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‘Italian Thrash Annihilation’ in uscita sabato prossimo con Planet K!

Proseguono le live chat targate Planet K Records con le band di ‘Italian Thrash Annihilation’, la compilation che raccoglie il meglio del thrash/crossover made in Italy uscita lo scorso 8 maggio.

Questo weekend sarà la volta dei reatini Necrofili (venerdì 21 maggio h.21) e dei Krangs (sabato 22 maggio) sempre alle ore 21.

NECROFILI: Evento FB

KRANGS: Evento FB

Italian Thrash Annihilation‘, questo il titolo della compilation, è disponibile in pre-order nei formati jewel case e digital download sul profilo Bandcamp di Planet K Records:

 https://planetkrecords.bandcamp.com/album/aa-vv-italian-thrash-annihilation

‘Italian Thrash Annihilation’ ospita 18 delle band più importanti del panorama italiano in ambito thrash/crossover. Dagli URAL ai Methedrine, Old Roger’s Revenge e Kryptonomicon

Il mastering è stato realizzato da Francesco Bardy presso i Track Terminal Studio di Trieste, mentre l’artwork è opera di Lorenzo Cimador.

‘Italian Thrash Annihilation’, Planet K Records 2021

Tracklist:

METHEDRINE – Matapuercos feat. Fabione (Hobos) (unreleased track)

NATIONAL SUICIDE – Massacre Elite

KRANGS – Something’s Wrong

UNDERBALL – John Von Lovers

IREFUL – Sicko’s Short Fuse

INJURY – Worms

ENGINE DRIVEN CULTIVATORS – Throne of the Slapsticks

INSTABLE COLLECTIVE – Eyes that Kill

URAL – So What

A.I.D.S. – L’Imbarazzo della Scienza

KRYPTONOMICON – Baron Blood

IN MY ASHES – Ruins of Sorrow

OLD ROGER’S REVENGE – The Sealane

TYTUS – The Dark Wave (Unreleased Live Track)

ASPHALTATOR – World Asphaltation

KROSS OF KHAOSS – Rest in Pieces

NECROFILI – Infaithcted

INSANIA11 – Il Divoratore di Mondi

Teaser ufficiale:

Deep Space Mask, il nuovo video è un omaggio ai Black Sabbath

E’ online il nuovo video dei francesi Deep Space Mask ‘Sabbath -Visualizer’! ‘It’s an instrumental song with a heavy riff, a dark atmosphere and a recurring guitar gimmick. The end is like a funeral march. A kind of tribute to Black Sabbath’, così lo definisce la one man band, fresca di debutto con l’album ‘Songs From The Dark Light’.

DEEP SPACE MASK è il progetto solista di Raymz (ex Fiinky Pie, una band hard rock che ha prodotto tre album con Brennus Music Records tra il 2003 e il 2009) ed è stato creato nel febbraio 2020. Nel suo album di debutto Raymz ha composto e suonato tutti gli strumenti (chitarre, basso, batteria e tastiere), tutte le voci e si è occupato in prima persona del recording e mixing.

‘Songs From The Dark Light’ è disponibile come jewel case e in digital download:

BandCamp : https://planetkrecords.bandcamp.com/a…​.

iTunes : https://music.apple.com/us/artist/dee…

Amazon MP3 : https://www.planetkrecords.com/https://www.facebook.com/planetkrecords

Fan di Black Sabbath, Pentagram e Trouble, Raymz ha deciso di suonare questa musica a lui così cara, un potente Heavy Metal / Stoner Rock con ritornelli orecchiabili, elemento molto importante per Raymz che è anche un fan di Hard Rock e Classic Rock. Songs from the Dark Light è stato interamente prodotto nello studio casalingo di Raymz a Roanne, Francia nel 2020. L’atmosfera generale dell’album è piuttosto oscura e spaziale, pur mantenendo un tocco accattivante che lo rende immediatamente accessibile.

Music : Deep Space Mask

Video Editing: Manuel Galati

▽▽▽ Visual Effects :- VISUALDON https://visualdon.uk​​

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCP55…​

Instagram: http://instagram.com/visualdon

Storie di rock’n’roll: E.K. Krawall (Fuel From Hell, Planet K Records)

Storie di rock’n’roll. Storie di vita che si intrecciano con le storie di band, di tournée, di date da trovare o da ‘salvare’. Storie di incontri, di amicizie che poi diventano sodalizi di anni, nati ben prima di salire sul palco; magari per caso, chiacchierando al banco di un bar.

Storie come quella di Enrico Susi aka E.K. Krawall, triestino, 48 anni, ex frontman dei Fuel From Hell, hard rock band di cui è stato anche il manager. La sua incredibile passione per la musica, unita ad una buona dose di grinta, hanno fatto di lui un vero ‘pioniere’ nei primi anni ’90: sia nella promozione di concerti (Biohazard, No-FX, Sick Of It All, Cro-Mags, Doctor and the Medics, ecc.) che nella produzione di band come Upset Noise, Cenotaph e Ariadigolpe

Nell’86 ho conosciuto a Trieste in via Foscolo Fausto Franza e Paolo Cattaruzza’, racconta Enrico, che nella vita ha un lavoro e una famiglia. ‘Abbiamo cominciato a parlare e così ho scoperto che facevano parte degli Upset Noise, band che arrivava dall’hardcore e stava maturando un crossover mescolato al metal…insomma, il tipo di generi che in quegli anni hanno avuto la loro esplosione. Ho ascoltato l’album ‘Nothing More To Be Said’, scoprendo che andavano in tour con band americane che in quel periodo ascoltavo e adoravo’.

‘Con loro ho iniziato a fare il roadie vivendo situazioni incredibili’ continua, ‘ed assistendo a concerti strepitosi che poi sono rimasti nella storia, come quello nell’87 con gli Attitude, Messiah e i Negazione al mitico Leoncavallo di Milano. Da lì sei anni dopo sono riuscito a produrre ‘Come To Daddy’: doveva essere il disco che avrebbe lanciato gli Upset definitivamente, c’era in ballo un grande progetto con le etichette discografiche e diverse tournée in programma’.

‘Iniziando ad andare in tour, a vivere il viaggio, il prima e  il dopo concerto, a vedere le prove e l’organizzazione mi sono detto: ‘Cavolo, ci sono in giro tante band interessanti in giro, provo a chiamarle io!’
E così insieme ad altre persone ho cominciato ad organizzare concerti con la K Productions portando in Triveneto anche band americane. Ho visto nascere band che poi sono cresciute, tra cui Sick Of It All, Agnostic Front, ho visto nascere i Madball, che ascolto ancora oggi! Stampavamo anche magliette e felpe, gira addirittura un video con gli Articolo 31 e gli Extrema che avevano le nostre felpe!’

Flyer del concerto di Into Another e Upset Noise al Rototom di Gaio Spilimbergo nell’ottobre 1992

‘Poi, trovandoci nella sala prove dei Cenotaph che facevano death grind, abbiamo iniziato a pensare di mettere su una band un po’ diversa.
In quel periodo infatti molte band che facevano musica estrema avevano un progetto parallelo, penso ad esempio a Nick Royale, il batterista degli Entombed che poi si è dedicato agli Hellacopters!
Così io e Manuel Galati con Damiano e Max dei Cenotaph ci siam detti: ‘Proviamo anche noi a metterci a fare un certo tipo di rock, sostenuto, alla Motörhead!’

‘Siam partiti con cover di gruppi punk, poi, grazie a Damiano, son venuti fuori dei pezzi, finché si sono sentiti pronti a suonare live e me l’hanno comunicato…perché a me sembrava ancora impossibile! Primo concerto in assoluto è stato al ‘Bever Forever’ di Borgo S. Nazario dove io gridavo alla gente ‘Tiremo zo ‘sta baracca!’

Fuel From Hell, da sinistra: Dam (chitarra), Steve (chitarra), E.K. Krawall (voce), Max Velvet (basso), Andy T.N.T. (batteria)

‘All’inizio i Fuel erano un passatempo, poi sono diventati una priorità: cominciavano ad arrivare sempre più richieste per suonare, con loro tutto era più facile, a differenza dei Cenotaph con cui c’erano dei problemi per via di un genere così estremo. Invece con i Fuel ci siamo adattati a fare da supporto a band sia rock che grind, eravamo più versatili e adattabili, non eravamo per forza obbligati a suonare con band di un certo tipo. L’entusiasmo è arrivato proprio da questo, dalla facilità di suonare in giro, così il nome pian piano ha cominciato a circolare sempre di più!!!’

Fuell From Hell @Orto bar, Ljubljana, 2007

‘Da lì abbiamo cominciato a suonare sempre più spesso, sia all’aperto che al chiuso: aprivamo i nostri show con lo sputafuco Emiliano von Pesten, la gente si divertiva ai nostri concerti e i locali, dall’Hip Hop di Trieste al Motoraduno di Prepotto, erano sempre pieni! Eravamo spesso anche su ‘Il Piccolo’, grazie a Ricky Russo che ci ha sempre supportati’.

‘Fill You Up’ raduna tutte le cose belle fatte negli anni prima, direi che ha concretizzato tutto quello che è stato il nostro periodo migliore! Prima avevamo già fatto delle piccole autoproduzioni che stampavamo per gli amici, poi, mano a mano che ci siamo resi conto che la band funzionava a livello locale, quindi spinti dall’entusiasmo della gente, abbiamo deciso di raccogliere tutti i pezzi’.

Fuel From Hell ‘Fill You Up With Five Star Gasoline’, Go Down Rcords (2007)

‘Infatti ‘Fill You Up’ si compone di brani che avevamo già scritto aggiungendone anche una parte di nuovi. Abbiamo trovato l’etichetta, la Go Down Records, poi abbiamo registrato e ci siamo affidati ad un designer di Bologna, il Blitz Studio, per le grafiche è stato fatto un lavoro certosino…direi che è stata una gran bella sfida!’.

Fuel From Hell @Orto bar, Ljubljana, 13.12.2007

‘Poi abbiamo cominciato a portare l’album in giro con tante date in Italia, Austria, Germania, Slovenia, Croazia e anche Finlandia! Suonando anche con band importanti come gli L.A.Guns, a cui abbiamo fatto di supporto al tour per i vent’anni di carriera, al basso c’era il figlio di Tracii Guns. Ricordo la data al Rock Club di Pinarella di Cervia, io ero senza voce tanto che Damiano voleva sospendere il concerto… invece è venuto fuori miracolosamente uno dei migliori concerti che abbiamo fatto! Il disco ha funzionato parecchio a livello di recensioni e anche negli Stati Uniti, dove abbiamo ricevuto proposte per la distribuzione e per suonare, c’era in ballo una ristampa per il mercato sudamericano’.

‘Oggi che l’esperienza con i Fuel è finita mi dedico alla Planet K Records, che di fatto continua quello che avevo iniziato con la K Productions. Oltre ai Cenotaph e Upset Noise ho fatto uscire ‘Una Nuova Resistenza’ degli Ariadigolpe, crossover italiano che funzionava tanto…Tra gli ultimi eventi che abbiamo organizzato abbiamo portato a Trieste i Warrior Soul di Kory Clarke e i Mindwars, thrashers californiani in cui milita l’ex chitarrista Holy Terror Mike Alvord. Ho collaborato con la F.O.A.D. Records alla ristampa per la prima volta su cd di ‘Nothing More To Be Said’ (1987) e di ‘Growing Pain’ (1989) degli Upset Noise, un lavoro piuttosto lungo perché si tratta di una rimasterizzazione dalle bobine originali. Oltre agli album ci sono anche un bonus con un live in Olanda dell’86 e un dvd, una  sorta di documentario con interviste e footage rari dell’epoca. Mi occupo anche del merch a concerti e fiere, sarò alla Mostra Mercato del Disco in programma a Trieste il 26 novembre’.

Upset Noise ‘Nothing More To Be Said/Growing Pain + Live 1986’, F.O.A.D. Records, 2015

‘E comunque’, conclude, ‘aggiungerei ‘never say never’: dopo un bel po’ di tempo sono anche tornato a cantare nel cd che fa parte del progetto con Doctor Heathen Scum (The Mentors) & Karnokkorok su Planet K Records…vero punk metal rock grezzo, sporco e volgare!!!!’

Ascolta ‘Deep In Your Mouth’ qui sotto:

Intervista Mindwars- Roby Vitari ci parla del primo tour europeo e progetti futuri

Parte in questi giorni il tour dei thrasher californiani Mindwars, band in cui milita lo storico chitarrista ex Holy Terror Mike Alvord.
Abbiamo rivolto alcune domande a Roby Vitari, batterista e fondatore della band, in preparazione del concerto che li vedrà suonare sabato 29 ottobre al New Life Rock Bar di Trieste, ad ingresso gratuito. La serata, che è organizzata da Planet K Records, vede in apertura i Black Pope e i dark metallers Hadal, qui sotto il link all’evento:

https://www.facebook.com/events/1753175234899160/

14344725_1742467762669617_1457855574895729253_nCiao, questo è il primo tour in Europa per i Mindwars, inoltre parte da Torino che è anche la vostra ‘base’: come ti senti?
Ciao, grazie infinite per l’interesse e il supporto! Sì, venerdì suoneremo come Mindwars per la prima volta a Torino… fighissimo! Dopo due dischi e due mini tour americani, e il terzo in preparazione, finalmente suoniamo in casa! Suoneremo al Border Club, punto di riferimento per gli amanti del rock e del metal, un piccolo club ma con un giro molto potente. Suoneremo con Exctinction e Feary Tales, due attivissime band locali molto diverse tra loro ma sicuramente validissime.

Parliamo dell’album ‘Sworn to Secrecy’, come si è sviluppato?
Il disco è nato a metà 2016, relativamente a breve distanza da ‘The Enemy Within’, e la sua ‘gestazione’ è stata abbastanza rapida e naturale nonostante vivessimo in due continenti diversi. Le fasi di pre-produzione, registrazione e missaggio, si sono protratte fino a dicembre 2015. Il disco ha visto la luce in aprile tramite la nostra etichetta Punishment 18 Records.

Mindwars, 'Sworn To Secrecy', Punishment 18 Records (2016), artwork by Mario Lopez
Mindwars, ‘Sworn To Secrecy’, Punishment 18 Records (2016), artwork by Mario Lopez

L’artwork di copertina è molto forte, puoi dirci che cosa rappresenta esattamente?
L’artista che ha curato l’artwork è lo stesso che si è occupato del nostro primo album, Mario Lopez, che è un attivissimo disegnatore di decine di bellissime copertine metal. Tra i due album esiste un filo conduttore, il protagonista è il medesimo in entrambe le copertine, ovvero Wally, la nostra mascotte, che da vittima di un mondo digitale e informatizzato (The Enemy Within), finisce per confrontarsi con la corruzione più profonda che è presente nell’animo umano (Sworn To Secrecy).

Quali sono le differenze principali tra questo lavoro ed il vostro primo album?
A mio avviso ‘Sworn To Secrecy’ risulta più immediato, furioso e ‘sporco’, infatti non è stato fatto nessun tipo di editing rispetto a ‘The Enemy Within’, che invece è più ‘lavorato’ e appare forse più variegato nella proposta musicale. La perfezione, ovviamente arriverà con il disco #3. (sorride, nda).

‘Sworn To Secrecy’ è stato missato e masterizzato da Bill Metoyer degli Skull Seven Studios di Los Angeles, com’è stata l’esperienza?
Bill è una grande persona e un bravissimo produttore. Abbiamo lavorato virtualmente al suo fianco in tutte le fasi di missaggio e mastering. E’ stato paziente, disponibile e super professionale in tutte le fasi di lavorazione.

Il tuo primo incontro con Mike Alvord risale a parecchio tempo fa, che cosa ci puoi raccontare di quel momento?
Correva l’anno 1989 e io, che abitavo ancora a Cosenza, per poter andare ai concerti a Milano o Torino dovevo spostarmi percorrendo per notti e giorni interi in treno la penisola… Ai tempi, lavoravo per una radio privata di Cosenza e avevo la possibilità di intervistare le band grazie ai pass riservati agli addetti ai lavori. Il concerto in questione fu Nuclear Assault, Exodus e Holy Terror a Milano, e nel backstage, tra i vari membri dei gruppi, ho trovato molta affinità con Mike che in quell’occasione mi rivelò che i suoi nonni erano anch’essi originari della Calabria. Coincidenza fatale!

Poi è passato del tempo prima di ritrovarvi, nel frattempo che cosa è successo che ti ha portato in direzione Mindwars? 
Più o meno venticinque anni dopo quel concerto del 1989, Mike ed io ci siamo ritrovati grazie a Facebook e da lì è stato tutto abbastanza naturale. Anche se lui aveva smesso di suonare dopo lo split degli Holy Terror, teneva dei riff da parte che sarebbero dovuti finire in un ipotetico terzo disco degli HT, che purtroppo non ha mai visto la luce. Gli chiesi di mandarmeli e già dopo qualche giorno avevo preparato le parti di batteria abbozzate -ho uno studio di registrazione a Torino per cui il processo è stato molto fluido, lui ne fu entusiasta e così è iniziata l’avventura Mindwars. Da lì a poco reclutammo l’ottimo Danny “Z” Pizzi al basso.

All’inizio dell’anno invece c’è stata la tournée negli Stati Uniti, com’è andata? 
In USA abbiamo già fatto due mini-tour, il primo nel 2014 e il secondo quest’anno, suonando anche in un importante festival di Los Angeles con Exciter, Atrophy, Merciless Death, Fueled By Fire, Warbringer ed altre band. Le locations, ad eccezione dei festival, erano club medio piccoli con un discreto afflusso di pubblico. Purtroppo viviamo un momento storico in cui la musica dal vivo non è considerata una priorità, un po’ dappertutto.. questo però non può che darci lo stimolo di continuare con tutta la passione che abbiamo da sempre per la nostra musica.

Prima dei Mindwars vieni da esperienze con band diverse, quale di queste è quella a cui oggi ti senti più legato e perché?
Credo che la mia prima band in assoluto possa essere considerato il primo amore, gli Headcrasher, ma ho vissuto dei momenti splendidi con tutte le realtà con cui mi sono confrontato, in ambito metal ed anche ‘meno metal’ hehe. The Art Of Zapping, NIA Punx, Jester Beast, Hollywood Killerz, Kutfaces, Nefertari, This Evol Taste, LA Cosa, MCN, Creepin’ Death, e ora Mindwars sono e sono stati motivi di passione e trasporto emozionale immenso.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Oltre all’imminente tour europeo, con Mindwars stiamo preparando il terzo mini tour americano per l’inverno 2017 e, ovviamente, il terzo album. Io sono attualmente anche in forze con gli storici amici Creepin’ Death di Torino con i quali faremo un concerto/evento di reunion organizzato da Carlo Ortolano della gloriosa Dracma Records di Torino per il 3 dicembre. Sarà una grande Festa!!!

Grazie per questa chiacchierata, ci vediamo sabato a Trieste!
Grazie infinite a te e a tutti i lettori di Freezine! STAY THRASH!!!

http://www.mindwarsofficial.com/
https://www.facebook.com/mindwarsband/?fref=ts

 

Intervista ai Beat on Rotten Woods: quando il beatbox incontra il rock

di Matteo Trevisini

I Beat on Rotten Woods sono una band, anzi molto di più, sono un duo che ormai in sede live ha fatto già parecchia esperienza in giro (…aprendo anche per Bob Log III al Teatro Miela di Trieste). Sono nati da un’idea, alquanto originale, dalla fervida mente di Mace, singer di razza nonché abile prestigiatore ritmico con la beatbox e di Rob, colui che si occupa delle chitarre e delle backing vocals. Alla base del progetto è personalizzare al massimo un filone musicale che è sempre stato proposto da band più numerose e con i classici strumenti rock… Loro, invece, in un genere saturo di band che a livello underground scalpitano per un posto al sole, si presentano con i grassi suoni di chitarra di Rob mentre Mace, oltre che a cantare, si occupa del beatboxing. Il beatbox consiste nel riprodurre tutti i suoni di una batteria, o comunque di altri strumenti ritmici, attraverso l’utilizzo della bocca e della voce grazie all’uso di una loopstation.

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Mindwars (U.S.A.), Black Pope, Hadal @ New Life, Trieste, 29.10.2016

I thrasher californiani Mindwars, band in cui milita lo storico chitarrista ex Holy Terror Mike Alvord, saranno per una delle date del tour europeo in Italia a Trieste.
Il concerto, che si terrà sabato 29 ottobre presso il New Life ed è organizzato dalla Planet K Records, vedrà in apertura come special guest i Black Pope e gli Hadal, dark metal triestini attivi dal 2009.

Qui sotto il link dell’evento su Facebook:

https://www.facebook.com/events/1753175234899160/

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Damned Pilots’ impressive debut in U.S. with ‘Gods of Perversion’ Tour 2016

‘Gods of Perversion’ Tour was over in Olympia (WA) on Saturday, June 18, and it marked an impressive debut for Damned Pilots, performing in U.S. with The Mentors for their first time. We asked drummer Don Nutz about touring for sixteen dates through West Coast’ clubs from Seattle to Los Angeles.
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Vecchia Scuola, A New Scar @Inde, Koper 3.6.2016

Serata ad alto tasso di adrenalina hc old school quella che venerdì 3 giugno ha visto Vecchia Scuola e A New Scar live all’Inde, spazio occupato che da poco più di un anno e mezzo ha aperto i battenti negli spazi di un’ex fabbrica abbandonata prima del cavalcavia all’ingresso di Koper. L’Inde è una piattaforma creativa, -il suo acronimo UPI in sloveno significa ‘speranza’ -, che, si legge sul sito http://www.indeplatforma.org/, si propone l’obiettivo di diventare punto d’incontro sulla Costa per eventi artistici, musicali, mostre ecc, sempre in un’ottica rigorosamente no profit.

13241157_559385544232476_7559170632577413338_nAl suo debutto sulle scene Vecchia Scuola, nuovo progetto hardcore- punk-oi! che si muove tra Trieste-Vicenza-Koper e mescola elementi nuovi a presenze conosciute. Partito infatti come power trio con Ivo (Border Bastard) alla batteria, Tatiana al basso e Federico Lonza, ex Tabularasa & V.S.T.H. alla voce ed alla chitarra, si è poi evoluto diventando una sorta di ‘famiglia allargata’ con l’ingresso delle voci di Lea (Pizda Materna & Warfare) ed Alice (ex No Reason). Tanta l’emozione per questa ‘prima volta’ che ha visto alternarsi in scaletta pezzi tra cui ‘Vecchia Scuola’ e ‘Melloblocco’ a due cover dei Sick of it All e Minor Threat. La prossima occasione per vederli sarà venerdì 15 luglio alle 20, quando suoneranno in apertura alla 21esima edizione del Motorbunch di Prepotto Aurisina. Qui sotto il link all’evento:

https://www.facebook.com/events/861198537317973/

A New Scar @Inde, Koper, 3.6.2016
A New Scar @Inde, Koper, 3.6.2016

Neanche il tempo di dire un’ Ave Maria, ed è finalmente la volta di A New Scar, trio targato Udine/Pordenone/Ferrara dalle città dei suoi tre componenti: il Dezo (ex Spavaldery) alla voce e chitarra, Don Diego (Impact/Yes, We Kill!) al basso e Stefano ‘Bone’ Bonanni (Upset Noise, Eu’s Arse) alla batteria. Stanno portando in giro tra Slovenia e Croazia ‘zero tecnica/solo impatto’, il loro ep uscito da pochissimo con Planet K Records: sette tracce in puro spirito d-beat hardcore con testi in italiano feroci e dissacranti, da ‘Nuova Generazione’ a ‘Ecco il prete’ passando per ‘Verità Assoluta’. Il prossimo appuntamento con A New Scar è sabato 16 luglio al Distruggi La Bassa Festival di Ferrara con mostri sacri del punk hardcore internazionale come The Adolescents, T.S.O.L. e Raw Power. Questo il link all’evento:

https://www.facebook.com/events/1698802280364819/

A New Scar: uscito l’ep e minitour con date anche in Slovenia e Croazia

È uscito il 14 maggio 2016 ‘zero tecnica/solo impatto’, ep di A New Scar distribuito da Planet K Records con Rotten Roll Productions. Il progetto è targato Udine/Pordenone/Ferrara dalle città dei suoi tre componenti: il Dezo (ex Spavaldery) alla voce e chitarra, Don Diego (Impact/Yes, We Kill!) al basso e Stefano ‘Bone’ Bonanni (Upset Noise, Eu’s Arse) alla batteria.

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