Castle, a Trieste la band di San Francisco guidata da Liz Blackwell

Calore e partecipazione per la serata che giovedì 7 maggio ha visto i Castle esibirsi al Rock Out di Trieste nell’ambito di un evento organizzato dalla Radioactive Booking. Un’occasione rara per conoscere dal vivo questo trio di San Francisco capitanato da una donna, considerato tra le band oggi più quotate della scena doom metal internazionale.

Castle @Rock Out, Trieste 7.5.2015
Castle @Rock Out, Trieste 7.5.2015

Atmosfere occult e riff ancestrali in un mix inebriante di generi, la musica dei Castle trova la sua musa ispiratrice in Elizabeth Blackwell, vocalist e bassista dalla presenza a dir poco magnetica, che con i compagni Mat Davis (chitarra e voce) e Mike Cotton (batteria) in questi mesi sta affrontando il tour europeo.

Formati nel 2009, Castle escono allo scoperto con l’album In Witch Order pubblicato dall’etichetta tedesca Ván Records nel 2011. Importanti riconoscimenti come ‘Album Of the Year’ da Metal Hammer Norway e ‘Newcomer Of The Year’ al Roadburn Festival (Olanda) gli garantiscono ancora oggi una forte popolarità nel Vecchio Continente. La consacrazione avviene con il successivo Blacklands (2012), ancora più legato al tema dell’occulto come si vede dall’artwork di copertina, opera del pittore russo Denis Forkas (Behemoth).

Under Siege (2014) artwork
Under Siege (2014) artwork

Dopo la tappa a Trieste, i Castle hanno continuato il viaggio verso Croazia e Romania con il tour che prende il nome dal titolo del loro ultimo disco Under Siege, uscito nel 2014.

‘Abbiamo scritto questo album tra Los Angeles, San Francisco e le montagne della California del Nord’, racconta in un’intervista Liz Blackwell, che ha iniziato a suonare il basso all’età di tredici anni, seguendo le orme dei genitori entrambi musicisti nella The Blackwell Brothers Band, gruppo di psychedelic blues attivo dagli anni 70. ‘Si tratta di un lavoro che trova le sue radici in California, ci siamo ispirati al suono di quei luoghi per trasformarlo in canti e inni selvaggi di streghe. In questo disco ho voluto evocare la sensazione potente e implacabile che avverto durante i nostri concerti dal vivo, è stato anche un modo anche per liberarmi dei miei demoni ed affermare quelle che ritengo le cose importanti nella mia vita’.