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Uriah Heep @New Age club, Roncade (TV), 31.1.2019

Epica trasferta giovedì 31 gennaio in direzione New Age di Roncade per gli Uriah Heep, alfieri del british rock in tour per presentare il loro 25esimo album ‘Living The Dream’, uscito via Frontiers Music a metà settembre. Quello degli Uriah è un nome frequente da queste parti, come mi raccontano i miei compagni di viaggio, amici e super esperti della band, che al New Age li hanno già visti nel 2010 e, più recentemente, in Friuli a Lignano Sabbiadoro e nella vicina Slovenia. Tra di loro c’è anche Alex Falcone, tastierista della tribute band Uriah Sweet Lorraine, che ha anche suonato con John Lawton, frontman subentrato a David Byron nella seconda metà degli anni ’70.

Il New Age di Roncade pieno come un uovo per la prima data italiana del ‘Living The Dream’

Altri amici e fans della band ci accolgono al nostro arrivo al New Age, mitico club sulla Treviso-Mare che negli anni ha ospitato tante stelle dell’hard rock internazionale tra cui W.A.S.P., The Dead Daisies, Hardcore Superstar etc.

Visto l’anticipo e la cassa ancora chiusa pensiamo di andare a mangiare qualcosa nelle vicinanze, senza prima dimenticare di salutare delle groupies arrivate direttamente dalla data precedente di Tolosa. Si tratta di due sorelle gemelle che, nonostante la comprensibile stanchezza per i 1000 e passa chilometri di viaggio, riusciranno comunque a raggiungere le prime fila per cantare senza sosta sulle note dei loro idoli!

Il mitico Mick Box, chitarra degli Uriah Heep since 1971!

Dopo circa un’ora torniamo nel locale, che nel frattempo si è riempito di fans della vecchia guardia provenienti sia dalla pianura che dal Bellunese. Quella in Veneto è la prima delle quattro date previste in Italia, paese a cui la band è molto legata: a chiamarli per la prima volta, nell’ormai lontano 1971, fu Francesco Sanavio, storico promoter veneziano, il primo a portare anche Jethro Tull, John Mayall & the Blues Breakers, YES, Deep Purple, Pink Floyd, Grand Funk Railroad etc.

Di quella formazione l’unico rimasto oggi è Mick Box, anima degli Uriah insieme al singer canadese Bernie Shaw, Phil Lanzon alle tastiere, Davey Rimmer – l’acquisto più recente – al basso e Russell Gilbrook alla batteria. La loro alchimia sul palco è davvero speciale, ricambiata dall’affetto e dall’entusiasmo di tutto il pubblico presente…l’unico e vero ‘supporter’ della serata!

Brian Singer, ‘reclutato’ da Mick negli Uriah nel 1986

Arrivederci!‘Come state?’ ‘Grazie’: i rockers salutano e scherzano in italiano durante il concerto di circa un’ora e tre quarti, che da ‘Return To Fantasy’ a ‘Knockin’ At My Door’ ha visto mescolarsi le hit storiche con le tracce del già citato ‘Living The Dream’.

La festa arriva puntuale sui primi accordi di ‘Lady In Black’, ballatona tratta dall’album ‘Salisbury’ che, a cinquant’anni dalla sua uscita, a tuttoggi è considerato una delle pietre miliari del progressive.
E i brani più attesi sono proprio quelli vintage, da ‘Gypsy’ e ‘July Morning’ a ‘Easy Livin’ che segna la fine dello show. Con una promessa però: ‘Ci rivediamo presto presto’, è il saluto degli Uriah Heep prima di lasciare il palco…forse addirittura entro quest’estate!

Lacuna Coil, in agosto a Treviso al Suoni di Marca Festival

Gli Italian Gothfathers Lacuna Coil tornano nel Nordest per una data al Suoni di Marca Festival, che si terrà dal 20 luglio al 6 agosto sulle Mura rinascimentali di Treviso.

LACUNA COIL
Martedì 1 agosto 2017 @ Suoni di Marca Festival
Main Stage (palco San Marco)
Treviso
dalle h 20.30
Ingresso libero
Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1869581953290663/

Sono in questo momento il gruppo rock italiano più famoso nel mondo: la band capitanata da Cristina Scabbia, ha condiviso palchi e festival con Ozzy Osbourne, System of a Down, Megadeth, Linkin Park e DragonForce.
‘Preferiamo rimanere a un passo dal successo e non far compromessi, senza pregiudizi’ afferma la dark lady, che riesce ad annullare la distanza tra palco e pubblico trascinando la propria band con delle sfumature di chitarra e distorsioni uniche ripercorrendo la new wave e il british rock degli anni Ottanta: da Siouxsie and the Banshees di cui hanno ereditato la malinconia caratteristica, se pur melodiosa, della voce, e calcando l’onda dei Type O Negative di Peter Steele (grande amico di Cristina Scabbia, morto per arresto cardiaco nel 2010). Un genere dark, forse, oppure doom, se siete molto alternative, ma questa musica ha una partitura che non ha certo confini, come dimostra Don Gilmore, che ha prodotto i Duran Duran così come un disco dei Lacuna Coil. Due estremi che coincidono. Oppure due definizioni diverse della stessa musica: di qualità, appunto.


Band di culto per eccellenza del metal italiano, il gruppo nasce nella metropolitana Milano dalla passione di Andrea Ferro, Sabina Montevergine, Marco Coti Zelati e Raffaele Zagaria con il nome di Sleep of Right nel 1994. Nel corso dei due anni seguenti si aggiungono alla band Claudio Leo, Leonardo Forti e Cristina Scabbia e il gruppo cambia nome in Ethereal nel 1996. Grazie alla forza di un demo registrato in studio, nel settembre dello stesso anno, firmano il primo contatto discografico con la Century Media, è primo gruppo italiano a firmare un contratto con la prestigiosa etichetta. Due mesi dopo iniziano un tour negli Stati Uniti. Il gruppo milanese si evolve. Il cambiamento del nome in Lacuna Coil viene accompagnato da una trasformazione nel suono, che si pervade ulteriormente di componenti gotici/ambientali e che sfocerà nell’omonimo Ep Lacuna Coil, uscito verso la fine del 1997. Nel 1997 i Lacuna Coil sono il gruppo di supporto ai Moonspell e la primavera successiva girarono l’Europa con gli olandesi The Gathering. Le collaborazioni con i grandi nomi del panorama mondiale non mancano e durante il corso degli anni saranno la band di supporto a Megadeth, Motorhead, Volbeat, Sevendust, Paradise Lost e Skyclad. Il gruppo irrompe inoltre sui palchi di diversi festival internazionali come il Wacken in Germania, Dynamo nei Paesi Bassi e il Gods Of Metal in Italia.
Il successo della band si espande oltre i confini nazionali, conquistando l’Europa e gli States. ‘Fresco’, ‘oscuro’ ed ‘estremamente potente’ sono alcuni degli aggettivi utilizzati dalla stampa internazionale per descrivere ‘Delirium’ (2016) ottava ed ultima fatica discografica dei Lacuna Coil.

 

Suoni di Marca 2017: The Zen Circus tra i primi nomi del festival sulle Mura di Treviso

The Zen Circus sarà protagonista della serata del 23 luglio 2017 di Suoni di Marca. Considerati ad oggi uno dei gruppi di riferimento del panorama indie rock italiano, sono Andrea Appino, Karim Qqru e Massimiliano ‘Ufo’ Schiavelli. Originari di Pisa, hanno alle spalle quasi vent’anni di attività e più di mille concerti: una lunga carriera costruita a suon di esibizioni live di altissima qualità, sia in Italia che all’estero.

Un altro appuntamento imperdibile per il pubblico di Suoni di Marca che arricchisce i precedenti annunci di The Strumbellas e Alpha Blondy: il festival musicale che, dal 20 luglio al 6 agosto, animerà le Mura rinascimentali della città di Treviso tra Porta Santi Quaranta e varco Caccianiga con più di 100 concerti ad ingresso gratuito.
Per info: www.suonidimarca.it e i social del Festival (Facebook, Twitter, Instagram).

L’influenza internazionale è forte, soprattutto nei primi lavori, che li vedono collaborare con nomi di spicco della scena rock mondiale quali Talking Heads, Pixies e Brian Ritchie dei Violent Femmes. È del 2009 il primo disco completamente in italiano: ‘Andate tutti Affanculo’; lavoro che li ha consacrati dopo anni di duro lavoro. Il disco – per Rolling Stone fra i migliori 100 album italiani di tutti i tempi – ha contribuito a definire la nuova generazione della musica italiana degli anni zero.

Precedentemente gli Zen hanno collaborato con tre mostri sacri dell’alternative americano come Violent Femmes, Pixies e Talking Heads in ‘Villa Inferno’ (2008). Si sono costruiti una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all’attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Hanno confermato e moltiplicato il proprio pubblico con ‘Nati Per Subire’ (2011) fino a raggiungere la top ten della classifica Fimi/Gfk ed il primo posto di quella generale di iTunes con ‘Canzoni Contro La Natura’ (2014).
L’ultimo dei loro nove album in studio, ‘La terza guerra mondiale’, il più ‘power pop’ è un lavoro in cui il trio racconta la propria visione della modernità e augura una rivoluzione imminente: scenari apocalittici fanno da sfondo al racconto di una realtà disincantata, senza però tralasciare una certa dose d’ironia. The Zen Circus non intendono fermarsi e questa estate si preparano a portare in tour per l’Italia la loro musica libera da vincoli: zero pose, zero hype ma solo tanto, tanto sudore. Oggi più che mai gli Zen si confermano come una certezza del rock indipendente italiano, premiati nel tempo da un pubblico affezionato e sempre più transgenerazionale, che riempie ormai da anni i migliori club e i migliori festival del paese.