‘Scapegoat’ è il secondo album in studio di Malota, a quattro anni dal precedente Ep. Il titolo richiama l’immagine dell’agnello sacrificale, sim-bolo del degrado che ci circonda, del dolore nato dall’odio, dal fanatismo e dalla profonda paura di restare soli. In questo nuovo capitolo, la band compie una svolta sonora radicale: le ritmiche rallentano, le melodie si fanno più sinistre, le voci trovano la loro dimensione nel grido e nella disperazione. Le influenze rock degli esordi vengono abbandonate per abbracciare un sound metallico, sporco, monolitico, denso di tensione e privo di compromessi. La suggestiva copertina ritrae una donna che fissa lo spettatore negli occhi, in silenzio, giudicandolo. Rappresenta tutte coloro che sono state, e continuano a essere, vittime dell’ignoranza, della crudeltà e di una cultura tossica, plasmata e perpetuata da un mondo dominato dagli uomini. Con ‘Scapegoat’, Malota esplora la complessità delle relazioni umane e l’ansia che accompagna il nostro sguardo verso il futuro. L’album riflette sulla violenza dei conflitti, passati e presenti, e incanala un profondo senso di inquietudine e disillusione verso la società contemporanea.
I Malota si formano nel 2014 come power trio, da un’idea di Alberto Montagner, Max D’Ospina e Roberto ‘Mariuz’ Mariuzzo. Fin da subito, il progetto si distingue per un suono potente, viscerale e diretto. Il primo EP omonimo, registrato nel 2015, è un concentrato di stoner rock ruvido e autentico. Con l’arrivo di Massimo Battistella alla seconda chitarra, la band apre una nuova fase creativa e realizza Космонавт (Il Cosmonauta, in russo) nel 2018: un concept album sci-fi dai toni space doom, con la produzione di Tommaso Mantelli. Un lavoro ambizioso e atmosferico, che segna una svolta nel percorso sonoro del gruppo. Con la formazione a quattro elementi ben rodata, i Malota continuano a esplorare nuovi territori musicali, mescolando influenze diverse e i background personali, maturati in altri progetti. Il risultato è un’identità sonora solida e riconoscibile. Nel 2021 pubblicano ‘The Uninvited Guest’ per Go Down Records, registrato nuovamente con Mantelli al Lesder Studio. L’EP digitale rappresenta un’evoluzione decisa: sonorità più cupe, impatto punk hard rock e una scrittura che riflette la tensione dei momenti difficili vissuti dai membri della band e il clima sospeso del periodo pandemico in cui è stato registrato. Il secondo album in studio, ‘Scapegoat’, è in uscita nell’autunno 2025, su LP e digitale per Go Down Records. Registrato al Mal De Testa Recording Studio di Padova, è un viaggio sonoro che segna una nuova tappa nella crescita della band, mantenendo intatta la sua essenza: diretta, potente e profondamente autentica. I Malota si sono esibiti in diverse venue in Italia e all’estero e a festival come Pietrasonica, Maximum Fest, Metalpunk Fest.
Malota sono
Max D’Ospina | basso, piano, didjeridoo, voce
Alberto Montagner | chitarre
Roberto ‘Mariuz’ Mariuzzo | batteria, percussioni, voce in ‘Clemency’, cori
Massimo Battistella | chitarre, cori
Prodotto da Malota, Daniel Grego, Enrico Lenarduzzi.
Grafiche foto e impaginazione di Dario Perissutti
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Sabato 6 agosto, dalle 18