Tusta’ racconta la storia di Branko Črnac detto ‘Tusta’ e dei KUD Idijoti, gruppo punk rock di Pola, noti anche in Italia e attivi tra gli anni ’80 ed il 2011, anno del loro ultimo concerto.

Il film inizia nel 1987, anno in cui la band, fondata nell’81, vince in Serbia al Festival di Subotica sbaragliando oltre trecento band concorrenti. La vittoria segna una svolta importante per i KUD Idijoti, che da quel momento conoscono un successo inarrestabile che li porterà ad esibirsi sui principali palchi in Ungheria, Germania, Svizzera ed Italia.

KUD Idijoti durante un concerto a Novi Sad (1987)

Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su questo gruppo di capelloni ‘che si trovavano a provare a Pola, negli spazi abbandonati dell’ex manicomio di Villa Rizzi’, come racconta il bassista del gruppo Nenad Marjanovic detto Dr. Fric nel suo libro ‘Život s Idijotima’ (La mia vita con gli Idioti, nda).

Villa Rizzi a Pola sulla retro-copertina dell’EP ‘Bolje izdati plocu nego prijatela’ (1987)

Clamoroso l’episodio in tour a Reggio Calabria nell’87, quando un gruppo di carabinieri interrompe l’esecuzione della cover di ‘Bandiera Rossa’ contribuendo ad un incidente diplomatico. I loro testi sulla tolleranza, la convivenza e la giustizia sociale, considerati troppo comunisti negli anni ’90, chiusero alla band le porte di molte stazioni radio in Croazia.

Determinante per il gruppo in questa fase iniziale della carriera fu l’incontro con Boris Furlan, produttore di Koper, che decise di pubblicare i primi album tramite la sua etichetta Slovenia Records.

Un altro aneddoto saliente riguarda il concerto insieme ai mitici Ramones alla Tivoli Hall di Lubiana il 10 ottobre 1994. “I Ramones erano senza strumenti”, ricorda il chitarrista Sale Veruda in un’intervista. “Per sbaglio li avevano imbarcati su un aereo diretto a Vienna, così nel backstage regnava un certo nervosismo. L’organizzatore della serata, teso e preoccupato, ci dava indicazioni affinché continuassimo a suonare intrattenendo il pubblico il più a lungo possibile…Finalmente, dopo quaranta minuti, l’attrezzatura arrivò, il concerto poteva iniziare!”

Nella seconda parte il film si concentra sul lato intimo di Tusta, attraverso le testimonianze dei compagni di avventura, degli amici e soprattutto delle mogli e dei suoi figli che rivelano la sua straordinaria dimensione umana ed il suo eccezionale carisma. Diventato una vera icona del punk rock dei Balcani, Tusta era visto come un eroe tra gli operai dei cantieri di Pola, dove lavorava a capo del dipartimento macchine ed era attivo nel sindacato.

Stroncato da un male incurabile nel 2012 pochi giorni dopo aver compiuto 57 anni, Tusta oggi vive ancora nei ricordi e negli sguardi di chi lo ha conosciuto ed amato, sui murales e sulla via che la sua città gli hanno intitolato; ed oggi soprattutto nella Rock Gallery, lo spazio vicino all’Arena dedicato alla scena punk rock ex Yu degli anni Novanta.

Il documentario è diretto da Andrej Korovljev, nato a Pola con studi di regia a Londra, ed è prodotto dalla Factum di Nenad Puhovski -oltre che producer anche regista teatrale e fondatore del principale festival di cinema documentario di Zagabria Zagrebdox. I due insieme hanno già realizzato ‘Una storia polesana’ e ‘The Years of Rust’ sui cantieri Uljanik di Pola -dove Branko Tusta lavorava. ‘Tusta’ in questo senso chiude quasi una ideale trilogia sul capoluogo istriano, dove dovrebbe ambientarsi anche il nuovo film di Korovljev- che questa volta sarà un lungometraggio di finzione.

Della Factum al Trieste Film Festival sono stati presentati molti lavori, tra cui ‘Generacija ’68-Generation ’68 (2016) sulle rivolte degli studenti e ‘Glasnije Od Oruzja- Louder Than Guns’ (2017) sul ruolo della musica patriottica nella (ex) Jugoslavia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.

Dopo aver debuttato la scorsa estate al Motovun Festival di Montona, ora ‘Tusta’ prosegue con successo il suo tour attraverso il circuito dei festival e dei cinema nelle principali città croate.

Quando finzione e realtà si fondono: Jennifer Lopez in ‘Hustlers’

Quello di Ramona in ‘Hustlers’ potrebbe essere Premio Oscar per Jennifer Lopez, che per questo ruolo ha già vinto il Best Supporting Actress dalla Los Angeles Film Critics Association ed ottenuto la sua seconda nomination ai Golden Globes dopo quella nel 1997 per il biopic ‘Selena’. Un’ulteriore sfida per la popstar latino americana, 50 anni compiuti sotto il segno del Leone lo scorso 23 luglio, che, partita from the blocks del Bronx di New York nell’ormai lontano 1990, oggi è diventata un vero e proprio brand il cui patrimonio stimato è di 400 milioni di dollari.

Ispirato ad un articolo uscito sul New York Magazine,  ‘Hustlers’ racconta un’incredibile storia vera nata nel 2007, alle soglie di quella crisi finanziaria che cambiò il mondo, sventrando il centro finanziario d’America.

Destiny (la bravissima Constance Wu), bisognosa di denaro per occuparsi della povera nonna, cambia vita quando conosce Ramona (Lopez), diva dello strip club che le insegna le basi del mestiere. Peccato che il crollo di Wall Street del 2008 faccia precipitare le entrate delle ragazze, ‘costrette’ ad ingegnarsi per cambiare le regole del gioco, per sfruttare chi solitamente sfruttava loro.

La regista Lorene Scafaria ha scritto avendo già in mente Jennifer Lopez per il ruolo di Ramona, la leader del gruppo. ‘Ha le qualità giuste per il ruolo, oltre a una condizione fisica invidiabile. È ambivalente: calda e materna, dura e molto cool, sexy e intelligente. Un po’ mamma orsa un po’ Gordon Gekko (lo ‘squalo’ di Wall Street interpretato da Michael Douglas nel cult di Oliver Stone, ndr). È stata bravissima, ha un grande talento da attrice, si tende a dimenticarlo. E molta dedizione: ha studiato sei mesi la pole dance‘.  Sa bene, dice la regista, cosa significhi il carisma. ‘Jennifer Lopez è stata un’icona di New York, di certo era un modello anche estetico della vera Ramona‘.

Per il suo ruolo di Ramona la Lopez si è ispirata a Joe Pesci in ‘Quei Bravi Ragazzi’ di Martin Scorsese: ‘Mi sarei dovuta trasformare in Joe Pesci, il che per una donna è praticamente impossibile’, ha detto in un’intervista. Anche secondo il ‘Time’ –qui il link– un personaggio come quello di Ramona finora si era visto declinato soltanto al maschile, e cita come esempi il Denzel Washington di ‘Training Day’ e, risalendo ancor più indietro, Al Pacino nei cult ‘Donnie Brasco’, ‘L’Avvocato del Diavolo’ e ‘Profumo di Donna’. 

Certo, in questo tipo di performance il rischio maggiore è la perdita del confine netto tra finzione e realtà: dove finisca il personaggio di Ramona e dove invece inizia a venire a galla la ‘vera’ Jennifer Lopez…beh, è impossibile da dire. Un caso analogo succedeva in Larry Flint (1996) di Miloš Forman: anche lì un’eccezionale Courtney Love raggiungeva la fusione totale con il personaggio di Althea, la moglie tossica e alcolizzata del magnate del porno americano, che le valse una nomination al Golden Globe. Un Oscar mancato clamorosamente, quello alla Love, che questa volta Jennifer Lopez potrebbe riscattare!

Trieste Science + Fiction 2019: dentro e fuori lo schermo

Saranno le ipnotiche e coloratissime piante della felicità del ‘Little Joe’ di Jessica Hausner ad inaugurare martedì 29 ottobre al Rossetti h.20 la 19ª edizione del Trieste Science+Fiction Festival!

Il film sarà presentato in anteprima italiana grazie a Movies Inspired, dopo la presentazione in concorso all’ultimo Festival di Cannes, dove la sua protagonista, Emily Beecham, è stata premiata come Miglior Attrice.

‘LITTLE JOE’, Austria 2019, di Jessica Hausner

Il festival, organizzato da La Cappella Underground, porta nel capoluogo giuliano le migliori produzioni di genere fantastico, con oltre 30 anteprime cinematografiche mondiali, internazionali e nazionali e tre concorsi alla presenza di registi, attori e autori da tutto il mondo.
Oltre ai film in programma fino a domenica 3 novembre anche workshop, concerti e dj-set divisi che porteranno lo spettatore in un vero e proprio viaggio dentro e fuori lo schermo…

Tra i film da non perdere ‘Blood Machines’ ispirato ai film e alla musica degli anni ‘80, musicato da Carpenter Brut, è il sequel del video musicale ‘Turbo Killer’.

‘Rabid-Sete di Sangue’ è il reboot del body horror realizzato da David Cronenberg nel 1977 affidato alla sorelle gemelle Jen e Sylvia Soska, le specialiste dell’horror che hanno diretto film violenti e viscerali come ‘Dead Hooker in a Trunk’ del 2009, ‘American Mary’ del 2012 e ‘Il collezionista di occhi 2’ del 2014.

‘The Curse of Valburga’ black comedy horror dove due fratelli organizzano una truffa ai danni dei ricchi turisti: una visita guidata al palazzo di Valburga, con tanto di leggenda inventata per attirare i creduloni. Satanisti svedesi -inclusa la star del black metal svedese Niklas Kvarforth-, dark francesi, un produttore russo di porno con le sue attrici e due ubriaconi tedeschi scopriranno che non è solo un gioco…

Premio Asteroide 2019 al mago degli effetti speciali Phil Tippett, vincitore di due Premi Oscar e celebre per il suo contributo visivo a ‘Il Ritorno Dello Jedi’ e ‘Jurassic Park’. Domenica 3 novembre alle 17.00 al Rossetti il cineasta sarà presente all’anteprima italiana del documentario ‘Phil Tippett: Mad Dreams and Monsters’ di Gilles Penso e Alexandre Poncet, che racconta il lavoro che sta dietro lo straordinario curriculum hollywoodiano di Tippett.

Presente alla manifestazione anche Aldo Lado, regista di culto degli anni ‘70 di film come ‘Chi L’Ha Vista Morire?’, ‘La Corta Notte Delle Bambole Di Vetro’ e ‘L’Ultimo Treno Della Notte’. Il cineasta sarà presente alla manifestazione per celebrare i 40 anni del suo film sci-fi ‘L’Umanoide’ (1979) firmato con lo pseudonimo di George B. Lewis, che verrà proiettato al festival sabato 2 novembre alle ore 20.00 al teatro Miela in una rara copia d’epoca 35mm proveniente dalla Cineteca di Bologna: un cult della fantascienza nostrana interpretato da Corinne Cléry, Barbara Bach e dal triestino Ivan Rassimov nel ruolo di Lord Graal, con gli effetti speciali di Antonio Margheriti e le musiche di Ennio Morricone.

In arrivo anche il celebre documentarista Alexandre O. Philippe, che mercoledì 30 ottobre alle 17.00 al Rossetti presenterà in anteprima italiana ‘Memory: The Origins of Alien‘, in cui racconta le inquietanti origini del celebre film di Ridley Scott, che quest’anno festeggia i primi 40 anni dall’uscita nelle sale. Grazie a materiali inediti appartenuti allo sceneggiatore Dan O’Bannon e al designer H.R. Giger, il documentario svela le ispirazioni alla base di “Alien”, dalla mitologia greca ed egizia ai fumetti underground, dalla letteratura di H.P. Lovecraft all’arte di Francis Bacon, fino alle allucinazioni oscure di O’Bannon e Giger.

‘MEMORY. THE ORIGINS OF ALIENS” USA, 2019, 95’ DI ALEXANDRE O. PHILIPPE

Giornata intensa quella di mercoledì 30 ottobre che alle ore 20.30 la Chiesa Evangelica Luterana (Largo Panfili 1) ospiterà la sonorizzazione live in collaborazione con YEAH a cura di Luca Maria Baldini de ‘L’uomo meccanico’ di André Deed, un film del 1921 in cui ‘c’è uno schermo che preannuncia la televisione (all’epoca appena un vago esperimento), ma soprattutto c’è un robot, gigantesco, comandato a distanza attraverso un tele-visore. Questo uomo meccanico, con le sue sembianze ‘a stufa’, non ha precedenti’ (Michele Canosa).

Ma non solo…Sono passati dieci anni da quando MOON di Duncan Jones chiudeva la nona edizione del Trieste Science+Fiction Festival.
Nel cinquantesimo anniversario dell’allunaggio, il TS+FF ne ripropone una visione assolutamente unica, sonorizzata live da Luca Maria Baldini in programma venerdì 1 novembre al teatro Miela.

La sonorizzazione di ‘Moon’ non è solo cinema e non è solo concerto, ma una vera e propria performance visiva e sonora.

E poi di corsa al Rossetti dove alle 22 di scena la premiere di ‘Terminator: Destino Oscuro’ che riunisce per la prima volta dopo 28 anni il Premio Oscar James Cameron con le star della serie originale Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton in un’elettrizzante nuova avventura che riprende da dove ci aveva lasciati ‘Terminator 2-Il giorno del giudizio’.

‘TERMINATOR: DARK FATE’, USA, 2019, 128’ DI TIM MILLER

Da non perdere sabato 2 novembre al teatro Miela ‘Boia, Maschere e Segreti: l’Horror italiano degli anni 60’ di Steve della Casa racconta un altro genere che ha reso grande il cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta, l’horror dei Mario Bava, dei Riccardo Freda, dei Camillo Mastrocinque, sapienti artigiani diventati ben presto nomi tutelari per tutta una generazione di cineasti internazionali e i grandi del New Horror americano.

‘BOIA, MASCHERE E SEGRETI: L’HORROR ITALIANO DEGLI ANNI SESSANTA’, ITALY, 2019, 75’ DI STEVE DELLA CASA

La plancia di controllo dell’astronave della Notte degli Ultracorpi è affidata al capitano italo-brasiliano Stephan Barnem già al servizio di SCI+TEC, Bedrock, Ellum, M-nus e Beachcoma. Ad accompagnarlo nel viaggio notturno sabato 2 novembre al Dhome l’anteprima del progetto Ra.Ro. e la techno melodica di Cristian Patti!

A chiudere il Trieste Science+Fiction Festival domenica 3 novembre al Rossetti sarà ‘Zombieland – Doppio Colpo’, sequel del cult movie ‘Benvenuti a Zombieland’, che vede riuniti dieci anni dopo il primo film Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Abigail Breslin e Emma Stone, diretti ancora una volta da Ruben Fleischer (‘Venom’).

‘ZOMBIELAND – Double Trap’, USA, 2019, 99’ DI RUBEN FLEISCHER

Tra violenza, distruzione e situazioni comiche, che si diffondono dalla Casa Bianca al resto del Paese, i quattro protagonisti dovranno affrontare nuove forme di zombie, evolute rispetto al primo film, e incontreranno altri umani sopravvissuti. I quattro dovranno inoltre fronteggiare le crescenti difficoltà della loro irriverente quanto improvvisata famiglia.

‘Nico, 1988’: in arrivo il biopic sulla musa di Warhol e dei Velvet Underground

Ambientato tra Parigi, Praga, Norimberga, Manchester, nella campagna polacca e il litorale romano, ‘Nico, 1988’ è un road movie dedicato agli ultimi anni di Christa Päffgen, in arte Nico. Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna dalla bellezza leggendaria, Nico vive una seconda vita dopo la storia che tutti conoscono, quando inizia la sua carriera da solista. La sua musica è tra le più originali degli anni ‘70 e ‘80 ed ha influenzato tutta la produzione musicale successiva.

La ‘sacerdotessa delle tenebre’, così veniva chiamata, ritrova veramente se stessa dopo i quarant’anni, quando si libera del peso della sua bellezza e riesce a ricostruire un rapporto con il suo unico figlio dimenticato. ‘Nico, 1988’ racconta degli ultimi tour di Nico e della band che l’accompagnava in giro per l’Europa degli anni ‘80. È la storia di una rinascita, di un’artista, di una madre, di una donna oltre la sua icona.

American pop artist Andy Warhol (right) with his associate Gerard Malanga and members of the Velvet Underground, New York City, circa 1966. Left to right: John Cale, Gerard Malanga, Nico (1938 – 1988) and Andy Warhol (1928 – 1987). (Photo by Herve GLOAGUEN/Gamma-Rapho via Getty Images)

La regista Susanna Nicchiarelli ha dichiarato: ‘Questa è la storia di Nico dopo Nico. Di lei di solito si parla solo in funzione degli uomini con cui è stata da giovane: Brian Jones, Jim Morrison, Bob Dylan, Alain Delon, Iggy Pop. Una volta in un’intervista lessi che ‘a 34 anni Nico era una donna finita’. Falso. Dopo l’esperienza con i Velvet Underground Nico diventa una grande musicista. Ho voluto raccontare la sua parabola al contrario: la perdita del consenso e il cambiamento della sua immagine hanno significato la conquista della libertà’.

 

Addio a Sir Cristopher Lee, icona del grande schermo con il pallino dell’heavy metal

Sir Christopher Lee, star di Dracula, del Signore degli Anelli e di Guerre Stellari, è morto all’età di 93 anni domenica 7 giugno ma la notizia è stata data solo oggi. Alto un metro e novantacinque centimetri, scarno, una voce profonda e uno sguardo inquietante, Christopher Lee è stato quasi l’incarnazione del conte Dracula e a quell’interpretazione deve la sua fama mondiale. Nel 2009 aveva ricevuto insieme a Roger Corman l’Urania d’argento del Science+Fiction, il festival di fantascienza che si tiene ogni anno a Trieste. Continua la lettura di Addio a Sir Cristopher Lee, icona del grande schermo con il pallino dell’heavy metal

Alex de la Iglesia ospite a Gorizia per il 34° Premio Amidei

Saranno ‘i colori del cinema’ a caratterizzare il 34 ° Premio Amidei in programma dal 10 al 16 luglio prossimi. Dalla black comedy alle sfumature agrodolci del cinema di Alan Berliner, fino al nero per eccellenza di Álex de la Iglesia. L’acclamato regista sarà a Gorizia per ritirare il prestigioso Premio all’Opera d’Autore 2015, andato negli anni passati ad autori come Ken Loach, Abbas Kiarostami, Paul Schrader, Patrice Leconte, Paolo e Vittorio Taviani, Edgar Reitz e altri. Continua la lettura di Alex de la Iglesia ospite a Gorizia per il 34° Premio Amidei

Tale Of Tales di Matteo Garrone in concorso al Festival di Cannes

Dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix), Matteo Garrone torna in concorso al 68. Festival di Cannes con il suo nuovo film Il Racconto dei Racconti (Tale of Tales), una co-produzione internazionale interamente girata in inglese che vanta nel cast star del calibro di Salma Hayek, Vincent Cassel e Toby Jones. Continua la lettura di Tale Of Tales di Matteo Garrone in concorso al Festival di Cannes

Rêve de femmes, la fan page dedicata al glamour femminile

Come i più attenti di voi hanno notato, da un anno a questa parte sfogo le mie ‘pulsioni’ fetish & fashion attraverso un’apposita fan page su Facebook. Rêve de femmes, questo è il suo nome, è nata infatti una sera di primavera, il 17 aprile per la precisione, sotto il segno dell’Ariete, quindi per sua natura di carattere è focosa e testarda. La sua immagine ufficiale è tratta dal poster di Venere in pelliccia, l’ultimo film di Roman Polanski con protagonista la splendida Emmanuelle Seigner, e vede raffigurata in primo piano una scarpa décolleté nera tacco 12, classico status symbol della sensualità femminile. Continua la lettura di Rêve de femmes, la fan page dedicata al glamour femminile

Hallucinaut, il crowdfunding sci-fi vola verso il traguardo

C’è tempo fino al 21 marzo per sostenere la campagna di crowdfunding Kickstarter per Hallucinaut, progetto nato da un’idea di Daniele Auber, concept designer triestino di base a Hollywood e conosciuto per gli effetti speciali di film quali Cloud Atlas, The Brothers Grimm, Scream 4, Lucy e molti altri ancora. ‘An Epic Film of Microscopic Magnitude’, così viene definito nel trailer presentato da Terry Gilliam, Hallucinaut racconta il viaggio di Julio che, perseguitato dalla sfortuna, incappa in Beatrice, una chiromante psichedelica -nel film avrà il volto di Alia Shawkat, attrice californiana di origine curda,- che accidentalmente lo imbarca in un trip sulla sua stessa linea della vita. Continua la lettura di Hallucinaut, il crowdfunding sci-fi vola verso il traguardo

Dal cinema alla moda, fiorisce la Seventies mania

Film da ascoltare, oltre che da vedere, Inherent Vice -Vizio di Forma è un viaggio nella Los Angeles di quarant’anni fa, tra droga e fantasie hippy. La colonna sonora è composta dalle musiche originali di Johnny Greenwood, alla sua terza collaborazione con P. T. Anderson dopo There Will Be Blood e The Master, e da brani che esplorano sonorità meno conosciute degli Anni 70.  Continua la lettura di Dal cinema alla moda, fiorisce la Seventies mania