Trieste torna metal, almeno per un giorno, grazie al maxi concerto che martedì 26 luglio ha visto Piazza Unità gremita per il live degli Iron Maiden. Oltre 15.000 gli spettatori provenienti da Slovenia, Austria e Croazia, e che fin dalle prime luci dell’alba hanno affollato le Rive e le vie del centro per assistere all’unica tappa del Nordest del ‘The Book of Souls World Tour 2016, dopo quelle di Roma e Milano.
Attesa alle stelle fin dal giorno precedente al concerto, che ha visto netto protagonista sui social Steve Harris, bassista e fondatore della band classe 1956, prima impegnato in un’amichevole rock a Domio tra le ‘vergini di ferro’ e le Nagane Muiesane… …e poi, in serata, durante la cena alla ‘Taverna del Ghetto’, firmando autografi, e sempre molto solare e sorridente, mettendosi in posa per la classica foto-ricordo.
Ma quella degli Harris è una dinastia che evidentemente resiste, visto che al comando di The Raven Age, la band melodic metal che ha aperto il concerto, c’è il figlio più grande di Steve, George.
Cuore dell’evento, ovviamente, è stato il live show di martedì in una Piazza Unità che, invasa dai fans assiepati intorno al Palco-Totem, si è letteralmente trasformata per accogliere il circo colorato dei veterani dell’heavy metal. Steve & Co. hanno fatto impazzire i fans fin dalle prime battute con alcuni brani tratti da ‘The Book of Souls’, l’ultimo album che li ha riportati in cima alle classifiche dopo un periodo di crisi. Poi il concerto è filato via in un crescendo di suoni, luci e volumi, con cori che si alzavano dalla piazza ad accompagnare gli artisti soprattutto nelle hit più note e conosciute, tra cui ‘Fear of the Dark’, ‘The Number of the Beast’ e gran finale con ‘Wasted Years’.
Un evento destinato a restare sicuramente nella storia della città, così come riportato nei numerosi commenti postati dai fans sulle loro pagine Facebook: