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Cripple Bastards, un pezzo di storia in arrivo al Tetris

Chi li ha visti dal vivo giura che sono una bomba! Sono di casa all’Obscene Extreme così come nel Sol Levante, eppure i Cripple Bastards non hanno mai suonato a Trieste…Tenetevi dunque pronti per sabato 25 febbraio, quando le porte del Tetris si spalancheranno per accogliere quest’autentico pezzo di storia che, sulla scena da quasi trent’anni, ha conquistato l’attenzione internazionale suscitando spesso anche feroci polemiche.

Mente e corpo del progetto è Giulio detto The Bastard, che lo ha fondato ad Asti nel 1988 con Alberto the Crippler, insieme a cui suonava dall’87. In quel periodo Giulio frequentava la scena metal/hc della ex Jugoslavia, in particolare Belgrado, ed è proprio lì che lui e Alberto si conoscono.

Ciao Giulio, benvenuto su Freezine! Questa è la prima volta che suonate a Trieste! La conoscete già, e quali pezzi porterete?
Ciao! Sì, conosco bene Trieste perché, essendo in parte cresciuto in Serbia, ci passavo spesso, e ogni tanto nei weekend mi ci portavano i miei genitori, specie negli anni ’80. Non lontano da lì abbiamo suonato qualche volta a Udine, Gorizia ed anche in Slovenia. Personalmente sono contento di suonarci perché la zona mi è sempre piaciuta, e perché è la città degli Upset Noise, band che ho sempre stimato e rispettato. La nostra scaletta attinge in modo abbastanza uniforme da ogni nostro album, in tutto sono ventisette brani che ripropongono un po’ tutta la storia dei CB! 

Chi c’è nella nuova line up?
Attualmente i C.B. sono: Giulio The Bastard – voce, Schintu The Wretched – basso (nella band dal 1998), Der Kommissar – chitarra (nella band dal 1999), Wild Vitto – chitarra (nella band dal 2014) e Raphael Saini – batteria dal 2014.

La vostra immagine si richiama spesso al cinema di genere anni ’70, da dove nasce questa passione?
Seguo il cinema di genere da quando ero bambino, in generale ho sempre collezionato e consumato film anni ’60/’70/’80 principalmente italiani, con preferenze su giallo, horror, western, polizieschi e drammatici. 

E il cinema ricorre spesso nella storia dei Cripple Bastards, nel bene ed anche nel male: una loro performance all’Open Hands Festival è stata interrotta a bottigliate dal pubblico, offeso da una frase (‘le donne sono tutte puttane’, ndr) presa da ‘Frenzy’, noto film di Alfred Hitchcock del 1972. Così come la figura del ferocissimo Tomas Milian/Giulio Sacchi di ‘Milano odia: la polizia non può sparare’ (1974) si collega a ‘Misantropo a senso unico’, considerato ancora oggi il disco manifesto della band.

Oltre ai Cripple Bastards, Giulio da alcuni anni gestisce anche la F.O.A.D Records, storica etichetta specializzata in trash e hc.
‘La F.O.A.D.’, racconta Giulio, ‘è stata fondata dal mio amico Marco Garripoli di Torino, inizialmente era una fanzine, poi si è sviluppata anche come label partendo dalle cassette e proseguendo con uscite su CD. Nel 2008 dopo un periodo passato insieme a lavorare – Marco mi aiutava a tenere il merch dei CB ai concerti, cosa che fa tutt’ora- abbiamo deciso di unire le forze e trasformare la F.O.A.D. in un’attività a tempo pieno, arrivando a due uscite al mese e dando la precedenza al nostro supporto preferito, il vinile. Le cose si sono evolute nell’arco del tempo, siamo arrivati a lavorare con band come Terrorizer, Cryptic Slaughter, Discharge, Wehrmacht, Raw Power, Bulldozer, DRI e molti altri. Nel 2013 Marco ha lasciato l’etichetta e al suo posto è entrato Luca, anche lui amico storico e supporter dei CB da moltissimo tempo. Ad oggi siamo arrivati a più di 120 dischi pubblicati e uno standard di due uscite al mese.

I Cripple in tour in Giappone

Parliamo un po’ dell’ultimo tour…
Sì, qualche mese fa siamo stati per la seconda volta in tour in Giappone! E’ una delle nostre mete preferite sia per l’entusiasmo e l’affiatamento del pubblico, sia per il livello qualitativo incredibile delle loro band, dall’hardcore al metal a qualsiasi altro genere. Ogni serata è stata grandiosa, con tanta gente e la possibilità di dividere il palco con alcuni tra i miei gruppi preferiti. Poi il fattore amicizia e rispetto da parte di chi organizza e chi segue una band come noi, lì è qualcosa di veramente unico.

Ed ora? Quali progetti avete per il 2017?
Stiamo lavorando all’album nuovo e a un cofanetto definitivo che raccoglie tutti i nostri singoli/split e un mucchio di materiale inedito ‘d’epoca’. Entrambi dovrebbero uscire nel 2018 per il nostro trentesimo anniversario.

 

Musica live, Trieste: la Sala Tripcovich accende il dibattito sulla mancanza di spazi

Occhi puntati sulla musica live a Trieste, anche dai profili Facebook e sulle pagine de ‘Il Piccolo’, dopo l’esplodere della polemica relativa alla Sala Tripcovich ed alla sua futura demolizione. Risalta così ancora di più, e sotto gli occhi di tutti, l’evidenza della mancanza di luoghi in città dove organizzare eventi di ogni genere musicale: su Freezine ne abbiamo parlato negli articoli qui sotto:

Trieste, il rock all’attacco: ‘Servono più spazi per la musica dal vivo’

Musica live, a Trieste una sala più grande ‘se pol’…e si deve!

Con l’occasione Il Piccolo del 9.2.2017 rilancia anche un vecchio -ma non poi così tanto – progetto di un contenitore poli-funzionale lanciato nel 2009 con il nome di Nuova Tripcovich sul modello del Deposito Giordani (la cui sede a Pordenone nel frattempo ha chiuso i battenti). Sempre sullo stesso numero pubblica anche una serie di interviste ai cittadini che sottolineano ancora una volta la carenza di spazi in città per eventi musicali, e c’è anche chi auspica l’utilizzo della Sala Tripcovich come ‘succursale’ cittadina del PalaRubini.

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2017/02/09/news/le-ruspe-sulla-tripcovich-emarginano-dipiazza-1.14850041?ref=hfpitsel-1

Ma qual è l’opinione dei gruppi musicali? Lo abbiamo chiesto ai Concrete Jellÿ, astro nascente della scena rock triestina, che così ci hanno risposto: ‘Negli ultimi due anni siamo riusciti, non senza difficoltà e impegno, a suonare quasi ogni settimana in locali, club e music bar del Nord Est e soprattutto fuori dall’Italia, e anche se la nostra gavetta va ancora avanti, possiamo dire di aver maturato una certe esperienza sul movimento musicale underground. Ai nostri esordi Trieste ci era sembrata un’isola felice: c’erano i locali per i ‘grandi’ come Tetris, Naima e Etnoblog, club per i ‘medi’ come il Round Midnight, il Rock Out, ed infine bar e pub che eroicamente davano ai gruppi emergenti la possibilità di suonare. Due anni dopo abbiamo suonato praticamente in ciascuno di questi locali. Trieste è ancora l’isola felice? No, nei due anni successivi i locali che ospitavano concerti rock sono caduti come mosche sotto i colpi delle denunce dei vicini, ordinanze anti movida e mancate occasioni. Mentre prima riuscivamo a garantirci un concerto a Trieste al mese, adesso abbiamo più facilità a trovare date in Europa che nella nostra città. I musicisti e i musicofili però non si sono certo arresi, ci teniamo a ricordare il nuovissimo MushrooM bar, che con il giusto sostegno della comunità potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento underground, e la purtroppo breve parentesi New Life, avventura abortita dai soliti problemi di lungimiranza di un gestore. Sinceramente siamo stufi di dover definire ‘eroi’ o ‘folli’ coloro i quali danno ancora alle band come noi la possibilità di fare un po’ di casino. Le proposte sono sempre le stesse da anni, Porto Vecchio, zone industriali, non importa dove, noi ci impegniamo a mettere la musica, ma c’è davvero la voglia di creare una scena musicale vera e propria o vogliamo continuare a organizzare serate una tantum solo per farci fare il video patinato da mostrare ai parenti e alle fidanzate?’

 

Musica live, a Trieste una sala più grande ‘se pol’…e si deve!

di Matteo Trevisini

Spiace dirlo…ma Trieste non è una città ‘rock’ come ad alcuni piace ripetere…Il tutto è in mano alla buona volontà dei singoli senza un aiuto concreto delle istituzioni.
Pur avendo un invidiabile numero di gruppi in ogni genere musicale esistente, di cui molti di essi con una proposta di qualità eccelsa, la situazione di contorno è in stallo perenne da un bel po’. Ottime band e una scena in fermento che si rinnova e cambia pelle in continuazione, con tanti appassionati che si ‘sbattono’ per organizzare eventi, concerti e serate per tenere viva questa scena…e quindi? dove stanno i problemi?
La situazione di stallo riguarda gli spettatori ma soprattutto la mancanza di luoghi dove organizzare eventi di ogni genere musicale. A voler esser pignoli negli ultimi tempi la scelta è perfino peggiorata con la chiusura di posti underground ma di prestigio, come ad esempio l’Etnoblog.

In città c’è il Tetris, rimasto l’ultimo baluardo dei club underground, che anche in questa stagione sta riempiendo il suo cartellone con nomi di artisti italiani ed internazionali in ambito metal, hardcore ma anche alternative, pop e perfino reggae. Ci sono le associazioni, come Trieste Is Rock ed il Rock Out X Project, che lottano quotidianamente per portare in città artisti di valore, scontrandosi proprio con la mancanza di spazi dove poter organizzare l’evento senza andare sotto e perderci dei soldi…e come loro ci sono anche altre realtà e locali dove vengono organizzati concerti (molti dei quali ad ingresso rigorosamente gratuito!).

Alla fine, quando i concerti arrivano, gli spettatori autoctoni sono sempre ed inesorabilmente gli stessi, ed i biglietti venduti devono per forza passare per i fans venuti da fuori per avere dei risultati soddisfacenti alle volte solamente per andare in pari. Che sia un concerto di livello oppure il live di qualche band underground, le facce – gira e rigira – sono sempre quelle. Non si può nemmeno dire che il ‘possibile’ pubblico non venga a conoscenza degli eventi in quanto con l’aiuto fondamentale dei social media la pubblicità è facile, economica e fruibile a chiunque abbia un profilo Facebook: dal piccolo evento unplugged in un bar rionale ai megashow di star storiche allo stadio Rocco o al PalaTrieste, la scusa ‘…ah, no savevo…’ è poco credibile.

Lo ‘zoccolo duro’ c’è e c’è sempre stato: quello che è presente, che è parte attiva perfino ai banchetti del merch per supportare i gruppi e questa, seppur esigua, rappresentanza DEVE avere dei luoghi di aggregazione di livello almeno decente: perché è giusto che sia così, perché Trieste, seppur provinciale, è un capoluogo, e una città grande DEVE possedere delle strutture adeguate a certi tipi di concerti come in ogni altra città europea che si rispetti (…dove già esistono da decenni!).

A Trieste manca ora più che mai una sala concerti (…ma nulla vieta che sia polivalente!) con una capacità adeguata per poter organizzare concerti di artisti medio/grandi (500/1500 spettatori), ed è qui che dovrebbe intervenire il Comune ‘regalando’ alla città un luogo di prestigio in ambito pop/rock e dando poi la struttura in gestione alle realtà associative già presenti, in modo da formare un cartellone musicale che a Trieste purtroppo manca. Ormai è già da qualche anno che la Slovenia arranca e gli artisti che una volta passavano regolarmente ora si sono diradati…approfittiamone!
Il bacino d’utenza è vasto se l’artista è appetibile! Lubiana – ad esempio – ha delle strutture invidiabili (giusto per fare un nome, il Kino Siska!)… e la nostra città perché non può averne dello stesso livello? A Trieste non si può pensare di poter utilizzare solamente il teatro Miela (…con notevoli costi di per organizzare concerti!) e null’altro…DEVE esserci un’alternativa!

La scena dell’underground triestino, dopo tanti sforzi organizzativi quasi sottotraccia, merita di avere degli impianti dove poter creare, senza cappi al collo economici, eventi artistici di ogni genere.
Ma in questa crescita futura è palese che il pubblico deve fare la sua parte (…quella fondamentale su cui si poggia tutto il discorso!), alzando il posteriore e cominciando a tornare ai concerti che passano in città. Poiché negli ultimi dieci anni di date importanti ne abbiamo viste parecchie (senza soffermarci su nomi blasonati come Pearl Jam, Bruce Springsteen o Iron Maiden), non vorrei che tornassimo al ‘vuoto cosmico’ degli anni ’80 e ’90, quando per vedere qualche buon concerto bisognava regolarmente macinare centinaia di chilometri con l’auto.

Metal Days, un piccolo-grande festival a poco più di un’ora da Trieste

Un ‘piccolo-grande’ festival sloveno, a poco più di un’ora da Trieste, spunta nella classifica dei migliori metal festival stilata da NME, prestigiosa rivista britannica fondata nel 1949 -leggi qui l’articolo.

A Tolmino dal 23 al 29 luglio 2017 si terrà la 5° edizione dei Metal Days, il festival che ogni anno richiama migliaia di fans ed appassionati del sound ‘pesante’ lungo le rive smeraldine del Soča, considerato tra i fiumi più belli del mondo e patrimonio Unesco dal 1986.

Quest’anno si prospetta un bel casino, perché a richiamare ‘fette’ di pubblico più ampio ai Metal Days si aggiunge anche la presenza di una rockstar da ‘copertina’ come Marylin Manson, in buona compagnia di: Amon Amarth, Opeth, DORO, Iced Earth, Katatonia, Pain, Death Angel, Blues Pills, Bloodbath, ABBATH, Shining, Loudness, KADAVAR, Equilibrium, Sanctuary, ARCHITECTS, Venom Inc., Grand Magus, Batushka, Persefone, Krisiun, Gutalax, Hell, Xandria, Spasm, MGLA, Cancer, Triosphere, Sinister, Suicidal Angels, Goathwhore, Witchfynde, Macabre, Absu, Warbringer, Lost Society.

E poi, ancora: Kobra and the Lotus, Visions of Atlantis, Fit for an autopsy, Loathe, Katana, The great discord, Angelus Apatrida, Aaven, Aversions Crown, Evil Invaders, Rectal Smegma, Dool, Centuries, For I am a King, Rapid Force, The Foreshadowing, Dordeduh, Na Cruithne, Dead End, Morywa, Nemost, Mynded, Ortega, Crisix, Hellcrawler, Reverend hound, The black court, Srd, Transceatla, Chontaraz…
Da segnalare anche la presenza di due band di livello da Trieste, ovvero Grime e Tytus, di cui riferiremo nel corso del festival…STAY TUNED!!!

INFO TICKETS

http://www.metaldays.net/

https://www.mhshop-online.com/

Metaldays 2016 (C) Metaldays

P.S: : non vi piace il metal? Nema problema….Calato il sipario sui Metal Days, nel mese di agosto Tolmino non va in vacanza, ed anzi, cala un tris d’assi in grado di soddisfare i palati più esigenti: si parte con il Punk Rock Holiday (8-11 agosto), poi l’Overjam International Reggae Festival (16-19 agosto), e, new entry da quest’anno, il MotörCity, biker festival con sottofondo rock blues in programma dal 24 al 27 agosto sempre nel cuore della Soča Valley!

 

 

 

Trieste, il rock all’attacco: ‘Servono più spazi per la musica dal vivo’

Oggi tenere aperto un locale che propone musica dal vivo, si sa, è sempre più difficile. In Italia i costi sempre più elevati e la burocrazia hanno modificato la mappa dei live club un po’ ovunque, comprese le grandi città.

Ma come si presenta la situazione a Trieste all’alba del 2017?
Lo abbiamo chiesto alle associazioni ed organizzatori presenti in maniera attiva sul territorio.

Ecco come ci hanno risposto.

‘Molti posti importanti hanno chiuso’esordisce Drakonia InChain (Licht und Blindheit, Rock Out X Project). 
‘Per ora ci sono il Tetris, patria dell’underground triestino, il RedRace, che organizza concerti solo saltuariamente, e il Fallout di prossima apertura. L’ Anubi Production gestisce l’Ausonia e il Molo 4, ma fanno più discoteca che live…Il Naima apre a chiamata (a breve si convertirà in hamburgeria, ndr), lo Streaming è piccolissimo e fa discoteca… quindi resta solo il Tetris!

Un’immagine del Tetris, club nel centro storico di Trieste

Che cosa mancherebbe? ‘Sicuramente uno spazio socio-culturale aperto alle varie realtà’, dice Drakonia. ‘Per esempio il rap di nicchia senza l’Etnoblog a Trieste è stato sostanzialmente decapitato. Cosa servirebbe? Un quartiere del divertimento, non lontano dal centro e raggiungibile a piedi o comunque collegato 24/7 con la città, per i turisti e i cittadini’.

‘Le location presenti in città ed adatte al nostro tipo di spettacoli purtroppo si contano sulle dita di una mano, a voler essere ottimisti’dice Trieste is Rock, associazione culturale attiva dal 2010 nell’organizzazione di concerti e festival tra cui Light of Day benefit e Trieste Calling the Boss. ‘Anzi, da quest’anno il locale di riferimento presso il quale sviluppavamo la maggior parte dei nostri eventi, l’ex Macaki/Naima, cambia gestione ed i concerti live lì non saranno più realizzabili’.

Il Naima durante una delle serate targate Trieste is Rock, (c) Dean Zobec

Continua Trieste is Rock: ‘I grossissimi costi che la normativa sui locali di pubblico spettacolo impone per realizzare una nuova struttura sono l’ostacolo principale che blocca gli investimenti di qualsiasi imprenditore in tempo di crisi. Anche una possibile collaborazione tra pubblico e privato, il cosiddetto project financing, al di là di timide dichiarazioni di principio da parte dell’amministrazione comunale, non è all’orizzonte. Individuare ad esempio un contenitore nell’area del Porto Vecchio adatto ad ospitare un centro multimediale destinato ai giovani era e rimane soltanto un sogno nel cassetto’.

Quali sono le alternative? ‘Noi continuiamo la nostra attività grazie alla preziosa collaborazione con il Teatro Miela e con il Teatro Verdi di Muggia, ma le dimensioni di queste due strutture ed i costi connessi impongono quasi obbligatoriamente la programmazione con artisti internazionali di un certo richiamo, con rischi non indifferenti per un’associazione culturale come la nostra.

Il Teatro Verdi di Muggia durante il Nirvana 25th Anniversary, (c) Marta Barnabà

Per promuovere invece la scena rock locale, davvero interessante ed in continua crescita’, conclude Trieste is Rock, ‘ci daremo da fare offrendo nuove collaborazioni con i gestori che vogliano investire sulla musica live; noi ci siamo e da parte nostra continueremo a proporre artisti validi con il supporto di un’organizzazione seria e professionale’. 

Trovo che a Trieste scarseggino spazi per organizzare concerti’, dice Marco, attivo nell’organizzazione del Tetris. ‘Per essere chiaro, non riesco a considerare bar o pizzerie posti dove fare suonare musicisti o bands definibili tali. L’unico posto attrezzato è sostanzialmente rimasto il Tetris, che però può ospitare solo concerti underground e per un numero di pubblico limitato. Ci sarebbe sicuramente l’esigenza di creare uno spazio per concerti di artisti che mediamente richiamino 400-500 persone in una zona come Trieste, e che magari attirerebbero un pubblico pronto a spostarsi da Slovenia, Croazia o resto d’Italia, creando anche un maggiore giro di turisti. Penso che il Comune abbia l’occasione di creare uno spazio del genere nella zona del Porto Vecchio, uno spazio dove le diverse realtà che si occupano di organizzare eventi musicali in città potrebbero curare una programmazione varia e di livello medio-alto che tenga conto dei diversi gusti musicali, ma non ho alcuna fiducia che le amministrazioni desiderino procedere in tal senso. Credo che, purtroppo, per vedere concerti di buon livello dovremo continuare ad andare in Slovenia, dove posti attrezzati e messi a disposizione dallo stato esistono’.

C’è da dire che il 2016 per la scena rock di Trieste ha portato anche delle novità. Come il Capodanno Rock in periferia, il festival con i Warrior Soul e il Rock Campla tre giorni di rock e metal che si è svolta a luglio presso il campo sportivo di Trebiciano.
‘La miriade di musicisti e di band triestine sono costrette a vivere nel sottobosco assolutamente prive di sale prove e di strutture dove potersi esibire’ dice Linus dell’associazione Rock Out X Project. ‘Da tempo ci stiamo prodigando a dare una giusta vetrina a questi artisti nostrani (ce ne sono più di un migliaio) incentivandoli e coadiuvandoli nelle loro attività non solo con concerti singoli ma anche con festival come il Capodanno ed il Rock Camp estivo’.

Ma il pubblico come ha risposto a queste novità? ‘Il pubblico accorso, di tutte le età, è rimasto molto soddisfatto di quanto siamo riusciti, a fatica, a mettere in piedi, ci ha fatto sentire la loro presenza, e ci ha incoraggiato a continuare. Se ne sono accorti tutti, dagli alberghi (gli eventi hanno richiamato turisti da ogni parte d’Italia e dalle vicine repubbliche di Slovenia, Croazia ed Austria), i ristoranti, i vari fornitori e le altre associazioni con le quali abbiamo collaborato. Se ne sono accorte le televisioni locali, i principali giornali triestini e della vicina Slovenia, le riviste del settore e numerose radio private a copertura nazionale, che hanno dedicato ampio spazio alle nostre iniziative e ci hanno richiesto parecchie interviste.

Un’immagine del Rock Camp che si è svolto nel luglio 2016 a Trebiciano sul Carso triestino, credit foto Licht und Blindheit

‘Quello che a noi è sembrato, ed è sembrato stranoè che non se ne è accorto nessuno tra le istituzioni, Regione, Comune, enti culturali vari, nonostante le nostre numerose richieste ed incontri per avere contributi ed aiuti per poter continuare nel nostro ambizioso progetto, quello di rendere più viva la nostra città. 
Siamo riusciti a coprire le spese solo attraverso l’aiuto di alcuni sponsor privati’, conclude Linus, ‘e grazie ai numerosi volontari che hanno sostenuto la nostra associazione ed il nostro sogno di poter finalmente organizzare qualcosa di grosso, di importante, e possibilmente in via continuativa, in una città difficile come Trieste’.

1- Continua nella prossima puntata

Blues Pills: dalla Svezia la rock band porta il ‘Lady in Gold Tour’ al teatro Miela di Trieste

BLUES PILLS

LADY IN GOLD TOUR 2017

Mercoledì 15 Marzo 2017

Trieste, Teatro Miela – Piazza Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi, 3

Biglietto:

Non soci € 20,00 prev. – intero € 25,00

Soci € 18,00 prev. – intero € 23,00

Prevendite:

– SEDE TRIESTE IS ROCK, Via Crosada 3 (Lunedì h 17-19; Martedì h11-12; Giovedì h 17-19)

– Ticketpoint, Corso Italia 6/c, Trieste
– Libreria Minerva, Via San Nicolò, Trieste – Tel. 040 369340
– Animal’s club, Via Udine 57/d, Trieste – Tel. 040 418996
– Animal House, Strada di Fiume 7c, Trieste – Tel. 040 2604428

I Blues Pills nel 2017 arrivano in Italia per due sole date, dopo una tappa al Bronson di Ravenna saranno al Teatro Miela di Trieste, con l’organizzazione di Trieste is Rock, mercoledì 15 marzo.

I Blues Pills nascono nel 2011: la cantante Elin Larsson e il bassista Zack Anderson appena ventenni decidono di dare vita ad una nuova esperienza musicale e in pochissimo tempo, ai due fondatori, si aggiungono il chitarrista Dorian Sorriaux e il batterista André Kvarnström. La band debutta nel 2014 con l’omonimo album ‘Blues Pills’ (Nuclear Blast), che si posiziona al quarto posto in Germania e raggiunge la Top 20 in Svizzera, Austria e Finlandia. Sia in studio che live, il giovane quartetto crea un’atmosfera rock davvero unica e intensa, riportando il pubblico agli antichi fasti di Aretha Franklin, Fleetwood Mac, Led Zeppelin, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Cream grazie alle trascinanti linee di basso e batteria insieme agli assoli di chitarra, accompagnati dall’incredibile voce di Elin.

La band sarà in Italia per presentare il secondo album, ‘Lady In Gold’, uscito lo scorso 5 agosto per la Nuclear Blast. 10 nuove tracce per il quartetto americano-svedese-francese che, ancora una volta, ripropone un’intensa atmosfera rock, poderosa ma allo stesso tempo mainstream. La particolarissima copertina del disco porta la firma dell’artista olandese Marijke Koger-Dunham, già nota per i suoi lavori con Beatles, Cream e tante altre band.

Blues Pills, ‘Lady In Gold’, Nuclear Blast Records (2016), artwork by Marijke Koger-Dunham

‘Lady in Gold è un personaggio che rappresenta la morte’, spiega Elin Larsson, ‘ci siamo voluti allontanare dallo stereotipo del feroce mietitore’. I riferimenti mistici e dark riecheggiano in tutto l’album, odi dal suono spirituale, falsi messaggi di salvezza di un ingannevole messia, ballad emotive. ‘Lady in Gold’ è stato prodotto in Svezia da Don Alsterberg e contiene tutta l’essenza dei Blues Pills.

www.bluespills.com

 

 

 

 

 

 

 

Sliptrick Records, entrano nel roster Dead South Dealers, Hadal e Alkemy

La Sliptrick Records continua ad ingrandire il suo roster con l’ingresso di tre nuovi gruppi, tutti quanti al lavoro su nuovi album in uscita nel 2017.

Dead South Dealers (GR) Heavy Rock
Hadal (IT) Dark metal|Death Doom Metal
Alkemy (IT) Metalcore | Deathcore
dead-south-dealers-bg-2Si parte con Dead South Dealers, heavy rock e metal dalla Grecia. Formati nel 2013, la band, che ha la sua ‘base’ ad Atene, si caratterizza per il suo sound frutto della combinazione di stili diversi. Nel gennaio 2016 hanno pubblicato il loro primo singolo, ‘Note to Self’, destinato a lasciare traccia dietro di sé. La band è fortemente influenzata da giganti del rock come Led Zeppelin e Black Sabbath, fino a gruppi più recenti come Clutch e Alter Bridge. A breve uscirà il loro primo full-length ‘Walk Through the Line’ con Sliptrick Records.

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Hadal, dark metal attivi dal 2009, nascono a Trieste dalle ceneri dei So Cold, una band principalmente ispirata dal movimento gothic metal finlandese. Ben presto il gruppo decide di intraprendere una ricerca più personale, dove strofe cariche d’oscurità si fondono con riff di chitarra metal, creando sonorità caratterizzate da un groove lento, melodico e potente allo stesso tempo. Sulla scia del successo di ‘The Obscure I’ (2013) , e dell’entusiasmo suscitato durante i loro live, stanno portando a termine il loro primo full lenght in uscita con Sliptrick.

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Alkemy

Arrivano da Bergamo gli Alkemy, formati nel 2015 il loro suono è frutto di una combinazione potente ed originale, restando con radici ben salde in territorio metalcore e deathcore. Dopo un anno di lavoro, e aver completato la line up, lo scorso febbraio sono entrati in studio al Math Lab Studio di Pistoia. Il loro EP ‘Creepyville’ è in uscita nei prossimi mesi con Sliptrick.

Concrete Jellÿ e Katharos: ecco le date degli album in uscita

Sliptrick Records presenta due new entry che, seppur di nazionalità e stile diverso, hanno in comune, oltre alla stessa label, il coraggio di credere profondamente nella musica che propongono.

Concrete Jellÿ (IT) Hard Rock | Progressive Stoner
Katharos (SE) Symphonic Black Metal | Black Metal

concrete-jelly-bgConcrete Jellÿ (si scrive proprio così, con la ÿ, non è uno sbaglio) si formano nel 2014 a Trieste. L’album ‘Getting Noticed’ è stato registrato nell’estate del 2016, e la storia che racconta prende ispirazione dalle avventure che vedono protagonista la band tra un live e l’altro. Il sound unisce stili differenti tra quelli che più hanno influenzato tutti i componenti della band, e spazia dal rock anni ’70 al prog… Il loro segreto? Non prendersi mai troppo sul serio, tranne quando c’è da suonare!

‘Getting Noticed’ uscirà nei normali formati per la Sliptrick Records il 7 febbraio 2017.

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Dai ghiacci del Nord arriva il symphonic black/death metal dei Katharos, band svedese sulla scia di Emperor, Dimmu Borgir e i Death. Nel loro debut, dal titolo ‘Exuvian Heraldry’, il tipico sound black/death scandinavo si fonde con elementi symphonic e epic, per un risultato complessivo che ripaga più di un ascolto. Riff potenti, batteria feroce, il tutto sostenuto da cori imponenti e synth accompagnati da testi che affrontano temi religiosi e filosofici.

‘Exuvian Heraldry’ esce con Sliptrick Records l’1 marzo 2017.
Da segnalare che sarà disponibile in una versione esclusiva in vinile e nei migliori digital store ma non in CD.
Links: Facebook | Soundcloud

Trieste is Rock, si riparte il 18 gennaio con Mary Cutrufello in acustico al Serra Hub

L’associazione Trieste is Rock annuncia il primo live del 2017 in programma per mercoledì 18 gennaio al Serra Hub, con  ospite in acustico Mary Cutrufello, cantautrice nativa di Houston, Texas.

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Free Entry
Evento su Facebook:
https://www.facebook.com/events/1568223103194821/15672694_1194667743935282_2021085724632293212_n
Mary Cutrufello, detta anche la Tracy Chapman del rock, dalla voce rauca e grintosa che ben si adatta al suo blue collar rock, portavoce dell’America che ogni giorno macina chilometri e chilometri tra pianure sconfinate, canottiere e camion, sole, birra e gente indurita… quello, per intendersi, che vede in Bruce Springsteen, John Mellencamp e Bob Seger i suoi maestri riconosciuti. Il suo debutto avviene alla fine degli anni ’90, prima con un album autoprodotto e poi con ‘When The Night Is Through’ per la Mercury Records, con cui si fa notare da Rolling Stone che la definisce ‘il futuro dell’Heartland Rock’.

Poi una lunga pausa a causa di una malattia alle corde vocali le ha impedito a lungo di cantare e durante la quale, prima di riprendersi e di tornare sul palco, per andare avanti ha fatto l’autista per la FedEx. Alle spalle, tour con Danny Federici (E Street Band), Jimmie Dale Gilmore e Neil Young. Il suo ultimo lavoro ‘Faithless World’ (2014), salutato come il suo grande ritorno sulle scene, ha visto le prime presentazioni proprio nel nostro Paese, a cui Mary, figlia adottiva di italo-americani, è legatissima.
Location dell’evento è il Serra Hub, nuovo locale che da poco ha aperto i battenti in via Economo a Trieste, per quest’occasione aprirà per la prima volta le sue porte al rock: speriamo sia l’inizio di una nuova e proficua collaborazione!

Damned Pilots: boom di visualizzazioni per il nuovo ‘Overgalaxy’

‘Overgalaxy’, il nuovo album dei triestini Damned Pilots, debutta alla grande, e su You Tube  -visualizza qui-, a poche ore dalla pubblicazione ha superato le 1000 visualizzazioni. L’album, che è uscito con la Sliptrick Records, label fondata nel 2007 come incubatore per artisti al debutto, è disponibile dal 15 dicembre su iTunes e nei migliori digital store.

13344697_10207512870873427_5589610716245938556_n‘Si tratta di un concept album in spirito steampunk’, racconta Don Nutz, batterista e fondatore della band che si prepara al tour da marzo 2017. Protagonisti di questa nuova avventura sono i Damned Pilots, ovvero quattro ribelli piloti spaziali che, a bordo di un furgoncino hippy anni Settanta, viaggiano nello spazio combattendo contro il loro nemico di sempre Gorguss e il suo Impero del Male.

Il disco contiene nove tracce scritte da Don Nutz e Sgt Ote, più ‘Hell is Cold’ che è scritta da Ron Goudie (Gwar, Death Angel, Poison), ed è stato mixato e masterizzato dal leggendario Bill Metoyer, producer, tra gli altri, di W.A.S.P., Trouble e Slayer.