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Lili Refrain @Teatro Miela, Trieste, 1.3.2024

‘𝑫𝒆𝒗𝒐 𝒂𝒔𝒔𝒐𝒍𝒖𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒕𝒐𝒓𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒂 𝑻𝒓𝒊𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒕𝒂𝒓𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒄𝒂𝒍𝒎𝒂’: lo ha ripetuto più di una volta 𝐋𝐢𝐥𝐢 𝐑𝐞𝐟𝐫𝐚𝐢𝐧, sia durante che dopo la suggestiva 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑛𝑐𝑒 che l’ha vista salire sul palco del 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐌𝐢𝐞𝐥𝐚 nell’ambito della rassegna ‘Protagoniste’.

Dopo averla conosciuta a Lubiana, dove si è esibita a febbraio nella sala piccola del Kino Šiška, decidiamo di tornare questa volta a Trieste, curiosi di vederla alla prova in un contesto diverso. Caratterizzato da un pubblico molto più tranquillo, prevalentemente seduto sulle sedie, e senza un gruppo di spalla utile ad ‘accendere’ l’attesa.

Quello di Lili Refrain è un vero e proprio viaggio sonoro durante il quale l’artista guida con passo deciso gli spettatori alla scoperta della parte più oscura che ciascuno cela dentro di sé. Dalla voce ai tamburi, attraverso la tecnica della loop station, ogni strumento diventa il fido partner in crime con cui affrontare gli ostacoli disseminati lungo il cammino.

Non è facile trovare un personaggio capace di sprigionare un’aura così sacrale ed al tempo stesso anche ad intrattenere e divertire: Lili ci riesce, il suo tutorial sulle tecniche da lei utilizzate durante lo show è un quarto d’ora di puro cabaret che riesce a riscaldare l’atmosfera in breve tempo.

Al centro del concerto sono stati soprattutto i brani tratti da ‘Mana’, l’ultimo lavoro uscito nel 2022 via Subsound Records. Traducibile come ‘forza interiore’ o ‘forza della vita’, è l’album che ha consacrato l’artista romana a livello internazionale, portandola alla conquista del Roadburn Festival, Leipzig Gothic Treffen ed altri palchi prestigiosi del circuito underground europeo.

Ad applaudirla al Miela un nutrito pubblico decisamente trasversale: dagli appassionati del movimento 𝑑𝑎𝑟𝑘 ai metallari, tutti in qualche modo ‘contagiati’ dalla sua prorompente energia. Alla fine della serata c’è stato anche il tempo di scambiarci quattro chiacchiere, con la promessa di rivederci al più presto….naturalmente a Trieste!

The Cult, The Damn Truth @Pordenone Blues Festival, 1.7.2023

Gran ritorno al Pordenone Blues Festival sabato 1 luglio, a poco meno di un anno dall’indimenticabile concerto del compianto Jeff Beck. E pazienza se questa volta non c’è Johnny Depp, i leggendari Cult live in Friulandia sono come l’apparizione della Madonna…un evento miracoloso al quale sembrava praticamente impossibile mancare!

Invariata la location, il Parco del San Valentino minacciato da una pioggia sempre più insistente che, invece di rinfrescare, porta tanta afa e umidità. Dopo un veloce spuntino sotto gli stand per evitare di bagnarsi arriva il momento di sfidare le intemperie per raggiungere il palco, dove nel frattempo sono saliti The Damn Truth. Arrivano dal Canada, più precisamente da Montréal, e si sono fatti conoscere con l’album ‘Now Or Nowhere’ (2021) prodotto dall’illustre Bob Rock (Metallica, Mötley, Bon Jovi e gli stessi Cult).

Capitanati dalla talentuosa Leela -definita come ‘la figlia di Robert Plant e Janis Joplin’– questa rock band dal gusto prettamente 70’s non si lascia scoraggiare né dalla pioggia né dai frequenti disturbi alle casse, reagendo con prontezza di spirito e gran entusiasmo. Continuo lo scambio tra band e pubblico, che vede il culmine quando il chitarrista scende dal palco per mescolarsi tra la folla, suscitando immediatamente una levata di smartphone per immortalare il momento.

Sono da poco passate le 22 quando i Cult, graziati dalla pioggia, emergono dall’oltretomba protetti da una spessa coltre di incenso che li rende pressoché invisibili. La band, guidata dallo sciamano rock n’ roll Ian Astbury, parte con ‘Rise’ per condurci attraverso quello che è un vero e proprio viaggio attraverso quarant’anni di carriera, dalle hit di ‘Love’ (1985), pietra miliare del goth rock, fino ad ‘Under The Midnight Sun’ (2022), l’ultimo album che cita come fonti d’ispirazione l’universo allucinato di Lewis Carroll e il cinema di David Lynch.

Che Astbury, 61 anni compiuti da poco, non sia questo mostro di gran simpatia è noto anche ai muri, ma da qui ad apparire rigido, a tratti impacciato, quasi fosse un passante capitato di lì per caso…ce ne vuole! Oltre a lui, della line up originale sul palco è rimasto Billy Duffy, a cui si aggiungono Grant Fritzpatrick al basso, Damon Fox alle tastiere e John Tempesta alla batteria.

Momento assolutamente top(ico) quando, complice anche la ripresa di una leggera pioggerellina, l’amico Riccardo s’inginocchia a terra per chiedere alla sua Giulia di sposarlo, scegliendo come sottofondo per la proposta la romantica ‘Rain’.

Gran finale con ‘She Sells Sanctuary’, a cui seguono gli encore ‘Peace Dog’ e ‘Love Removal Machine’ entrambi tratti dal sorprendente ‘Electric’ (1987). Dopo lo show la notte è ancora lunga per i fans dei Cult che devono rientrare in direzione Trieste e trovano l’autostrada chiusa per i soliti lavori sulla terza corsia. La fatica delle trasferte rock tra annullamenti improvvisi di tour, il caro-benzina e soprattutto la difficoltà di collegamenti e linee di trasporti si fa sentire…Forza Freezine, Never Give Up!!!!

Pordenone Blues Festival, la partenza venerdì con i Deep Purple!

Dopo i Deep Purple, il Pordenone Blues Festival assesta un nuovo, formidabile colpo per l’estate: si tratta dei leggendari The Cult sul palco del Parco San Valentino sabato 1 luglio per quello che si preannuncia come un evento a dir poco indimenticabile. La serata vedrà come special guest di apertura i The Damn Truth, blues rock band canadese capitanata dalla carismatica cantante e chitarrista Lee-la Baum.

Evento Facebook: The Cult + The Damn Truth @ Pordenone

Sabato 1 luglio 2023 Parco S. Valentino, Pordenone

ORARI

17:00 Apertura porte + Food & drink area e Dj set

18:45 Inizio concerti

Prezzo biglietti in prevendita: € 40,00 + d.p.

Prezzo biglietti alla cassa: € 50,00

 Prevendita online su Ticketone.it dalle ore 10:00 di venerdì 31 marzo

The Cult è un gruppo musicale rock inglese fondato nel 1983 da Ian Astbury e Billy Duffy.
Con grande abilità e genialità, sono riusciti negli anni della loro attività musicale a introdurre nel sound gotico delle origini gli elementi di blues, psichedelia e possenti riff di chitarra, arrivando alla definitiva svolta hard rock.

I fondatori del gruppo provenivano da due diverse band goth rock attive nei primi anni ’80: i Southern Death Cult (il cui cantante era Ian Astbury) ed i Theatre of Hate (in cui Billy Duffy era stato chitarrista per breve tempo). Entrambi abbandonarono i rispettivi gruppi nell’83 formando i Death Cult, nome abbreviato della vecchia band di Astbury (che lo aveva mutuato da quello di una tribù Indiana del delta del Mississippi del XIV e XV secolo, essendo appassionato di cultura nativo-americana); in quell’anno stesso il gruppo, con al basso Jamie Stewart e alla batteria Ray Mondo (entrambi ex membri dei Ritual), pubblicò un EP omonimo ed il singolo ‘Gods Zoo’ a partire dal quale dopo l’abbandono di Ray Mondo (che essendo illegalmente in Inghilterra era stato espulso e rimandato in Sierra Leone – suo paese natale) il batterista divenne Nigel Preston, anch’egli ex-Theatre of Hate oltre che dei Sex Gang Children. In seguito i membri hanno intrapreso progetti paralleli. Billy Duffy ha fondato con Craig Adams e Mike Peters i Coloursound mentre Ian Astbury ha formato gli Holy Barbarians pubblicando nel 1996 l’album ‘Cream’ e poi nel 1999 il suo primo ed unico disco solista ‘Spirit, Light, Speed’. Nel 2001, Ian, Billy e Matt Sorum si riunirono per un nuovo disco, ‘Beyond Good And Evil’, e un tour di concerti fino al 2002, anno in cui Ian si unisce alla rimpatriata dei Doors in California, poi ribattezzatasi ‘Riders On The Storm’.

The Cult hanno all’attivo 11 dischi in studio: Dreamtime (1984); Love (1985); Electric (1987); Sonic Temple (1989); Ceremony (1991); The Cult (1994); Beyond Good and Evil (2001); Born into This (2007); Choice of Weapon (2012); Hidden City (2016). Nell’ottobre del 2022 pubblicano ‘Under The Midnight Sun’, capolavoro acclamato da pubblico e critica, undicesimo disco della loro carriera.

The Cult, House of Pain e Prophets of Rage al Rock Fest di Zagabria

Un festival a Zagabria in giugno, mentre tutti si sollazzano sulla costa? E’ la scommessa della Los Angeles Agency,  partita dall’idea di un festival ‘diffuso’, che si svolge in date differenti e coinvolge diversi luoghi della città: dalla Tvornica, dove mercoledì 7 giugno ci saranno i Ministry, al centro sportivo ŠRC Šalata dove il 26 e 27 giugno si terrà il Zagreb Rock Festival.

Una due giorni open air, il Zagreb Rock Festival si apre lunedì 26 giugno con Prophets of Rage, i leggendari House of Pain e i Black Peaks. Ed è grande ritorno martedì 27 giugno per The Cult, a distanza di otto anni dall’ultimo concerto a Zagabria che registrò il tutto sold out al Dom Sportova. In programma ci sono anche altri eventi, che verranno annunciati a breve.

Il Zagreb Rock festival sarà una buona occasione per ‘acchiappare’ i Prophets of Rage in uno dei pochi show full lenght del supercombo losangelino che vede in formazione Tom Morello, Tim Commerford e Brad Wilk dei Rage Against the Machine, Chuck D, DJ Lord dei Public Enemy e B-Real dei Cypress Hill. E poi spazio agli House Of Pain in tour con il loro ’25 Years of Jump Around’, ed ai Black Peaks, quartetto di Brighton che ha fatto parecchio parlare di sé con il debut progcore ‘Statues’ (Easy Life Records, 2016).

Non c’è gran bisogno di presentare The Cult, in tour con il loro ‘Hidden City’, decimo album della band britannica uscito l’anno scorso e prodotto da Bob Rock.

Biglietti in vendita da venerdì 3 marzo al prezzo di 200 kune, che è l’importo che resterà in vigore fino al 23 aprile. Dal 24 aprile al 26 giugno salirà a 220 kN e il giorno del concerto a 250 kN.