Welcome Coffee: nuovo EP e video tributo a ‘Twin Peaks’

‘The Mirror Show’ è il secondo Ep dei Welcome Coffee e anche il primo lavoro della nuova formazione attiva da settembre 2016.
L’Ep, prodotto dai Welcome Coffee in collaborazione con Marco Parlante, è composto da 5 canzoni, e come i precedenti lavori, rappresenta un altro piccolo spaccato del variegato mondo sonoro della band, che come di consueto passa con disinvoltura tra vari generi musicali, facendone ormai un marchio di fabbrica.

Registrato e prodotto presso i Talking Studio di Trieste, la copertina invece è stata curata da Ishar Reja.’ Welcome Coffee sono:
Stefano Ferrara al basso, Andrea Parlante (moog e tastiere), Davide Angiolini (batteria), Andrea ‘Armando’ Scarcia (voce e harmonica) e Bill Lee Curtis alla chitarra.

Contact and management: info@welcomecoffee.com
Official site: www.welcomecoffee.com
Facebook: www.facebook.com/WelCoffee
Soundcloud: @welcomecoffee

Welcome Coffee ‘The Mirror Show’ (2017)

 

Track List

1- The Mirror Show – 4:02 —-Music and Lyrics by WC

2- Doppelgänger – 4:40 —-Music by WC and Michele Manfredi | Lyrics by WC

3- Come Potevo – 4:24 —-Music by WC and Alessandro Pollicardi | Lyrics by Alessandro Pollicardi

4- 116 – 1:56 —-Music by WC and Talking Vibes

5- Notte Araba – 3:58 —-Music by WC and Alessandro Pollicardi | Lyrics by Alessandro Pollicardi

L’Ep si apre con le ballabili e orecchiabili atmosfere funky-rock di ‘The Mirror Show’ che dà appunto il titolo al lavoro.

Un capitolo a parte invece è ‘Doppelgänger’, canzone con toni più pesanti e cupi. Scritta per omaggiare e celebrare la serie tv americana ‘Twin Peaks’, ideata da David Lynch, che ritorna sullo schermo dopo ben 25 anni.
C’è spazio anche per atmosfere rilassanti e intimiste grazie alla ballad ‘Come Potevo’, dove l’armonica e le chitarre acustiche ci fanno immergere in un contesto folk-country con richiami al prog italiano anni ’70.
Come è stato ‘115’ (canzone presente nel precedente EP “Box#2”), anche questo lavoro contiene una traccia elettronico-sperimentale chiamata questa volta ‘116’ (116 secondi e 116 bpm), anche essa scritta in collaborazione con gli amici della band: in questo caso Talking Vibes & Gjorgji Bufli. Canzone sperimentale dove sono stati utilizzati strumenti e lingue provenienti da tutto il mondo: campane tibetane, scacciapensieri siciliani, cuica brasiliana e parti cantate in albanese, il tutto condito da un solido tappeto elettronico e un tempo in 5/4. Chiude l’ep la versione rivisitata di ‘Notte Araba’, canzone già presente sul CD ‘UnEvEn’, riarrangiata specie nelle parti di chitarra.

Welcome Coffee è un progetto musicale rock-alternative formatosi a Trieste nel 2012. L’idea di base è quella di fondere varie sonorità musicali senza identificarsi in un genere in particolare, lasciando libero sfogo alle attitudini dei singoli musicisti. Nel 2013 realizzano il loro primo lavoro ‘Box #2’, un EP di 5 tracce. Subito dopo parte il DATA ZERO TOUR con date in Italia e in Slovenia. Nel gennaio 2014 esce il singolo ‘Sleepwalker’ e da aprile a giugno 2014 i 4 ripartono subito per il MANEKI NEKO TOUR. Da luglio 2014 si barricano in sala per le registrazione del primo CD ufficiale, dal titolo ‘Uneven’ che uscirà a gennaio 2015 l’album interamente autoprodotto dalla band, è composto da 11 canzoni rappresentative del molteplice mondo sonoro della band: rock, pop, prog e funky si mescolano tra loro. Da gennaio ad agosto del 2015 i Welcome si esibiscono a Milano, Trieste, nella Marche e in Abruzzo per l’UNEVEN TOUR.

A Dicembre 2015 per divergenze musicali la band si scioglie definitivamente, decidendo di effettuare un ultimo live celebrativo a Trieste, città natale della band. Nel Marzo 2016, Stefano Ferrara (bassista e fondatore della band) e Andrea Parlante (tastiere), decidono di portare avanti il progetto cercando gli elementi mancanti, e dopo qualche mese, finisce finalmente la ricerca per completare la formazione con l’ingresso in band di Davide Angiolini (batteria), Andrea ‘Armando’ Scarcia (voce) e Bill Lee Curtis (chitarre). Con la nuova formazione vengono da prima recuperate alcune canzoni da ‘Uneven’ per poi dedicarsi a comporre materiale inedito.

Lacuna Coil, in agosto a Treviso al Suoni di Marca Festival

Gli Italian Gothfathers Lacuna Coil tornano nel Nordest per una data al Suoni di Marca Festival, che si terrà dal 20 luglio al 6 agosto sulle Mura rinascimentali di Treviso.

LACUNA COIL
Martedì 1 agosto 2017 @ Suoni di Marca Festival
Main Stage (palco San Marco)
Treviso
dalle h 20.30
Ingresso libero
Evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/1869581953290663/

Sono in questo momento il gruppo rock italiano più famoso nel mondo: la band capitanata da Cristina Scabbia, ha condiviso palchi e festival con Ozzy Osbourne, System of a Down, Megadeth, Linkin Park e DragonForce.
‘Preferiamo rimanere a un passo dal successo e non far compromessi, senza pregiudizi’ afferma la dark lady, che riesce ad annullare la distanza tra palco e pubblico trascinando la propria band con delle sfumature di chitarra e distorsioni uniche ripercorrendo la new wave e il british rock degli anni Ottanta: da Siouxsie and the Banshees di cui hanno ereditato la malinconia caratteristica, se pur melodiosa, della voce, e calcando l’onda dei Type O Negative di Peter Steele (grande amico di Cristina Scabbia, morto per arresto cardiaco nel 2010). Un genere dark, forse, oppure doom, se siete molto alternative, ma questa musica ha una partitura che non ha certo confini, come dimostra Don Gilmore, che ha prodotto i Duran Duran così come un disco dei Lacuna Coil. Due estremi che coincidono. Oppure due definizioni diverse della stessa musica: di qualità, appunto.


Band di culto per eccellenza del metal italiano, il gruppo nasce nella metropolitana Milano dalla passione di Andrea Ferro, Sabina Montevergine, Marco Coti Zelati e Raffaele Zagaria con il nome di Sleep of Right nel 1994. Nel corso dei due anni seguenti si aggiungono alla band Claudio Leo, Leonardo Forti e Cristina Scabbia e il gruppo cambia nome in Ethereal nel 1996. Grazie alla forza di un demo registrato in studio, nel settembre dello stesso anno, firmano il primo contatto discografico con la Century Media, è primo gruppo italiano a firmare un contratto con la prestigiosa etichetta. Due mesi dopo iniziano un tour negli Stati Uniti. Il gruppo milanese si evolve. Il cambiamento del nome in Lacuna Coil viene accompagnato da una trasformazione nel suono, che si pervade ulteriormente di componenti gotici/ambientali e che sfocerà nell’omonimo Ep Lacuna Coil, uscito verso la fine del 1997. Nel 1997 i Lacuna Coil sono il gruppo di supporto ai Moonspell e la primavera successiva girarono l’Europa con gli olandesi The Gathering. Le collaborazioni con i grandi nomi del panorama mondiale non mancano e durante il corso degli anni saranno la band di supporto a Megadeth, Motorhead, Volbeat, Sevendust, Paradise Lost e Skyclad. Il gruppo irrompe inoltre sui palchi di diversi festival internazionali come il Wacken in Germania, Dynamo nei Paesi Bassi e il Gods Of Metal in Italia.
Il successo della band si espande oltre i confini nazionali, conquistando l’Europa e gli States. ‘Fresco’, ‘oscuro’ ed ‘estremamente potente’ sono alcuni degli aggettivi utilizzati dalla stampa internazionale per descrivere ‘Delirium’ (2016) ottava ed ultima fatica discografica dei Lacuna Coil.

 

Mayhem, Dragged Into Sunlight, Inferno @Mostovna, Nova Gorica, 7.4.2017

Sold out venerdì 7 aprile al Mostovna per i Mayhem, con la sala grande gremita per l’unica tappa slovena del tour ‘De Mysteriis Dom Sathanas’.
Un vero e proprio evento, a sette anni di distanza dall’ultimo passaggio della band all’ex Pieffe, che ha richiamato gente oltre che dalla Slovenia, anche dal Friuli e dal Veneto, diventando data di riferimento per l’intero nordest.

Inferno @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

Piuttosto fitto il programma della serata, che ha visto in apertura gli Inferno dalla Repubblica Ceca, blackster attivi da una ventina d’anni ma di fatto rimasti sempre un po’ nell’ombra. La loro è una buona performance ma senza troppe sorprese, che vede sul palco Adramelech, il cantante -unico rimasto della line up originale-, affiancato da Ska-Gul e Morion alle chitarre, Crudelis al basso e M. alla batteria.

Inferno @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

Gli Inferno sono la prima ed anche l’unica band visibile della serata, prima che il palco del Mostovna scompaia inghiottito nel Regno delle Tenebre, trascinando con sé i gruppi successivi.

Nel frattempo l’afflusso all’interno del club non accenna a fermarsi, mentre sul palco fervono i preparativi per il secondo set in programma, ovvero i cazzutissimi Dragged Into Sunlight.
Si tratta di un collettivo made in UK composto da diversi personaggi attivi da anni sulla scena metal, il cui debut ‘Hatred For Mankind’ (2009) ha riscosso talmente tanto successo da andare in ristampa con la Prosthetic Records.

Dragged Into Sunlight @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

Nell’epoca dei social i Dragged sono autentiche rarità: non divulgano i loro nomi, si fanno fotografare solo mascherati, e soprattutto suonano nella quasi completa oscurità con le spalle rivolte al pubblico. Non c’è da stupirsi se riescono quindi a catturare tutta l’attenzione con il loro sludge feroce ed aggressivo, guadagnandosi il titolo di band rivelazione della serata.

Dragged Into Sunlight @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

L’attesa è ormai alle stelle, mentre percorro quello che ormai ho soprannominato il ‘Corridoio della Paura’ -ovvero la zona di passaggio tra la sala ed il bar- sotto gli sguardi divertiti dei metalheads sloveni.

Raggiungo la postazione, quand’ecco arrivare finalmente i Mayhem, avvolti da una fitta nebbia dalla quale spuntano solo i contorni delle losche sagome incappucciate.

Mayhem @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

La band, capitanata dal frontman ungherese Attila Csihar, attacca con ‘Funeral Fog’, primo brano tratto dall’album ‘De Mysteriis Dom Sathanas’, loro primo album uscito nell’ormai lontano 1994 e considerato pietra miliare del black metal.

Mayhem @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

Oltre ad Attila, della line up storica sul palco c’è anche Hellhammer alle pelli, a cui si aggiungono Teloch e Ghul alle chitarre e Necrobutcher al basso.

Mayhem @Mostovna, 7.4.2017, (C) Andrea Stoppa

Malgrado questi nickname così terrificanti, lo spettacolo dei Mayhem non suscita tutte queste emozioni, lasciandomi anzi addosso una strana sensazione di freddezza. I cinque infilano i pezzi uno dopo l’altro, presi in ordine cronologico da ‘De Mysteriis’, fino alla conclusione con ‘Buried by Time and Dust’ e l’ultimo brano che dà anche il titolo all’album.
L’impatto visivo è molto ambizioso, tutto giocato su giochi di luci ed ombre super raffinati e teatrali che, trasportati nel mega casino del live, rischiano di perdersi un po’, e soprattutto fanno impazzire i fotografi! Ma a non convincere è stato soprattutto il suono, un effetto questo che sembra sia voluto dalla stessa band…
C’è anche da dire che la sfida maggiore -cioè quella di riempire con un concerto di metallo estremo in tempi dove ormai funzionano soltanto le cover band– è stata vinta ampiamente!

Prossimo appuntamento con il metal al Mostovna è per mercoledì 19 aprile con i Pillorian,  il nuovo progetto di John Haughm (ex Agalloch) e in apertura i teutonici Valborg.

 

Intervista ai Duel: ‘Il nostro album come un horror degli anni Settanta’

Sesso, sangue, riti cannibali: è un vero e proprio viaggio nell’occulto ‘Witchbanger’, nuovo album dei Duel in uscita il 28 aprile via Heavy Psych Sounds Records.

A solo un anno dal dirompente esordio con ‘Fear of The Dead’ (2016), il super combo texano, che vede in line up i due ex Scorpion Child Tom Frank (voce e chitarra) e Shaun Avants (basso e voce), è in Europa per presentare il nuovo album: ed è proprio a Tom che abbiamo chiesto di raccontarci un po’ come sta andando con questo nuovo lavoro e gli appuntamenti principali del tour.

Ciao, l’album sta raccogliendo buone recensioni, come la state vivendo?
Grazie, diciamo super bene! Abbiamo collaborato tutti quanti alla scrittura di questo lavoro, inoltre lo abbiamo prodotto noi stessi con Jeff Henson, il nostro chitarrista, che si è occupato anche della registrazione così come già aveva fatto per il primo disco: quindi possiamo dirci soddisfatti del risultato!

Per quanto tempo ci avete lavorato?
Praticamente ci siamo dedicati a scrivere i pezzi per quasi tutti questi ultimi otto mesi!  La nostra grande fortuna è stata quella di avere lo studio di Jeff a disposizione. Si chiama Red Nova Ranch, e lì hanno registrato anche Eagle Claw, Vast, Crobot, i Clutch che poi con quell’album hanno scalato le classifiche! Insomma, avere questo posto tutto per noi ci ha dato la possibilità di metterci comodi a scrivere i pezzi, lavorandoci su anche di notte se ci veniva l’ispirazione giusta!

Dove si trova esattamente?
Il Red Nova si trova in campagna nei dintorni di Austin, non molto lontano dai luoghi dove hanno girato il film ‘The Texas Chainsaw Massacre’ (‘Non aprite quella porta, pietra miliare dell’horror ‘indie’ americano, ndr). E’ un posto molto isolato…di quelli dove il silenzio è interrotto solo dal latrare dei cani e dal rumore delle fucilate…puoi fare qualsiasi cosa lì! Ci siamo divertiti, e il suono è ottimo.

Questo ‘isolamento’ ha influito anche sul risultato finale?
Diciamo che il risultato è a metà tra una colonna sonora heavy metal di stile old school e un horror movie anni ’70…Ad influenzarci è stato soprattutto il vecchio dark metal e l’hard rock che va dagli ultimi anni ’60 agli ultimi anni ’70, e tra i gruppi sicuramente i Kiss e Thin Lizzy. Poi abbiamo cercato di renderlo il più possibile ‘nostro’, e pensiamo di esserci riusciti!

https://youtu.be/QBhII_DkzzI

Volevate provocare con questo titolo? 
In realtà ‘Witchbanger’ è il nome dell’amp che usiamo per le nostre chitarre, quello che poi ci è servito per quasi tutto il lavoro di registrazione, e anche durante i live! E poi ci piacciono le storie occulte! ‘Witchbanger’, il brano che dà il nome all’album, racconta appunto di uno stregone immortale che va matto per la carne umana…Questo è un tema che ricorre parecchie volte nel corso dell’album!

Venite da Austin nel Texas, com’è la scena musicale lì?
Sì, ad Austin abbiamo la nostra ‘base’, gran bel posto per la musica! Ci sono un sacco di band che spaccano, posti fighi per suonare, e soprattutto un sacco di concerti! Ti dà un sacco di input che stimolano a fare sempre meglio! C’è una scena musicale forte, sopratutto stoner, che ti dà opportunità per suonare e ti spinge a fare sempre meglio, cercando di coinvolgere sempre più gente.

Ormai conoscete bene l’Italia, vi piace? Qual è la vostra meta europea preferita?
Sì, non vediamo l’ora di tornarci, poi con la bella stagione…pensiamo sarà fighissimo. E’ la nostra meta preferita, non solo per viaggiare ma anche per il suo pubblico…bella gente piena di vita! E poi non vediamo l’ora di suonare anche a Berlino, al Desert Fest!

Tra le varie tappe in programma i Duel saranno ‘live’ con gli sloveni Blackoutt all’Hangar di Izola martedì 9 maggio su iniziativa di Rocket Panda Management:
https://www.facebook.com/events/1872358059702936/

E anche la vostra etichetta Heavy Psych Sounds è italiana…
Abbiamo cercato un sacco di etichette prima di concludere con loro. Ne avevamo 5-6 interessate, poi abbiamo optato per la HPS per il rapporto che abbiamo con Gabriele (Gabriele Fiori alla guida dell’etichetta, ndr), il quale, oltre a far uscire i nostri dischi, organizza anche dei tour fantastici!

Ok, è giunto il momento di salutarci…c’è qualcosa che vorreste aggiungere?
Sì, grazie a voi per l’interesse nei nostri confronti!!!

 

 

 

 

Duel: nuovo album e tour in arrivo

Ad un solo anno dallo straordinario debut ‘Fears of the Dead’, i super heavy rockers di Austin Duel tornano con il secondo album dal titolo ‘Witchbanger’, in uscita il 28 aprile via Heavy Psych Sounds Records.

‘Witchbanger’ conterrà otto brani sulla scia del metal di stampo Seventies e dei pionieri dell’heavy metal classico di inizio anni ’80. L’album, che sarà disponibile in versione cd, edizione limitata vinile splatter e vinile nero, è stato prodotto e registrato dal chitarrista della band Jeff Henson nei suoi Red Nova Ranch Studios, nel Texas, proprio vicino alla casa dove è stato girato ‘Non aprite quella porta’ (1974).

Track List:

01. Devil
02. Witchbanger
03. The Snake Queen
04. Astro Gypsy
05. Heart of the Sun
06. Bed of Nails
07. Cat’s Eye
08. Tigers and Rainbows

Per l’occasione i Duel intraprenderanno un tour europeo, in collaborazione con Heavy Psych Sounds Records & Booking, che toccherà anche l’Italia per diverse date.

Di seguito l’elenco delle date:

26/04/2017 – Traffic Club, Roma
27/04/2017 – Titty Twister, Parma
28/04/2017 – Borom Pom Pom, Oberentfelder (Svizzera)
29/04/2017 – Desertfest @ Astra Kulturhaus, Berlino (Germania)
30/04/2017 – tba, Danimarca
01/05/2017 – Copenaghen (Danimarca)
02/05/2017 – Secret show, Danimarca
03/05/2017 – Plan B, Malmoe (Svezia)
04/05/2017 – AZJ Doordeal, Erfurt (Germania)
05/05/2017 – Chemiefabrik, Dresda (Germania)
06/05/2017 – Gaswerk, Winterthur (Svizzera)
07/05/2017 – Crazy Driver, Varedo (MB)
08/05/2017 – Altroquando, Zerobranco (TV)
 09/05/2017 – Hangar Bar, Izola (Slovenia)
10/05/2017 – Blah Blah, Torino
11/05/2017 – Rumpeltum, San Gallo (Svizzera)
12/05/2017 – Art & Wheels Fest, Basilea (Svizzera)
13/05/2017 – Villa K, Bludenz (Austria)
14/05/2017 – Rockhouse, Salisburgo (Austria)
16/05/2017 – Akk, Karlsruhe (Germania)
17/05/2017 – Keller Klub, Stoccarda (Germania)
18/05/2017 – White Rabbit, Friburgo (Germania)
19/05/2017 – Sonic Ritual Fest @ An Club, Atene (Grecia)
20/05/2017 – Sonic Ritual Fest @ Bloom, Mezzago (MB)
21/05/2017 – Hostaria, Castel D’Ario (MN)

 

Rock In Park 2017: un mese di festival tra concerti, food trucks e dj-set

 

ROCK IN PARK

Legend Club Milano

dal 12  Maggio all’11 Giugno
torna l’imperdibile appuntamento col festival più alternative, metal, rock di Milano

L’estate sta arrivando e con essa l’8° edizione del Rock In Park, ormai divenuto non solo un appuntamento ma una certezza della musica alternative nel milanese.

Il Rock In Park è una realtà in continua crescita e, per quest’edizione, son stati convocati, oltre a gruppi molto apprezzati dell’underground italiano, anche performers di fama internazionale.

Il Legend Club Milano offrirà un’anteprima del festival il 6 maggio con i TWELVE FOOT NINJA e gli UNEVEN STRUCTURE dalla Francia, un evento da non perdere! Gli australiani Twelve Foot Ninja, come si legge nel comunicato della Bagana Agency, sono ‘un mix unico tra hard rock, progressive metal, alternative rock, funk e tantissimo altro. Dal vivo sono semplicemente imperdibili. Qualcosa che sicuramente ancora non avete visto’.

Quest’anno, oltre ad ascoltare live la migliore musica underground per un mese intero, food trucks saranno presenti nel parco antistante alla sala concerti per due weekend: il primo in apertura, dal 12 al 14 maggio, e il secondo in chiusura, dal 9 all’11 maggio.

Anche per questa serie di date gli organizzatori del Rock in Park hanno dato il massimo, coinvolgendo nomi noti e non, da seguito internazionale  e più di nicchia, per garantire a chi ci segue e sostiene sempre il nostro ‘marchio di fabbrica’: ‘L’unico festival in Italia con la programmazione di un mese, durante il quale, in ogni serata, vengono sempre proposte band diverse, senza nessuna ripetizione, questo il principale motivo della sua unicità..per il resto? Basta partecipare!

MAGGIO

Sabato 6 maggio -ingresso 15€

Twelve Foot Ninja (Australia) + Uneven Structure (France)

prevendite disponibili

Venerdì 12 maggio  ingresso gratuito

Killin’ Baudelaire (Milan, Italy)

Allis On Air (Milan, Italy)

Blank (Genova, Italy)

Mad Museum (Milan, Italy)

+ djset Angel DevilRock

+Food Trucks Fest

Sabato 13 maggio ingresso gratuito

Jaspers (Milan, Italy)

Soldiers of a Wrong War (Italy)

Waterdrop (Brescia, Italy)

Clorosuvega (Bologna, Italy)

+ djset Angel DevilRock

+Food Trucks Fest

Domenica 14 maggio ingresso gratuito

Antonio ‘Rigo’ Righetti (Italy)

Katmai (Milan, Italy)

Le Tendenze (Milan, Italy)

+FoodTrucks Fest

Giovedì 18 maggio ingresso gratuito

Siveral (Milan, Italy)

Whiskytella (Milan, Italy)

Retrolove (Italy)

Venerdì 19 maggio ingresso 5€

Andead (Milan, Italy)

DustInEyes (Varese, Italy)

The French Leave (Italy)

Voscod (Italy)

Sabato 20 maggio ingresso 12€

Novembre (Italy)

Blackmail of Murder (Brescia, Italy)

Carved (La Spezia, Italy)

Domenica 21 maggio ingresso 10€

Courage My Love (Ontario, Canada)

Halflives (Modena, Italy)

Slowmother (Milano, Italy)

Giovedì 25 maggio ingresso gratuito

Royal Bravada (Italy)

Il Diluvio (Italy)

Mr. Know It All (Italy)

Venerdì 26 maggio ingresso 5€

Plan The Fuga (Italy)

Les Fleurs des Maladives (Italy)

Push Button Gently (Itay)

Sabato 27 maggio ingresso 8€

Rezophonic (Italy)

Motel Noire (Milan, Italy)

Infrared (Milan, Italy)

Down The Stone (Milan, Italy)

Domenica 28 maggio ingresso gratuito

Sailing to Nowhere (Rome, Italy)

Mesmerize (Italy)

Atlas Pain (Milan, Italy)

GIUGNO

Giovedì 1 giugno ingresso gratuito

Devotion (Vicenza, Italy)

Onmikage (Milan, Italy)

Arms Like Anchors (Milan, Italy)

Outrider (Monza, Italy)

Venerdì 2 giugno ingresso 8€

Dr. Feelgood & The Black Billies

Cris Mantello (Italy)

+ Jhonny Boy vintage djset

Sabato 3 giugno ingresso gratuito

The Price (Italy)

Spanking Hour (Parma, Italy)

EightyHate (Milano, Italy)

Domenica 4 giugno ingresso 8€

Barb Wire Dolls (Greece)

Celeb Car Crash (Faenza, Italy)

The Revangels (Italy)

Mercoledì 7 giugno DATA SPECIALE ALL’ALCATRAZ

Rhapsody + Epica + Labyrinth

Ingresso 42€ in cassa -prevendite disponibili

Giovedì 8 giugno ingresso 25€

Ugly Kid Joe + Guest

prevendite disponibili

Venerdì 9 giugno ingresso gratuito

Lambstone (italy)

Genus Ordinis Dei (Italy)

Starsyck System (Italy)

+ djset AngelDevil Rock

+Food Trucks Fest

Sabato 10 giugno ingresso 5€

Uncle Bard & The Dirty Bastards (Italy)

Trewa (Italy)

+ djset AngelDevil Rock

+Food Trucks Fest

Domenica 11 giugno ingresso gratuito

special benefit party: The Return to T.D.S.O.T.M (a tribute to Pink Floyd by Various Artists)

+Food Trucks Fest

Diaframma @Teatro Miela, Trieste, 31.3.2017

di Matteo Trevisini

‘…Il ghiaccio si confonde con il cielo, con gli occhi e quando il buio si avvicina vorrei rapire il freddo in un giorno di sole che potrebbe tornare in un attimo solo…’

In questo modo gelido inizia ‘Siberia’, brano d’apertura dell’omonimo album di debutto di una delle colonne portanti del rock italiano.
I fiorentini Diaframma ed il loro leader da sempre Federico Fiumani mescolarono la loro passione per nomi storici della darkwave inglese come Joy Division ed i primi Cure con una peculiarità tutta nuova nel panorama italiano che di fatto diede il via alla New Wave nostrana: insieme ai concittadini Litfiba ma anche ad altri nomi, ormai divenuti leggendari, della scena italiana di quegli anni come i Denovo, i CCCP, i Neon o i Gaznevada.

Diaframma @Teatro Miela, Trieste, 31.3.2017, ph. by Matteo Trevisini

‘Siberia’ è lo spartiacque di un’epoca, tanto da finire al settimo posto tra i 100 dischi italiani più belli di sempre della rivista Rolling Stone Italia.
Sono passati quasi trentacinque anni e tanta acqua sotto i ponti dell’Arno, ed i Diaframma portano in tour in giro per l’Italia il loro album di debutto per festeggiarlo degnamente.

Diaframma @Teatro Miela, 31.3.2017, ph. by Matteo Trevisini

L’unico componente della formazione originale rimasto è il cantante, chitarrista e autore (…e poeta!) Federico Fiumani, accompagnato da una band più giovane formata dal chitarrista Edoardo Daidone, il bassista Luca Cantasano ed il batterista Lorenzo Moretto, sufficientemente dinamica da poter permettere al leader maximo di poter esplodere sul palco a proprio piacimento come un fuoco d’artificio.

Diaframma @Teatro Miela, Trieste, 31.3.2017, ph. by Matteo Trevisini

Alle nove fuori dal Teatro Miela gli spettatori si contano sulle dita di una mano ma, sorprendentemente, un’ora dopo, all’inizio del concerto, la sala risulta essere abbastanza gremita e pimpante.
I Diaframma e Federico Fiumani sono a Trieste per festeggiare il primo album, ma dimostrano fin dall’inizio di non essere solo un fantasma del passato indipendente italiano, bensì una band viva, pulsante e mai ferma a specchiarsi in quel passato glorioso che sono stati la New Wave ed il punk italiano.

Non si respira solamente nostalgia revivalista ma, anzi, le prime note che fanno iniziare il viaggio che ripropone ‘Siberia’ dall’inizio alla fine, è attuale e vivido grazie agli arrangiamenti ed all’energia che il quartetto irradia dal palco del Miela. ‘Siberia’, ‘Neogrigio’, ‘Impronte’, ‘Amsterdam’, ‘Delorenzo’, ‘Memoria’, ‘Specchi d’acqua’, ‘Desiderio del nulla’…una dietro l’altra tutte le otto canzoni dell’ormai mitico debutto vengono snocciolate e tutta la poetica decadente e simbolista di Federico Fiumani esce fragorosa, sin dalle prime note, in modo che sa poco di nostalgia dei tempi che furono.

Diaframma @Teatro Miela, Trieste, 31.3.2017, ph. by Matteo Trevisini

Finita la riproposizione integrale di ‘Siberia’ inizia un excursus tra le pieghe della discografia dei Diaframma: ‘Autoritratto’, ‘Diamante grezzo’, ‘Adoro guardarti’ e la cover dei Television ‘See No Evil’, ormai un classico delle scalette della band fiorentina. Il pubblico di Trieste percepisce tutta l’orgogliosa integrità di un Federico Fiumani che è sempre andato dritto per la sua strada lungo questi trent’anni, fregandosene di tutto e di tutti e avendo bene in mente un disegno artistico idealizzato nella sua testa.
‘L’odore delle rose’, ‘Gennaio’, ‘Labbra blu’ ed il sentito omaggio a Fabrizio De Andrè con la struggente ‘Canzone dell’amore perduto’…poesia, emozioni cinetiche nell’aria che bruciano il cuore di chi sa ascoltare…‘Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole d’amore ‘non ci lasceremo mai, mai e poi mai’, vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto, amore, ad appassire le rose…”

‘Io sto con te (ma amo un’altra)’, ‘Mi sento un mostro’, ‘Blu Petrolio’…tra il set normale e la lunga carrellata dei bis sembra proprio che la band non abbia nessuna intenzione di abbandonare le assi del teatro ed il suo pubblico, nonostante un Federico Fiumani madido di sudore ma che non risparmia una fisicità quasi sorprendente, vista la sua esile figura.
La sua voce atonale si mescola al suo talento lirico unico che grazie a piccoli diamanti grezzi di cinismo decadente lo fa sembrare, a momenti, un incrocio tra il primo Morrissey di smithsiana memoria ed un Tom Verlaine in salsa nostrana.
Il ciuffo iconico sugli occhi a fine concerto non si muove più, ormai appiccicato sulla fronte dal sudore, ma Federico Fiumani -pur stanco- non si risparmia nemmeno per le foto e gli autografi di rito a fine concerto…il suo amico Piero Pelù avrà pure i milioni in banca, ma gli occhi di Federico brillano ancora di integrità.