5 band del panorama metal italiano e non si esibiranno sul palco del Tune Music Lab di Pordenone
Questa terza edizione di Metal Maniac Party continua ad aggiungere ulteriore carne al fuoco rispetto alle edizioni precedenti, inserendo per la prima volta una quinta band!
Come sempre, serata imperdibile per gli amanti del metal, in particolare per chi ama le sonorità più old school e senza compromessi.!
Sabato 28 settembre 2024 @Tune Music Lab
Apertura porte ore 19
Inizio concerti puntuale ore 20
BARBARIAN (regressive metal, Firenze)
Puro culto old skvll di quello speed ottantiano così putrescente, lurido e sanguinario che non sai se è quasi black o death. Il tutto riesumato, imbastardito, e servito con ancora più ferocia. Per palati sopraffini.
CHALLENGER (heavy metal, Lubiana-SLO)
Onoratissimi di ospitarli, direttamente dalla capitale slovena, ecco i Challenger! Heavy metal ricchissimo di melodie armonizzate e riffacci sferraglianti… Anche loro sono freschi di disco, ‘Force of Nature’, sempre per Dying Victims!
KRYPTONOMICON (black/thrash metal – Gorizia)
Oscurità e violenza. Un muro di brutalità e un’esalazione di miasmi fetidi si alzeranno quando questo empio trio rivolgerà le proprie armi contro di voi. Con uno stile debitore dei più influenti nomi del metal estremo ottantiano quali Venom, Bathory e Celtic Frost, questa band promette di compiere veri e propri macelli dal vivo!
HEXTAR (heavy/power metal, Venezia)
Gruppo di Venezia che ha pubblicato quest’anno ‘Doomsayer’ per Dying Victims, il primo full-length. Propongono un old school metal davvero ricco ed elaborato con forti richiami power!
EXIT CATACOMB (speed/black’n’roll, Pordenone)
Trio fuori dal tempo che non propone, ma impone, uno speed metal di matrice ottantiana che strizza l’occhio sia al rock’n’roll unto e senza fronzoli dei Motorhead, sia al black gelido e malefico dei primi anni ’90.
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NO TESSERA
Contributo all’entrata €7 rimborso band
Per festeggiare i primi dieci anni di attività i TYTUS il 22 aprile pubblicheranno per Kornalcielo Records & Booking la ristampa dell’album di debutto ‘Rises‘, originariamente uscito nel 2016. La nuova edizione sarà acquistabile tramite lapagina Bandcamp della bande si avvale di un nuovo artwork firmato da Mirko Gastow.
Al via il 1 maggio il tour con i canadesi Thunderor. Dodici date in tutto, tra cui Amburgo, Berlino, Vienna e Maribor, per concludersi il 12 maggio a Caneva (Pordenone).
A seguire weekend caliente in Spagna: venerdì 22 ottobre al Japan Rock Clubdi Vila-real, sabato 23 in Andalusia al XIX Skulls Of Metal Fest- Edición Especial insieme a Scanner, Prestige, Injector, Balmog, War Dogs, domenica 24 ottobre al Lebowski di Teruel…Gran finale lunedì 25 ottobre a Barcellona!
Lo scorso 24 settembre è uscita via Retro Vox Records ‘Motori’, cover dei Divlje Jagode registrata dal vivo durante il Rock’n’Roll Summer Camp Fest‘ nel giugno del 2019.
A due anni dall’apprezzato ‘Rises’, tornano i TYTUS con il nuovo album ‘Rain After Drought’ in uscita l’8 gennaio 2019 via Fighter Records. Qui sotto l’artwork disegnato da Solo Macello e di seguito la tracklist:
01. Disobey
02. The Invisible
03. The Storm That Kill Us All
04.- Our Time is Now
05. The Dark Wave
06. Death Throes
07. Rain After Drought – pt.1
08. Rain After Drought – pt.2
09. Move On Over
10. A Desolate Shell of a Man
Uscirà il 16 aprile 2018, per Kornalcielo Records, il primo ep dei Methedrine dal titolo ‘Built For Speed’: quattro pezzi che fondono il punk d-beat, una feroce attitudine hardcore e potentissimi riff di matrice thrash metal, sezione ritmica anfetaminica con la voce rabbiosa di Lou che vi accompagna nelle sue sordide storie di ordinaria follia sparando ogni nota come fosse l’ultima dell’universo.
Il progetto METHEDRINE, nome in onore della sostanza preferita di Lemmy e Johnny Cash, prende forma nell’inverno del 2017 per volontà di Bone (drums), Lou (vocals) e Mark (guitar) dopo lo scioglimento definitivo degli UPSET NOISE; band, attiva dal 1982, che fece parte della prima scena hardcore punk italiana assieme a band come Negazione, Raw Power, Wretched, CCM, Indegesti, ecc. e tra i pionieri del cross-over hc metal a cavallo degli anni 80/90 lasciando una manciata di dischi storici come ‘Disperazione Nevrotica’, ‘Nothing More To Be Said’ e ‘Growing pain’ (la cui title track fu coverizzata in una bellissima versione dalla band tedesca Jingo de Lunch), dividendo i palchi di mezza europa con bands come D.R.I, Cro Mags, HolyTerror, G.B.H., Coroner, Social Unrest, Jingo de Lunch.
Dopo una breve e intensa reunion, nella quale si era aggiunto Mark (che con Bone suona anche nella storica hardcore punk band EU’s Arse) si sciolse definitivamente nell’ autunno 2016; fu così che i tre superstiti contattarono Trampax (guitar) e Chainsaw (bass) provenienti dalle hardcore bands Face Your Enemy e Daltonic Outcry per un nuovo progetto.
Pessime nuove per il mondo: nei primi mesi di questo 2018 Kornalcielo Records pubblicherà ‘Built For Speed’, il primo Ep dei Methedrine. Formata da gente che suona o ha suonato con Upset Noise (tra i primi a dare forma al crossover hardcore punk/metal nella scena italiana ed europea), Eu’s Arse (altro nome storico del punk hardcore), Tytus e Daltonic Out Cry, la band ha registrato quattro tracce di hardcore old school, con influenze che vanno dal thrash metal al d-beat e una spina dorsale fatta di sano e sporco rock’n’roll.
Tracklist:
1. Youporn Generation
2. Alpha Loser
3. Dirty Harry
4. War machine
Methedrine:
Lou – Vocals
Mark – Guitar
Trampax – Guitar
Chainsaw – Bass
Bone – Drums
E’ un periodo importante per i triestini Tytus, heavy metal band formata nel 2014 dai disciolti Gonzales. La band sta facendo parecchio parlare di sé con ‘Rises’, loro primo full lenght uscito da poche settimane via Sliptrick Records. In programma hanno anche una serie di date live, a partire da quella di venerdì 11 novembre allo Spazio Aereo di Marghera(Venezia), dove suoneranno con i ferraresi Game Over e gli Atomic Massacre.
Ciao Mark, intanto congratulazioni per l’album ‘Rises’, le recensioni in giro sono ottime, vi preparate a presentarlo in giro per l’Italia, come ti senti? ‘Sono molto contento ora! L’album sarebbe dovuto uscire già all’inizio dell’anno con un’altra label’, raccontaMark Simon Hell, chitarrista che compone la band insieme a Ilija Riffmeister (voce e chitarra), Markey Moon (voce e basso) e Bardy alla batteria. ‘Ma poi per alcune ‘divergenze’ artistico-estetiche abbiamo deciso di non farlo uscire con loro e l’album è rimasto in standby per alcuni mesi. La cosa non è stata il massimo perché ha cambiato un po’ tutti i piani, live compresi.. ma finalmente è uscito, quindi ora abbiamo ripreso l’ attività dei concerti e della promozione! Siamo in bomba! Over The Top!
Qual è il concept dietro a ‘Rises’ e perché questo titolo?
Ehehe… qui dovresti parlare con il nostro bassista Markey Moon che è l’elemento più psichedelico della band… Questa è la spiegazione del concept di ‘Rises’: “In alcuni miliardi di anni il nostro Sole inizierà a morire, per diventare una stella gigante rossa che divora tutto il Sistema Solare. Come sarà la condizione degli esseri umani in quei giorni? Saranno in grado di sopravvivere? Probabilmente sì, probabilmente riusciranno a vivere nel sottosuolo in prossimità delle rare sorgenti d’ acqua. Tutto è stato distrutto e ridotto ad una terra deserta, tutto ciò che amavano è andato per sempre. I loro culti ritornano ad essere quelli da cui tutto è iniziato: il culto del sole potente che purifica l’universo attraverso la distruzione. Quindi le canzoni dell’album sono riflessioni circa l’esistenza degli esseri umani sul pianeta Terra nel corso dei secoli: la guerra, lo sfruttamento, le ribellioni, le religioni, le migrazioni, le rivoluzioni… Ma anche la necessità selvaggia di rompere i confini, fisicamente e mentalmente parlando, e tutte le grandi conquiste resa possibile da questa caratteristica esclusiva della razza umana”.
Che cosa ci puoi dire della fase di registrazione? ‘Rises’ è stato registrato, come il nostro precedente Ep ‘White Lines’, al Track Terminal Studio di Trieste del nostro drummer Frank Bardy. La ricerca del sound è stata lunga e tortuosa, e le abbiamo provate un po’ tutte: dallo stile ‘chirurgico’ alla Megadeth a quello più grezzo della prima NWOBHM… Alla fine la verità era nel mezzo… Infine, il consiglio del mio amico ed ex compagno di band Marco Rapisarda, che in queste cose non ne sbaglia una, è stata quella di fare il master da Will Killingsworth del Dead Air Studio di Leverett, negli Stati Uniti, per dare al tutto un “tiro” un po’ più punk!
Le recensioni di ‘Rises’ parlano di un sound ‘vintage’, ma allo stesso tempo rifinito… Sì, come ti dicevo prima abbiamo fatto un bel po’ di ricerca per il suono definitivo, inizialmente anche insieme a Carlo della Retrovox Records con cui doveva uscire ‘Rises’. E’ stato un ‘prova e riprova’, lavorando sia sui singoli strumenti, soprattutto sulle chitarre, sia sul mix generale. In definitiva abbiamo cercato di dare un effetto abbastanza naturale che potesse essere il più vicino al sound dei nostri live.
Ti va di raccontarci un po’ il tuo percorso artistico?
Anche se sono sempre stato un metallaro ho iniziato a suonare hardcore nei primi anni Duemila principalmente con band della scena veneziana come Ohuzaru e La Piovra con cui ho iniziato a girare l’Italia, l’Europa e anche gli Stati Uniti! Abbiamo fatto i primi tour telefonando negli squat, mandando lettere e girando in furgone con le mappe stradali. In questi ultimi anni, dopo qualche anno di assenza dalla scena, sono ritornato con le reunion di band storiche del punk/hc italiano come i friulani Eu’s Arse e gli Upset Noise. Devo molto a quell’attitudine: il diy, il supporto tra band è la base che, soprattutto in Italia dove tutti sono troppo presi a fare ‘la rockstar de casada’, purtroppo continua a mancare.
Queste tue esperienze hanno in qualche modo influenzato anche il lavoro con i Tytus? Ho suonato e suono in band hc da quindici anni sicché un po’ di legame con quell’ambiente c’è, ed è sicuramente più nell’attitudine che nelle sonorità. Negli Stati Uniti molti musicisti rock, e non solo, hanno un passato, anche minimo, nella scena hardcore, basta pensare a Moby o ai R.H.C.P. L’hardcore/punk dovrebbe essere una sorta di dottrina e non solo per un discorso prettamente musicale. Tornando ai Tytus, ripeto, nelle sonorità non credo si sentano influenze hardcore, ma sicuramente l’ attitudine è quella!
Sei attivo, oltre che musicista, anche con la tua label. Com’è nata quest’idea, come vedi la scena oggi e quali consigli daresti ad una band emergente?
La piccola label che gestisco, la Kornalcielo Records, è stata creata da me e Markey Moon più di dieci anni fa principalmente per promuovere il nostro primo cd ‘Hell Drive’ dei Gonzales, la band da cui sono nati i Tytus. E’ nata con lo spirito di dare un contributo per mantenere viva la scena, più che per guadagnare, e in questi anni ci siamo concentrati su sonorità rock’n’roll/punk, alternando l’attività tra booking e produzioni, organizzando dei piccoli tour e date sia a band italiane sia straniere che cercavano degli spazi per suonare da queste parti.
‘Purtroppo l’interesse per il rock in generale sta diminuendo’, prosegue Mark, ‘e, a parte la scena hc e quei gruppi che sanno di poter contare già su un discreto seguito, è difficile vendere dischi se non durante il proprio concerto. Il consiglio che mi sento di dare alle band emergenti è quello di ‘fare rete’ il più possibile con altre band nella stessa situazione in altre città, regione o Stato in modo di scambiarsi date e supportarsi!
Tra gli ospiti dell’album, c’è il chitarrista Will Wallner dei californiani White Wizzard. Come è nata questa collaborazione? Ho conosciuto Will Wallner tramite Facebook nel periodo in cui ho consumato il loro lp ‘Devils Cut’ e nel luglio 2015, periodo in cui stavamo registrando, avevo visto che era in vacanza in Croazia con la sua ragazza. E’ rimasto entusiasta della nostra richiesta di registrare un solo nel nostro disco, è risalito dalla spiaggia, ha preso l’auto ed è venuto nello studio!
Nei giorni scorsi è uscito il video di ‘Haunted’, secondo singolo estratto dall’album, che cosa ci puoi raccontare?
Per il video cercavamo un effetto lo-fi da vecchi b-movie horror, e non avendo fatto prima un reale sopralluogo, le scene esterne sono state per lo più improvvisate. Il video è stato realizzato da Enrico ‘Pido’ Stocco nel casolare di una mia amica nella provincia trevigiana, ed è prodotto dalla Rotten Babuino Productions. Anche la partecipazione del nostro amico Frankie Grave, nella parte dell’inseguitore, è stata casuale.
Cosa avete in programma per la promozione del disco? Date singole, tour…? Sì, abbiamo in progetto un tour in Europa per la fine di aprile 2017. Nel frattempo abbiamo un po’ di date in giro per l’Italia, dopo quelle in Veneto ce ne saranno anche altre, tra cui Torino in dicembre, poi a Mantova e La Spezia a gennaio!
C’è qualcosa che ti va di aggiungere?
Grazie Sarah per il supporto!