Tutti gli articoli di Sarah Gherbitz

Stoner Kras Fest @Prosecco, Trieste, 15.7.2023

Grande partecipazione a Prosecco sabato 15 luglio per Stoner Kras Fest, il raduno di musica psichedelica giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Organizzato da Arci Trieste insieme a Rocket Panda Management ha visto confluire sul Carso triestino tantissimi appassionati del genere stoner e doom, alla ricerca di buona musica ed anche un po’ di fresco nel torrido weekend.

Situato proprio dietro il teatro, già location dei concerti targati Rocket Panda durante la stagione invernale, lo spazio B’lanc si presenta attrezzato con tutti i crismi dell’occasione: colorati banchetti del merch, cd e vinili, due food truck, uno di cucina fusion da Trieste e l’altro balkan dalla vicina Sežana, un’area relax con tanto di massaggiatrice e una giochi per i più piccoli.

Piuttosto nutrito il bill, che ha visto l’apertura sotto il sole cocente con i Doombo, nuova doom band made in Trieste per la prima volta live con i pezzi dell’Ep di debutto. A seguire è il turno dei Mystic Majesty, hard robot rock veronese freschi del concept album ‘Speak your mind’, mentre la sorpresa arriva da Long Hour, progetto solista di Julien Medor, eclettico musicista australiano che si ispira a David Yow dei Jesus Lizard ed alle sue stravaganti performance.

Saltata all’ultimo l’esibizione degli sloveni Jegulja, la scena è tutta per i TSO, local heroes letteralmente ‘risuscitati’ dopo un lungo periodo di assenza dai palchi, attualmente sono al lavoro sul loro terzo, atteso album. E mentre nel cambio set tra un gruppo e l’altro parte il dj set di Alternative Nite e Satisfaction, tutti gli occhi sono puntati sull’arrivo dei Margarita Witch Cult, nuovi portabandiera della scena doom metal di Birmingham. L’omaggio in scaletta ai Black Sabbath è praticamente d’obbligo, così come la lezione di cotanti padri emerge con prepotenza dalle oscure profondità del loro sound.

Festival ormai gremito e pubblico caldissimo, tra cui oltre ai fans provenienti da Slovenia e Croazia, fa piacere riconoscere più di una volta anche il simpatico accento veneto. Tutti ormai pronti per scatenarsi in un pogo indiavolato per i Mondo Generator ed il suo luciferino frontman Nick Oliveri, icona dello stoner rock anni Novanta con Kyuss e QOTSA.

Verso la fine della serata sarà proprio Nick che mi ritrovo accanto, sorridente e rilassato mentre si gode l’esibizione dei greci 1000 Mods come uno spettatore qualsiasi. Incontri ravvicinati possibili ormai soltanto nei festival di piccole dimensioni come Stoner Kras Fest, la nuova scommessa di una scena triestina che -finalmente- torna a rimettersi in gioco alla grande.

The Cult, The Damn Truth @Pordenone Blues Festival, 1.7.2023

Gran ritorno al Pordenone Blues Festival sabato 1 luglio, a poco meno di un anno dall’indimenticabile concerto del compianto Jeff Beck. E pazienza se questa volta non c’è Johnny Depp, i leggendari Cult live in Friulandia sono come l’apparizione della Madonna…un evento miracoloso al quale sembrava praticamente impossibile mancare!

Invariata la location, il Parco del San Valentino minacciato da una pioggia sempre più insistente che, invece di rinfrescare, porta tanta afa e umidità. Dopo un veloce spuntino sotto gli stand per evitare di bagnarsi arriva il momento di sfidare le intemperie per raggiungere il palco, dove nel frattempo sono saliti The Damn Truth. Arrivano dal Canada, più precisamente da Montréal, e si sono fatti conoscere con l’album ‘Now Or Nowhere’ (2021) prodotto dall’illustre Bob Rock (Metallica, Mötley, Bon Jovi e gli stessi Cult).

Capitanati dalla talentuosa Leela -definita come ‘la figlia di Robert Plant e Janis Joplin’– questa rock band dal gusto prettamente 70’s non si lascia scoraggiare né dalla pioggia né dai frequenti disturbi alle casse, reagendo con prontezza di spirito e gran entusiasmo. Continuo lo scambio tra band e pubblico, che vede il culmine quando il chitarrista scende dal palco per mescolarsi tra la folla, suscitando immediatamente una levata di smartphone per immortalare il momento.

Sono da poco passate le 22 quando i Cult, graziati dalla pioggia, emergono dall’oltretomba protetti da una spessa coltre di incenso che li rende pressoché invisibili. La band, guidata dallo sciamano rock n’ roll Ian Astbury, parte con ‘Rise’ per condurci attraverso quello che è un vero e proprio viaggio attraverso quarant’anni di carriera, dalle hit di ‘Love’ (1985), pietra miliare del goth rock, fino ad ‘Under The Midnight Sun’ (2022), l’ultimo album che cita come fonti d’ispirazione l’universo allucinato di Lewis Carroll e il cinema di David Lynch.

Che Astbury, 61 anni compiuti da poco, non sia questo mostro di gran simpatia è noto anche ai muri, ma da qui ad apparire rigido, a tratti impacciato, quasi fosse un passante capitato di lì per caso…ce ne vuole! Oltre a lui, della line up originale sul palco è rimasto Billy Duffy, a cui si aggiungono Grant Fritzpatrick al basso, Damon Fox alle tastiere e John Tempesta alla batteria.

Momento assolutamente top(ico) quando, complice anche la ripresa di una leggera pioggerellina, l’amico Riccardo s’inginocchia a terra per chiedere alla sua Giulia di sposarlo, scegliendo come sottofondo per la proposta la romantica ‘Rain’.

Gran finale con ‘She Sells Sanctuary’, a cui seguono gli encore ‘Peace Dog’ e ‘Love Removal Machine’ entrambi tratti dal sorprendente ‘Electric’ (1987). Dopo lo show la notte è ancora lunga per i fans dei Cult che devono rientrare in direzione Trieste e trovano l’autostrada chiusa per i soliti lavori sulla terza corsia. La fatica delle trasferte rock tra annullamenti improvvisi di tour, il caro-benzina e soprattutto la difficoltà di collegamenti e linee di trasporti si fa sentire…Forza Freezine, Never Give Up!!!!

Clutch, Tigercub, Green Lung @Tvornica Kulture, Zagreb, 25.11.2022

Tutto sold out in quel di Zagabria lo scorso 25 novembre per l’atteso ritorno dei Clutch, a quattro anni di distanza dal loro ultimo live nella capitale croata. Ad accoglierli, anche questa volta è stata l’atmosfera allegra e festosa della Tvornica, l’imponente sala concerti arredata con materiali di recupero dal gusto vintage sul modello di vecchia fabbrica.

Clutch @Tvornica Kulture, Zagreb, 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Dopo una birretta e la tappa di rito all’affollato banco del merch mi avvicino al palco, sul quale nel frattempo è salito il primo gruppo d’apertura, gli inglesi Tigercub. Giovanissimo power trio di Brighton tendente alla psichedelia, è evidente che stanno appena iniziando a farsi le ossa dal vivo: alla fine dell’esibizione i ‘cuccioli di tigre’ ringraziano per l’opportunità di suonare in questo tour, finora il più impegnativo della loro carriera.

Tigercub @Tvornica Kulture, Zagreb 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

E sempre dalla perfida Albione arriva anche la seconda band della serata, i doomster Green Lung capitanati dal super poser Tom Templar. Nell’attesa del nuovo album, che uscirà a breve con la Nuclear Blast, hanno presentato i brani da ‘Black Harvest’, l’ultimo album con cui hanno conquistato sia la critica che il pubblicoda seguire!!!

Green Lung @Tvornica Kulture, Zagreb, 25.11.2022
Green Lung @Tvornica Kulture, Zagreb 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

L’ossigeno comincia a venir meno nell’ormai gremitissima Tvornica, quando pochi minuti dopo le ventidue i Clutch irrompono sul palco scatenando la platea di ‘fedelissimi’ in vibrante attesa. La partenza è con ‘Red Alert’ e ‘Nosferatu Madre’, entrambi tratti dall’ultimo album ‘Sunrise On Slaughter Beach’ che stanno promuovendo in questo tour europeo.

Clutch @Tvornica, Zagreb, 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Protagonista della situazione è sicuramente il frontman Neil Fallon, classe 1971, che salta da una parte all’altra del palco con l’energia di un ventenne, innescando un continuo dialogo con il pubblico che lo terrà impegnato per quasi tutta la durata dello show.

Clutch @Tvornica, Zagreb, 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Sul palco con lui ci sono Tim Sult alla chitarra, Dan Maines al basso e Jean Paul Gaster alla batteria, ovvero esattamente gli stessi che nell’ormai lontano 1990, fatta amicizia tra i banchi del liceo di Germantown, Maryland, decisero di iniziare a provare insieme….ancora insieme dopo più di trent’anni, un vero e proprio miracolo di resistenza umana!!!

Clutch @Tvornica, Zagreb, 25.11.2022, ph. by Sarah Gherbitz

E se ad accendere la festa sono le hit più datate come ‘The Mob Goes Wild’ o ‘Subtle Hustle’ da quel ‘Blast Tyrant’ (2004) che li proiettò dritti nella Sacra Trimurti dello stoner rock d’inizio millennio insieme a Kyuss e Monster Magnet… beh, siamo pur sempre dentro una ‘fabbrica’ con i Clutch, impossibile non pogare sulle note di ‘Fortunate Son’ dei Creedence Clearwater, storico pezzo di denuncia contro l’esonero militare concesso ai ricchi rampolli delle famiglie americane durante la guerra del Vietnam.

Gran finale con ‘Electric Worry’, ‘X-ray Visions’ e ‘D.C. Sound Attack!’…e per chi si fosse perso l’evento non c’è da temere: già si susseguono le voci di un probabile ritorno dei Clutch a Zagabria, addirittura entro la prossima estate…Stay tuned!!!

GBH, Odpisani, Clockwork Psycho @Klub Gromka, Lubiana, 22.10.2022

Sold out al Metelkova di Lubiana, che sabato 22 ottobre ha visto salire sul palco del Gromka i leggendari GBH per la tappa conclusiva del loro minitour europeo. A riportarli nella capitale slovena, dove hanno suonato per la prima volta nell’ormai lontano 1987 al Club degli Studenti, è stata una felice intuizione della Monsterbilly Records, label lubianese specializzata in rockabilly, garage, punk etc. in collaborazione con l’associazione Rafal Crew.

@Klub Gromka, Ljubljana, 22.10.2022

Partenza alla grande con i Clockwork Psycho, local heroes capitanati dalla grintosa Lilith al contrabbasso, molto noti anche nel circuito dei biker festival, dove si esibiscono regolarmente da parecchi anni. E non ha bisogno di molte presentazioni il secondo gruppo, gli sloveni Odpisani, veterani hardcore punk di Murska Sobota, nel corso della loro carriera hanno aperto per The Exploited, Booze & Glory, The Casualties, Propain….impossibile mancare proprio questa sera!

Clockwork Psycho @Klub Gromka, Ljubljana, 22.10.2022

L’attesa per GBH è ormai alle stelle, così come si avverte all’ingresso del club che, nel frattempo, si è riempito di punkers provenienti da Croazia, Serbia, Austria, perfino un paio dall’Israele, tutti in gran spolvero di creste e toppe per l’occasione.

@Klub Gromka, Ljubljana, 22.10.2022

E’ un Gromka ormai bollente quello che accoglie i GBH, in arrivo più carichi che mai dopo le due date consecutive di Belgrado e Zagabria, dove -inutile a dirsi- anche qui i biglietti sono andati velocemente a ruba. ‘Badass’ è il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere il loro show, incentrato soprattutto su ‘City Baby Attacked by Rat’ (1982), album seminale dell’hc punk che tanto peso ha avuto su band come Metallica, Slayer, Anthrax, Sepultura etc.

Una rasoiata di un’ora e venti, con pezzi degli esordi come ‘Sick Boy’ e ‘Wardogs’ piuttosto che da ‘Momentum’, l’ultimo album che risale a cinque anni fa. Rabbia e disagio trasudano dalla voce inconfondibile di Colin Abrahall, 61 anni il prossimo 5 dicembre, il luciferino frontman a cui fanno buona compagnia Colin ‘Jock’ Blyth alla chitarra, Ross Lomas al basso e Scott Preece alle pelli.

@Klub Gromka, Ljubljana, 22.10.2022

Sotto il palco, un groviglio di corpi salta e balla in preda ad una sorta di eccitazione liberatoria che diventa sempre più difficile da trovare…nell’aria si respira lo stesso odore che c’era al The Crown, lo storico pub di Birmingham dove hanno esordito nei primi anni Ottanta. Gran finale con ‘Liquid Paradise’ e ‘Bomber’ dei Motörhead, e sommo disappunto del pubblico che sembra averci appena preso gusto e vorrebbe andare avanti ancora per chissà quanto…Punk Is Not Dead!!!

Jeff Beck, Johnny Depp & Band @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022

Sold out al Pordenone Blues Festival per l’evento del 20 luglio con ospite Jeff Beck insieme a Johnny Depp. Oltre 5000 persone per l’occasione si sono riversate al Parco del S. Valentino, nonostante il giorno feriale -mercoledì- e le temperature da bollino rosso con picchi di 40 gradi all’ombra.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Al nostro arrivo ci accoglie subito una gioiosa atmosfera da festa country con lunghe code ai numerosi chioschi di birra e asados, mentre dalla console arrivano gli echi del djset a tutto rock del Ringaccio nazionale.

Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Sono quasi le 21.30 quando sul palco fa la sua apparizione quella divinità in carne ed ossa che risponde al nome di Geoffrey Arnold Beck, per gli amici Jeff, classe 1944, fresco e pimpante in smanicato di pelle nera, occhiali scuri e Stratocaster bianca. Attacca con ‘Star Cycle’ del 1980, ed ecco che financo i moscerini del Valentino tacciono in estasi, rapiti dal suo ‘vibrato’.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Basta un movimento nel backstage per scatenare il delirio a colpi di urla con ‘Johnny, Johnny!’, invocato come la Madonna di Fatima dal popolo delle fans così come dai maschietti -a dire il vero dietro di me erano soprattutto gli uomini a chiamarlo.

Si parte con il primo singolo tratto da ’18 ‘, l’album fresco di stampa che i due stanno promuovendo con questa tournée italiana. Il reale dilemma che ora si presenta è se sciogliermi perché nella calca manca l’aria o perché Depp ha avvicinato la sua boccuccia al microfono sussurrando ‘This Is A Song For Miss Hedy Lamarr’ in omaggio alla diva della Hollywood anni ’30. Un brivido mi corre lungo la schiena pensando a tutti i film che ho visto quando studiavo a Pordenone durante il mitico festival del Cinema Muto…direi che questo è proprio il posto giusto per ascoltarla!

Johnny Depp @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Il viaggio continua con ‘Isolation’ di John Lennon e ‘Little Wing’ di Jimi Hendrix, rivelando tutto lo spirito di due amici che si ritrovano per jammare e divertirsi insieme al resto della band, composta da Rhonda Smith, bassista di Prince, la talentuosa drummer bavarese Anika Nilles e Robert Adam Stevenson alle tastiere. Breve ma intensa, così si potrebbe sintetizzare l’ora e un quarto di Jeff Beck e Johnny in concerto, che si conclude sulle note punk di ‘The Death And Resurrection Show’ dei Killing Joke.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Da segnalare infine che nelle altre serate quest’anno il Pordenone Blues Festival ha ospitato anche Fantastic Negrito, Sugar Blue, Vintage Trouble, The Darkness…nomi che acquistano ancora più valore se si guarda al complesso del palinsesto estivo regionale, sempre più orientato verso pop e rap. Ecco allora che oggi quella del superguest ‘da copertina’ -che si tratti di Johnny Depp, dei Måneskin o di qualunque altro- non è più una semplice opzione, ma l’unica strada percorribile per garantire la sopravvivenza di un festival rock.

Larkin Poe, Eliana Cargnelutti & Band @Castello di S. Giusto, Trieste, 18.7.2022

Seratona di rock blues al femminile lo scorso 18 luglio a Trieste con le Larkin Poe, protagoniste del quarto appuntamento di Hot In The City Summer Festival. A due settimane dal super show dei Dead Daisies, eccoci di ritorno al Castello di S. Giusto, venue ufficiale del festival organizzato dalla Good Vibrations con Trieste Is Rock giunto quest’anno alla sua sesta edizione.

Ad aprire le danze c’era l’eclettica Eliana Cargnelutti, cantante e chitarrista friulana che, a soli trentatré anni, sfodera un invidiabile curriculum di collaborazioni e riconoscimenti internazionali, tra cui ‘migliore chitarrista femminile’ dalla rivista americana Blue-E-News. Circondata dalla sua band tutta composta da nomi apprezzati della scena blues e jazz -Simone Serafini al basso, Flavio Passon alle tastiere, Carmine Bloisi alla batteria, Francesco Minutello alla tromba e Giovanni Baisiero al sax-, ha presentato ‘Aur’, suo ultimo album che tra le principali influenze cita proprio le Larkin Poe…beh, per questa volta è proprio il caso di dirlo: dreams become true!!!

Eliana Cargnelutti and Band @Hot In The City Summer Festival, Trieste, 18.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Reginette della serata le sorelle Rebecca, 31 anni, e Megan Lovell, 33, originarie della contea di Calhoun, in Georgia, che con il loro sound travolgente fatto di armonie southern e riff pesanti, subito proiettano nel Profondo Sud fatto di strade polverose e fatiscenti old saloon. Punto di forza dello show è sicuramente la magica alchimia che si crea tra le due sorelle dalle personalità apparentemente contrastanti: da una parte Rebecca, spesso paragonata per la sua grinta a Joan Jett, dall’altra la bionda Megan, più dolce e riflessiva. Insieme capaci di generare sul palco una gioia genuina tra il pubblico, inizialmente parecchio infastidito dal solito divieto di introdurre bevande -anche se in bicchieri di plastica- nell’area del concerto.

Hot In The City Summer Festival, Trieste, 18.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Quasi due ore di concerto che ha visto pescare brani più datati come ‘Trouble In Mind’ (2016) ma anche le nuove ‘Bad Spell’ e ‘Summertime Sunset’ dall’album ‘Bloody Harmony’ che vedrà la luce in autunno. Insieme a loro sul palco ci sono il bassista Brent ‘Tarka’ Layman ed il batterista Kevin McGowan, ed aggiungerei anche la lap guitar suonata da Megan, una Rickenbacher bianca e nera degli anni ’50: più che una chitarra, conquista la scena a tal punto da diventare quasi una terza voce aggiuntiva… ‘è potente come una cantante d’opera’, la definisce Megan in un’intervista.

Hot In The City Summer Festival, Trieste, 18.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Quello del blues rock in chiave femminile è un arcipelago tutto da scoprire: già abbiamo avuto un assaggio con le Loving Mary, la band di Nashville che ha suonato a Trieste con Steven Tyler (qui la nostra intervista), quest’anno le Larkin Poe…Concludiamo quindi con l’ormai classico appello di rito agli organizzatori: non mollare assolutamente la pista, ma anzi insistere….we want more!!! ??

Hot In The City Summer Festival, Trieste, 18.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

The Dead Daisies, Arthur Falcone’ Stargazer @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022

Serata fuoco & fiamme quella che domenica 3 luglio ha visto ospiti a Trieste i The Dead Daisies per la serata di apertura del 6° Hot In The City Summer Festival. Cornice dell’evento, organizzato dalla Good Vibrations in collaborazione con Trieste Is Rock, il fiabesco scenario del Castello di S. Giusto tornato per l’occasione ai fasti dell’era pre-covid: il supergruppo, oltre a richiamare numerosi appassionati del genere hard n’ heavy dalle vicine Slovenia e Austria, è anche riuscito a far alzare le chiappette dei rockers triestini di domenica sera…impresa, quest’ultima, non di poco conto! ?

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Avvio alle 21 spaccate sulle inconfondibili note di Arthur Falcone, volto storico del metallo italiano con alle spalle oltre trent’anni di carriera partita all’inizio degli anni ’80 proprio dai palchi della sua Trieste. A San Giusto con gli Stargazer -ovvero Mik Masnec alla voce, Fabio Macini al basso, Sergio Sigoni alla batteria e Lucio Burolo alle tastiere -ha portato i fans direttamente straight to the stars, tanto per citare il titolo dell’ultimo album uscito nel 2021. Qualcuno si è goduto lo spettacolo dal bar del Bastione, fatto divieto di consumare drink – e sembra anche di fumare- nell’area del concerto ?​ ?

Arthur Falcone’ STARGAZER @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

E’ un Castello ormai torrido quello che accoglie i Dead Daisies, giunti puntuali ma ‘orfani’ di David Lowy, chitarrista e anima del gruppo rientrato negli States per un’emergenza. Poco male: per paradosso, la line-up così ridotta alla sua veste essenziale rende il suono ancora più grezzo e ‘sporco’, restituendolo in tutta la sua potenza primigenia.

Bastano pochi istanti, che sulle note di ‘Long Way To Go’ il pubblico inizia a riversarsi sotto il palco dando inizio alla festa che molti aspettavano. Un’ora e mezza la durata complessiva dello show, che ha visto ‘pescare’ dall’ultimo album ‘Holy Ground’ fino al nuovo, irresistibile singolo ‘Radiance’, passando per cover come ‘Burn’.

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Elegante in blazer di velluto e lunghi riccioli al vento, Glenn Hughes è il mattatore della serata, un mix perfettamente riuscito tra il frontman scatenato tutto pose e gridolini ed un poetico menestrello che sussurra ai fans tenere frasi d’amore indicando la luna che brilla nel cielo.

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph.by Sarah Gherbitz

Insieme ai sodali Doug Aldrich alla chitarra e Brian Tichy alla batteria, l’ex Deep Purple -che compirà 71 anni il prossimo 21 agosto-, dà vita ad un incandescente power trio in grado di conquistare praticamente tutti….o quasi. ‘The Voice of Rock’ in ottima forma vocale e fisica, Doug che macina riff come non ci fosse un domani, Brian potente, potentissimo, pure troppo. Ecco, mi è mancata quella vena cialtrona, scanzonata, figaiola, ma dannatamente Rock’n’Roll che avevano con Corabi e Mendoza…’, è il commento nostalgico di un fan evidentemente di lungo corso.

Super entusiasmo da parte della band che, anche se è rimasta a Trieste per una sola notte, si è divertita a raccontare con foto e video diversi scorci della città, dal centro storico al panorama dal Colle di S. Giusto. Se poi aggiungiamo anche i frequenti appelli lanciati da Hughes nel corso del concerto per ritornarci a suonare al più presto…speriamo che la richiesta venga accolta!!! ?

The Wild Bunch, il grande ritorno a Prepotto sul Carso il 15 e 16 luglio

C’è attesa per la 25ma edizione del Motorbunch, che dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, torna finalmente venerdì 15 e sabato 16 luglio a Prepotto di S. Pelagio. Ad organizzare, come sempre The Wild Bunch, storico club attivo a Trieste dal 1988!

La mitica Pineta si prepara dunque per ri-accogliere bikers ed appassionati di motociclette da tutta Europa, chioschi a base di pollo e specialità tipiche come cevapcici e ombolo, il tutto ovviamente innaffiato da birra e drink, gli stand del mercatino e…tanto rock n’ roll!!!!

Evento Facebook: XXV Motorbunch

Si parte venerdì 15 luglio con gli Alter Ego, rock n’ roll trio originario di Pordenone, con un sound che si muove tra rock n’ roll, punk, country e surf. A seguire i Tytus, reduci dalle trionfali date in Francia e Germania!

La festa prosegue sabato 16 luglio con Pulp Maniacs, rock n’ roll ispirato dal cinema di Quentin Tarantino, e da Milano Viboras, punk rock band capitanata dalla talentuosa Irene. Gran finale con i Superhorror horror punk metal from Verona…lasciate a casa i bambini!!!! ??

Accomodations:

Agriturismo Skerlj @Sales +39 040 229253

B&b Burja @Ternova Piccola +39 040 2024133 www.burja.it

Agriturismo Lupinc @Prepotto +39 040 200848 www.lupinc.it

B&b Strupetou @Malchina +39 040 2907126 www.stropetou.it

Agriturismo Gradec @Slivia +39 040 201116 www.gradec.it

Agriturismo Bajta @Sales +39 339 9678152 www.bajta.it

Allegra Fattoria @Malchina 23/a +39 040 299939

The Dead Daisies -Intervista a Doug Aldrich

Alla vigilia del tour in partenza venerdì 3 giugno da Amburgo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il mitico Doug Aldrich dei The Dead Daisies! Proprio in questi giorni la band sta scaldando i motori nella città anseatica per tornare più carichi che mai sui palchi di festival come il Graspop (Belgio), l’Hellfest e il God Save The Kouign Fest (Francia), il Masters Of Rock Festival (Repubblica Ceca) e il Time To Rock Festival (Svezia), oltre ad una serie di show da headliner, tra cui il 3 luglio al Castello di San Giusto a Trieste….Don’t miss it!

Ciao Doug, e benvenuto su Freezine! Come stai, pronto per il tour? Direi molto bene, adesso stiamo provando! Non vediamo l’ora di suonare i pezzi di ‘Holy Grounds’ (uscito nel 2021, nda) che da queste parti la gente non ha ancora avuto modo di sentire dal vivo. In più abbiamo appena finito il nuovo album, quindi direi che tutto procede!

Per la seconda volta vi siete affidati a Ben Grosse in fase di registrazione, com’è andata?
Ha un tocco inconfondibile su ogni lavoro svolto, proprio come un regista quando gira un film. Oltre ad essere un bravo produttore e musicista, è anche una gran persona. Parte con un’idea precisa in testa e poi riesce a svilupparla più di quello che faremmo noi, il che è grandioso….ci stimola, ecco.

The Dead Daisies @Revolver Club di S. Donà (VE), 10.12.2018, ph. by Sarah Gherbitz

E per quanto riguarda la scrittura dei pezzi?
Sono sempre al lavoro, quando sono alla chitarra ma anche negli altri momenti. Appena mi viene un’idea buona di solito la salvo sul mio smartphone così sono sicuro di non perderla. Poi quando torno a casa prendo la chitarra e butto giù gli accordi. Qualche volta l’ispirazione viene anche solo ascoltando una batteria, oppure da un testo di Glenn.

Praticamente due anni senza musica dal vivo, come li hai vissuti?
Perlopiù in famiglia. Direi che questo è stato l’aspetto positivo di due anni parecchio difficili, poter trascorrere più tempo con i miei cari. L’isolamento ci ha dato l’opportunità di dedicarci a questo nuovo album, che penso riserverà più di una sorpresa.

Vi siete riuniti con il batterista Brian Tichy, che cos’ha di tanto speciale?
Tommy Clufetos è il batterista più heavy con cui abbia suonato e insieme ci siamo divertiti un sacco, ma Brian è il mio preferito. Non lo dico solo perché adesso è di nuovo con noi, lo pensavo già ai tempi degli Whitesnake quando facevamo dei progetti. E’ pieno di talento, ad un livello superiore. Ha stile e groove, il che rende bene soprattutto in fase di registrazione, e quando ascolterai l’album capirai perché lo abbiamo ripreso. Comunque il ‘pilastro’ della band è David Lowy, sono il suo spirito ed il suono della sua chitarra che fanno i Dead Daisies.

Doug con David Lowy sul palco del Revolver Club di S. Donà nel 2018, ph. by Sarah Gherbitz

Siete molto attivi sui social, come li vedi?
Sono uno strumento per passare parola e promuovere la nuova musica….spero che servano per la band. Da questo punto di vista sicuramente sono utili!

Sarete in tour con Judas Priest e Whitesnake nei grandi festival ed anche location più piccole, tu cosa preferisci?
I grandi festival sono un’opportunità per raggiungere più gente…e questo va bene per i Dead Daisies perché la nostra fandom è ancora in fase di costruzione. Poi dà soddisfazione suonare in un posto grande quando è pieno! D’altra parte è anche bello vedere le facce da vicino, nei posti piccoli si crea un’intimità speciale che in un certo senso ti fa sentire più vicino alle persone…a me piacciono entrambi, e in questo tour ci saranno tutti e due.

The Dead Daisies @Revolver Club, S. Donà (VE), 10.12.2018, ph. by Sarah Gherbitz

Quali consigli daresti ad una rock band emergente? In Italia ci sono i Måneskin, li conosci?
Sì, ne ho sentito parlare ma non li conosco molto, li ascolterò. Comunque gli direi di trovare un suono originale, in modo da non confondersi con altri…differenziarsi ritengo sia la cosa più importante. Recentemente sono andato ad un concerto per sentire le Deap Vally e devo dire che sono rimasto molto colpito!

Cosa dobbiamo aspettarci dai Dead Daisies nei prossimi mesi?
Be’, intanto è appena uscito il nuovo singolo che s’intitola ‘Radiance’! E’ un pezzo diverso dal solito, qualcosa di nuovo per lanciare il prossimo album. Lo abbiamo scelto per il Metaverso, la nuova piattaforma dove stiamo per entrare! Poi saremo in tour fino alla fine dell’estate, e subito dopo uscirà l’album.

Un messaggio per i fans italiani?
Intanto spero che stiate tutti bene! Non vediamo l’ora di venire in Italia, spero che ascolterete il nostro nuovo singolo e il nuovo album, appena uscirà. Grazie mille fin da ora per tutto il supporto, per noi è davvero importante..Ciao!

Igorrr, Otto Von Schirach, Neuromancer @Kino Šiška, Ljubljana, 3.5.2022

Serata fuoco & fiamme martedì 3 maggio al Kino Šiška di Lubiana per lo show di Igorrr che, previsto inizialmente nell’aprile 2020, a causa della pandemia è stato rimandato prima al febbraio 2021 e poi allo scorso dicembre. Il sudato recupero è andato così finalmente ad aggiungersi al già fittissimo cartellone di Dirty Skunks, l’associazione che dal 2012 porta nella capitale slovena il meglio della scena scena metalhc punk.

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Ad aprire è il duo sloveno Neuromancer, cui tocca l’onere di suonare darksynth con il sole ancora alto, immagino per consentire agli spettatori di presentarsi in ufficio la mattina successiva in condizioni accettabili. Ma su di loro ahimé non posso dire niente, visto il mio rocambolesco arrivo a Lubiana con oltre due ore di ritardo sulla tabella di marcia a causa di un incidente che ha bloccato l’autostrada.

Raggiungo quindi il Kino di corsa, giusto in tempo per assistere alla danza dello sciamano Otto von Schirach, producer di Miami che si presenta sul palco bardato come un Venom dei tempi d’oro. La sua performance è così diretta e trascinante, che nell’arco di poco tempo riesce a conquistare la Katedrala trasformandola in un dance floor infuocato a cui mancano soltanto un paio di cubiste sospese in gabbia a mezz’aria (io la butto lì, chissà che Otto non raccolga….:-)

Otto von Schirach @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Piccola pausa per curiosare un attimo al banco del merch, e subito tocca ad Igorrr, collettivo che al suo interno riunisce diversi musicisti provenienti da esperienze diverse nel metal, nell’elettronica, nella lirica e nel balkan. Nato nell’ormai lontano 2006, Igorrr oggi è considerato un vero e proprio nome di culto che anche in questo tour ha visto il tutto esaurito in numerose tappe tra cui Milano, Berlino e Vienna.

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

A dominare la scena è la presenza femminile, una soprano classica entrata da poco nel gruppo, coinvolto negli ultimi mesi da un significativo riassetto di lineup. Aphrodite Patoulidou, questo è il suo nome, non tradisce le aspettative e si dimostra perfettamente all’altezza del suo ruolo, sfoderando doti da consumata attrice.

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz
Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Insieme a lei ci sono le altre due new entry, alla voce JB le Bail, già conosciuto come cantante dei francesi Svart Crown, e Martyn Clement alla chitarra. A tenere le fila di questo variopinto carrozzone, dietro alla consolle, c’è Gautier Serre, fondatore e mente creativa del progetto Igorrr, che come maggiori fonti d’ispirazione cita Meshuggah, Chopin, Cannibal Corpse, Bach, Domenico Scarlatti e Taraf de Haidouks.

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Teschi, trucco granguignolesco ed un gioco di luci degno del Lollapalooza contribuiscono a rendere lo spettacolo di Igorrr un coloratissimo burlesque show che non lascia tanto spazio alla verifica della scaletta e/o della resa sonora. Quindici comunque in tutto i brani, tratti perlopiù da ‘Savage Sinusoid’ (2017) e ‘Spirituality & Distortion’ (2020), al termine dei quali la band viene invocata in massa fino a riapparire per l’ultimo, trionfale encore.

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Una sorta di danza finale liberatoria quella di Igorrr, che rende serate come questa il premio a dir poco meritato dopo una lunga, interminabile attesa durata più di due anni. Ma le iniziative targate Dirty Skunks non finiscono ovviamente qui: tantissimi sono gli appuntamenti in programma fino alla fine dell’anno, tra cui segnaliamo quello di sabato 19 novembre che vedrà salire sul palco del Kino Šiška l’eccellente tripletta composta da Ministry, The 69 Eyes e Wednesday 13: per chi fosse interessato, meglio organizzarsi con un certo anticipo! 😉

Igorrr @Kino Šiška, Lubiana, 3.5.2022, ph. by Sarah Gherbitz