Serata ad alto tasso di adrenalina hc old school quella che venerdì 3 giugno ha visto Vecchia Scuola e A New Scar live all’Inde, spazio occupato che da poco più di un anno e mezzo ha aperto i battenti negli spazi di un’ex fabbrica abbandonata prima del cavalcavia all’ingresso di Koper. L’Inde è una piattaforma creativa, -il suo acronimo UPI in sloveno significa ‘speranza’ -, che, si legge sul sito http://www.indeplatforma.org/, si propone l’obiettivo di diventare punto d’incontro sulla Costa per eventi artistici, musicali, mostre ecc, sempre in un’ottica rigorosamente no profit.
Al suo debutto sulle scene Vecchia Scuola, nuovo progetto hardcore- punk-oi! che si muove tra Trieste-Vicenza-Koper e mescola elementi nuovi a presenze conosciute. Partito infatti come power trio con Ivo (Border Bastard) alla batteria, Tatiana al basso e Federico Lonza, ex Tabularasa & V.S.T.H. alla voce ed alla chitarra, si è poi evoluto diventando una sorta di ‘famiglia allargata’ con l’ingresso delle voci di Lea (Pizda Materna & Warfare) ed Alice (ex No Reason). Tanta l’emozione per questa ‘prima volta’ che ha visto alternarsi in scaletta pezzi tra cui ‘Vecchia Scuola’ e ‘Melloblocco’ a due cover dei Sick of it All e Minor Threat. La prossima occasione per vederli sarà venerdì 15 luglio alle 20, quando suoneranno in apertura alla 21esima edizione del Motorbunch di Prepotto Aurisina. Qui sotto il link all’evento:
Neanche il tempo di dire un’ Ave Maria, ed è finalmente la volta di A New Scar, trio targato Udine/Pordenone/Ferrara dalle città dei suoi tre componenti: il Dezo (ex Spavaldery) alla voce e chitarra, Don Diego (Impact/Yes, We Kill!) al basso e Stefano ‘Bone’ Bonanni (Upset Noise, Eu’s Arse) alla batteria. Stanno portando in giro tra Slovenia e Croazia ‘zero tecnica/solo impatto’, il loro ep uscito da pochissimo con Planet K Records: sette tracce in puro spirito d-beat hardcore con testi in italiano feroci e dissacranti, da ‘Nuova Generazione’ a ‘Ecco il prete’ passando per ‘Verità Assoluta’. Il prossimo appuntamento con A New Scar è sabato 16 luglio al Distruggi La Bassa Festival di Ferrara con mostri sacri del punk hardcore internazionale come The Adolescents, T.S.O.L. e Raw Power. Questo il link all’evento:
È uscito il 14 maggio 2016 ‘zero tecnica/solo impatto’, ep di A New Scar distribuito da Planet K Records con Rotten Roll Productions. Il progetto è targato Udine/Pordenone/Ferrara dalle città dei suoi tre componenti: il Dezo (ex Spavaldery) alla voce e chitarra, Don Diego (Impact/Yes, We Kill!) al basso e Stefano ‘Bone’ Bonanni (Upset Noise, Eu’s Arse) alla batteria.
Weekend massacre sabato 19 e domenica 20 marzo con Upset Noise e Raw Power al Tetris… sarà finalmente l’occasione buona per festeggiare la band nella sua Trieste a più di un anno dalla storica reunion! E chi meglio di Stefano Bonanni, batterista con gli Upset dall’85, per raccontare quella che non è soltanto la storia di una singola band, ma s’intreccia continuamente con tutte le altre, mille incredibili storie dell’italian hardcore e dei suoi furious years… Una fase breve ma intensa con protagonisti insieme agli Upset Noise anche i Raw Power, Negazione, Indigesti, C.C.M., Wretched, tutti gruppi che ancora oggi un sacco di musicisti internazionali citano come loro fonte di ispirazione.
HARDCORE|! HARDCORE! Ho iniziato a suonare la batteria nel ’78, ascoltando Black Sabbath, Pink Floyd, Motorhead e Rockets, mio padre mi regalò un drumset dopo innumerevoli richieste. Comunque avevo i fustini Dixan!!!!‘, inizia così Stefano, detto ‘Bone’, che oggi divide la sua attività musicale tra gli Upset Noise ed Eu’s Arse, il gruppo insieme a cui ha iniziato a suonare nella sua città, Udine, all’inizio dei primissimi anni Ottanta.
‘Negli Upset sono entrato dopo che Fabrizio Fiegl decise di lasciare la band per i Negazione, ci ritrovammo io, Boffo, Fausto Franza e Edy Roncelli dopo l’ultimo concerto degli Eu’s Arse, la mia prima band. Erano di Trieste, amiconi, la scena era molto unita, loro venivano ai nostri concerti e viceversa. L’hc era la musica che noi punk suonavamo e ascoltavamo, e non è mai morto!’
CULO D’EUROPA Pionieri dell‘hardcore italiano, gli Eu’s Arse (diminuitivo di Europe’s Arse ovvero ‘culo d’Europa’, l’appellativo assegnato ai punk italiani da quelli del resto d’Europa, ndr), si sono riformati nel 2004 con Stefano alla batteria, Gianluca Killy al basso e fondatore della band, Mark Simon Hell alla chitarra (da poco anche negli Upset, ndr) e Richard dei Warfare alla voce, e da quel momento infilano un tour dietro l’altro…‘Perché’, come spiega Stefano,‘con gli Eu’s arse ci siamo orgogliosamente ripresi quello che abbiamo lasciato in sospeso nell’85 quando ci siamo sciolti e io sono passato con gli Upset. Dal 2003 abbiamo fatto e facciamo numerose date in Italia ed all’estero, un tour nel 2014 negli Usa e un tour europeo nel 2015, sembra strano che senza saperlo da Udine abbiamo fatto una parte della storia del punk italiano’.
ITALIANS DO IT BETTER Al contrario di quanto si possa pensare l’Italia fu un punto nevralgico molto importante dell’hardcore punk mondiale, e la scena italiana degli anni Ottanta era apprezzata e seguita dai punk di tutto il mondo, persino da quelli inglesi e americani. ‘L’hc veniva percepito ovviamente un po’ come una novità in Italia, molti si avvicinarono dopo un passato da freak, mi viene in mente ad esempio l’uso dei bandana che cominciava a diffondersi in Europa dopo i primi concerti dei Negazione o Declino. Durante i nostri concerti con gli Upset la rovina era totale, la gente si lanciava con ‘stage diving’ possibilmente dai punti più alti, e c’era molta partecipazione legata al sistema di ‘do it yourself’ che regnava in quegli anni’.
DO IT YOURSELF Il bello della scena hardcore era rappresentato da una manciata di persone capaci di costruire qualcosa anche in assenza di supporto da parte delle etichette e dei media ufficiali. Le label e le riviste furono create in casa: Dischord, SST, Maximum Rock N Roll, TVOR, tantoper buttare lì i nomi di alcune delle realtà che presero vita al tempo.‘A Udine esiste ancora Radio Onde Furlane, la prima radio indipendente che ha sempre supportato il punk fin dall’epoca, long life!!!’ ricorda Stefano.‘Per il resto andavo al Rototom Club, era in provincia di Pordenone, e lì hanno suonato davvero tutti, dal punk all’hardcore al metal, era il club con la ‘C’ maiuscola !!!! C’era anche il Velvet ad Aviano, ma con la chiusura del Rototom si è perso molto di tutto quello che era la scena friulana’.
Gli Eu’s arse son tornati sul palco nel 2004 al Festintenda di Mortegliano in occasione del ventennale della manifestazione insieme ai Soglia del Dolore, altra storica formazione udinese dell’epoca, e ai Toxical, famosi per i loro live carichi di divertimento. E per restare ancora in Friuli, c’è da aggiungere che da queste zone è partita anche l’avventura di Stefano con gli AriadiGolpe…‘Sì, da Udine subito dopo lo scioglimento degli Upset ho formato gli Ariadigolpe, band politicamente impegnata con basi funk, rock e anche hc e mi sono divertito un sacco fino al ’99, anno in cui poi ho smesso di suonare per un periodo’.
ZERO TECNICA, SOLO IMPATTO L’ultimo progetto di Stefano è A New Scar, che, come ci racconta,‘è nato per mia volontà, volevo un progetto prettamente hc che suonasse come trent’ anni fa! Chi meglio di Dezo Spazz (ex Spavaldery Pordenone) e Don Diego (ex Impact Ferrara) per realizzarlo?? Stessa attitudine, tiro potenza e tanto tanto odio!!!! E’ appena uscito uno split con i Warfare di Gorizia… da ascoltare!!! Oggi non seguo molto la scena alternativa, mi interessa solo l’hc che è il genere da dove provengo, attualmente in Italia seguo molto gli Straight Opposition di Pescara e gli Hobos di Venezia, spaccano di brutto!!!’
RAW POWER Al Tetris suonate con i Raw Power, altra punta di diamante della scena hardcore italiana degli anni 80, famosi e seguitissimi in USA, dove si esibirono con Dead Kennedys, Guns n’Roses e tanti altri, mentre Upset più conosciuti in Europa anche grazie ad un tour con i tedeschi Jingo De Lunch.
‘Tanti tour, tanti momenti belli e meno belli, emozioni a mille e crederci sempre, questo è quello che mi ricordo di più di quella fase’,commenta Stefano. ‘Crescere ci ha portato a fare tour con band importanti (D.R.I., Holy Terror, Social Unrest, Attitude (ex Attitude Adjustment) e Accused, ndr), da cui abbiamo tratto importanti esperienze che tuttora ci servono e sempre ci serviranno, tanto più ora che siamo di nuovo on stage’.
Un ritorno importante dopo una pausa di quasi venti anni, ma qual è stata la molla che portato alla reunion con gli Upset?‘Sicuramente la voglia di suonare ancora assieme, e poi ci lasciammo così in sospeso che c’era bisogno di chiarezza… Dopo la ristampa in cd da parte della F.O.A.D. Records, lo stimolo è arrivato al massimo da parte di tutti, quindi ce la rigiochiamo, e direi anche molto bene visti gli ultimi concerti. Progetti? Più live possibili su cui stiamo lavorando, concerti all’estero, novità in formazione che ufficializzeremo presto… un disco nuovo? Chi vivrà vedrà!’