Il mondo del rock è sotto choc per il sospetto suicidio di Chris Cornell, il cantante degli Audioslave e dei Soundgarden. Il corpo del musicista sarebbe stato stato trovato senza vita, sul pavimento del bagno della sua camera al MGM Grand Detroit, da un suo amico, entrato nella stanza dopo avere ricevuto una telefonata della moglie di Cornell, Vicky, che allarmata gli aveva chiesto di ‘controllare se Cornell stava bene’. Cornell, 52 anni, tre figli, si trovava nel bel mezzo di un tour con i Soundgarden, tra l’altro completamente sold-out, negli Stati Uniti, con sei date ancora da disputare fino alla sua conclusione, il 27 maggio prossimo.
La notizia è scoppiata come un fulmine a ciel sereno, poche ore dopo averlo visto -come riferito da chi c’era- ‘motivato e carico’ in concerto al Fox Theater di Detroit. Con lo scettro insieme a Kurt dei Nirvana e Eddie Vedder dei Pearl Jam, Chris sembrava aver fatto pace con la difficile infanzia a Seattle, la città da cui era partito all’inizio degli anni ’90 per conquistare il mondo. A differenza di Kurt, di Andrew Wood, di Layne Staley degli Alice In Chains, e, più recentemente, Scott Weiland degli Stone Temple Pilots, non se ne conoscevano dipendenze o altri cliché da rocker maledetto. Ci si chiede, ancora increduli e sbigottiti: perché lui? E soprattutto perché proprio adesso? Dopo aver seminato tanti lutti e danni dietro di sé, il grunge sferra ancora un triste, amaro scherzo finale: ma sarà davvero l’ultimo?
Cornell, nato a Seattle il 20 luglio del 1964 e il cui vero nome era Christopher Boyle, era il leader dei Soundgarden, con i quali si aggiudicò due Grammy per i singoli ‘Black Hole Sun’ e ‘Spoonman’; dopo la parentesi con il supergruppo dei Temple of the Dog (1990-1992), continuò con la sua band originale fino alla rottura nel 1997 (salvo poi ricostituirla nel 2010) e nel 2001 formò gli Audioslave, insieme ai membri dei Rage Against the Machine, Tom Morello, Tim Commerford e Brad Wilk. Il supergruppo continuò ad esibirsi e registrare fino al 2007. Attivo anche come solista, Cornell ha pubblicato cinque album in studio, l’ultimo dei quali è e rimarrà ‘Higher Truth’, uscito nel 2015. Celebre, infine, la sua collaborazione con David Arnold per dare vita al brano ‘You Know My Name’, tema di ‘Casino Royale’, il primo film in cui Daniel Craig veste i panni dell’Agente 007 James Bond. In tempi recenti il cantautore statunitense aveva paventato l’idea di riunire nuovamente i Temple of the Dog per produrre nuovo materiale.