Macabra serata venerdì 12 febbraio, che, sotto un diluvio torrenziale e ‘scortata’ dall’apparizione di un gigantesco coniglio sul ciglio della strada, mi vede arrivare insieme all’amica Marla Jade al Deposito Giordani di Pordenone. Presagi sinistri del concerto che ci aspetta, e che vede protagonisti i Ghost, la pop metal band più misteriosa del pianeta, presentandosi incappucciati con tuniche e maschere nere che tengono accuratamente celata ai fans la loro identità.
Accolti dai cori inquietanti della ‘Masked Ball’ di Jocelyn Pook, intro abituale dei loro concerti, ecco i loschi figuri prendere posto sul palco, mentre avanzo nel pit a spintoni sotto gli sguardi minacciosi delle fans in adorante attesa. Questione di attimi, ed un caloroso boato saluta l’ingresso trionfale sulle note di ‘Spirit’ di Papa Emeritus III, il frontman che si esibisce col volto truccato da teschio ed un abito cardinalesco.
Ed è subito festa con ‘From the Pinnacle to the pit’, la hit tratta dall’ultimo album ‘Meliora’ (2015) così come la successiva ‘Cirice’, che gli ha valso la nomination come Best Metal Performance ai 58° Grammy in programma allo Staples Center di Los Angeles lunedì 15 febbraio. Ad accompagnarli arrivano anche due suore sataniste ma soltanto per pochi minuti in qualità di ‘vallette’, che a dominare la scena ci pensa Sua Eminenza con i suo sermoni infarciti di ‘stronzo’ e ‘culo’– in ottimo italiano direi.
Il secondo tempo scivola via velocemente tra cambio d’outfit e sulle note trascinanti degli altri pezzi, caratterizzati sempre da un’impronta esoterica e fortemente satanista evidente già dai titoli come ‘Ritual’, ‘Per Aspera ad Inferi’ e ‘Devil Church’.
In mezzo a tanti misteri, un’unica certezza arriva dalle battute finali di Papa Emeritus: ovvero che degli altri membri, conosciuti soltanto con l’appellativo di ‘Nameless Ghouls’ proprio per la loro natura spettrale, il tastierista è di Trieste, confermando una voce che circolava già da tempo, e sembra addirittura originario del quartiere di San Giacomo! Un altro capitolo di storia del rock si aggiunge così alla storia della città, ed il messaggio del clergy a questo punto risuona forte e chiaro: Trieste, datti una mossa e chiamali per un concerto prima che cambino line up!