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Rock Out X Project: al via i ‘live’ nella Music Station di Montedoro

Rock Out X Project inizia l’avventura insieme a Montedoro Music Station. Si parte Sabato 16 Marzo dal grande Rock Blues con Luca Lucchesi Trio!!
Ore 21:00 Montedoro Shopping Center via Flavia di Stramare 119 Muggia 🎸🎸🎸

Luca Lucchesi
Compositore, chitarrista, cantante, nato a Trieste nel 1971, inizia a suonare il mandolino del nonno materno a 4 anni, poi passa alla chitarra. Da sempre canta col nonno paterno, corista. Si specializza in chitarra jazz/blues alla Scuola di Musica 55 con Fabio Mini.
Inizia un percorso da chitarrista solista con vari gruppi tra cui i Max Berlin e i Zeronovemilligrammi. Con questi ultimi realizza un album, “Il solito sabato” che va in rotazione su Radio Company e nel 1999 aprono i live di Max Gazzè.
Inizia un percorso da cantante solista registrando propri brani in italiano ed ottenendo diversi premi e riconoscimenti in diverse rassegne e festival.
Lavora parallelamente come turnista in studio per diversi altri artisti.
Nel 2012 pubblica il suo primo cd in inglese “Bad days are gone”, proponendo la versione acustica del cd all’estero. Date a Dublino, Barcellona, Tenerife, Amsterdam, Den Haag, Lubiana.
Grazie al successivo inedito “Little child” viene contattato e distribuito da Rehegoo Music Usa.
Nel 2020 registra altri 4 inediti (gennaio/febbraio), viene chiamato a suonare da Rehegoo a Londra e New York, ma la successiva pandemia annulla gli showcase previsti e la pubblicazione degli inediti.
Il nuovo cd si intitolerà “Beat this 4 again!”, e la title track è un omaggio alla memoria dell’amico e batterista storico di Luca, Lorenzo Fonda.
Gli altri tre brani segnano una svolta nella sua musica, toccando la new wave anni 80, il rock più duro degli anni 70 ed una ballad romantica, “this is your place in the world” che rimanda alle atmosfere del cd precedente.
Nei live oltre a Luca alla chitarra e voce, saliranno sul palco Lorenzo Liberale alla batteria ed Edi Forni al basso.
Oltre alle nuove e vecchie produzioni, non mancheranno omaggi ai Beatles, Police, Jimi Hendrix, Toto

Reb Beach (Whitesnake, Winger) per la prima volta a Trieste giovedì 15 dicembre

Proseguono gli eventi targati Rock Out X Project con protagonisti nomi di punta della scena heavy internazionale. Dopo i progster svedesi Seventh Wonder, ospiti dell’associazione all’inizio di novembre, sarà la volta di Reb Beach, che si esibirà live per la prima volta a Trieste giovedì 15 dicembre 2022 presso la Casa delle Culture di Prosecco.

Porte: h. 20.00

Reb Beach & The Bad Boys: h. 20.30 (130 min.)

A seguire è previsto un incontro con i fans per foto ed autografi di rito

 Info biglietti ➡ https://bit.ly/3ETP5mn

‘Il prossimo 15 dicembre festeggeremo il Natale anticipatamente con l’ultimo concerto organizzato per quest’anno, che coincide anche con l’ultima data del tour europeo del guitar hero Reb Beach’, spiegano gli organizzatori. ‘Reb Beach (nome completo Richard Earl Beach, Jr.) è un chitarrista heavy metal statunitense, considerato tra i migliori 10 guitar hero del mondo, il suo stile è ispirato principalmente da Eddie Van Halen e dalla musica fusion. Dopo aver iniziato da session man di artisti come Roger Daltrey, Bob Dylan, Fiona, Howard Jones, Chaka Khan, Bee Gees, ha conquistato il vero successo con i Winger (Best New Heavy Metal Band agli American Music Awards nel 1990), insigniti del disco di platino negli Stati Uniti, anche grazie al singolo ‘Miles Away’ adottato all’epoca come inno ufficiale della Guerra del Golfo.

Oltre ad avere pubblicato tre album da solista, è entrato a far parte della band di Alice Cooper, dei Dokken e dei Night Ranger. Attualmente è in forza, oltre ai riformati Winger, al progetto della Frontiers Records Black Swan ma soprattutto agli Whitesnake, di cui è il chitarrista ufficiale sin dal lontano 2006.
Il leggendario chitarrista americano sarà in tour in Francia, Spagna ed Italia con la sua band The Bad Boys che vedrà la presenza (un’altra prima volta a Trieste!- di Michele Luppi, tastierista dei Whitesnake, per una serata speciale dedicata ovviamente alla band di Coverdale, ma anche con canzoni dei Winger e dei Dokken…un vero tuffo nei mitici ’80!

Festival, il Rock Camp a rischio per il regolamento anti-movida. l’appello sui social

Riportiamo di seguito l’appello diffuso dall’organizzazione del festival Rock Camp Trieste:

Trieste, 24 febbraio 2019

ROCK CAMP 2019,
IN STANDBY FINO A DATA DA DESTINARSI.

Il Rock Camp è un festival musicale estivo che si svolge nella località di Trebiciano vicino alla città di Trieste nel verde del Carso Triestino, è organizzato ogni anno dall’Associazione di Promozione Sociale Rock Out X Project. Il Festival ha la durata di 3 giorni da Venerdì a Domenica nei quali vengono promosse attività culturali, musica dal vivo con band sia locali, nazionali e internazionali.
– Cari amici, scrivo a malincuore questo post per avvisarvi che quest’anno forse non riusciremo ad organizzare il “Rock Camp” causa grossi problemi burocratici.
Qui elenco tutte le motivazioni e le nostre perplessità in merito:

– “Fare musica” in questa città come ormai sappiamo è diventato proibitivo. La causa principale è l’ordinanza comunale “Anti Movida” che ordina, a tutte le piccole e grandi manifestazioni musicali temporanee, come noi, di chiudere la musica entro le ore 22.30, limite ormai esteso anche nel fine settimana.

Queste regole se non rispettate portano a gravi conseguenze, multe onerose, e nel nostro caso, denunce da parte delle autorità, l’annullamento dei permessi comunali con relativa chiusura immediata del festival. Normativa difficile da gestire per chi organizza una manifestazione musicale come il “Rock Camp”.

Comunque ci sarebbe una possibilità che il comune ci dia una proroga a questo orario restrittivo, spostando il limite di qualche ora in più per il venerdì e sabato sera, unico nostro appiglio per poter organizzare il festival. La proroga si otterrebbe facendo una richiesta nel ufficio di competenza che poi dovrà essere valutata e approvata dal consiglio comunale con grosse possibilità di avere come risposta il classico “NO SE POL”, come ci è successo lo scorso anno a meno di una settimana dalla partenza del festival.

Vi ricordo che è per questo motivo che l’altro anno abbiamo avuto ben due visite inaspettate della polizia municipale, ovviamente intervenuti al festival perché avevamo “sforato” con gli orari limite e se non erro, erano circa le 23.00 di sabato sera e ci hanno obbligato a chiudere immediatamente il tutto, rovinando la festa. Premetto per chi non ci ha mai seguito che il festival si svolge a Trebiciano nel bel mezzo del nulla, location scelta appositamente per non recare disturbo a nessuno e per non avere problemi con nessuno. Ma si vede che anche li, in mezzo al bosco, diamo “fastidio” comunque a qualcuno.

Vi chiederete, ma il limite orario non è alle 23.30?, anche noi lo pensavamo ma non è così, spiego in breve che questo limite delle 23.30 è soltanto per i esercenti pubblici e solo limitati per le giornate di venerdì e sabato o prefestivi, invece per noi con permessi per manifestazioni temporanee e senza il possesso di una proroga, l’orario limite resta le ore 22.30 anche nel fine settimana, orario tra l’altro ben specificato nelle autorizzazioni rilasciateci l’altr’anno dal comune.

Suggerirei a chi di dovere di riguardare il sistema su come viene gestita e approvata la “proroga orario musica”, sistema troppo macchinoso da semplificare e con attese troppo lunghe, documenti rilasciati all’ultimo momento, condizioni improponibili da gestire per chi vuole organizzare le cose per bene e non avere brutte sorprese all’ultimo momento.

Voglio specificare che non colpevolizziamo chi emette le documentazioni al comune, anzi è grazie al loro lavoro che ancora piccole entità come noi possono avere le autorizzazioni per organizzare qualcosa in questa città, posso garantire personalmente che le miriade di autorizzazioni sono seguite da persone molto disponibili e cortesi, e siamo ben chiari che non colpevolizziamo neanche le forze dell’ordine che fanno solo il loro dovere. Il problema principale è l’ordinanza “Anti movida”, una normativa comunale fatta male che penalizza pesantemente anche chi organizza musica fuori dai centri abitati come noi.

– Il Rock Camp è organizzato e gestito da un’ Associazione senza fini di lucro formata da circa 20 volontari associati che ogni anno si fanno in quattro per rendere possibile la realizzazione del festival, forza lavoro ormai insufficiente per gestire un’evento in costante crescita e di questa portata.

L’Associazione è alla continua ricerca di nuovi volontari, cerchiamo persone che ci aiutino in base delle loro esperienze, scegliendo una delle numerose mansioni da svolgere nei nostri eventi con dedizione e serietà, noi confidiamo sulla vostra “parola data” e “l’impegno preso” fino alla fine della festa.

Amici rockers, e chiunque creda alla nostra causa, abbiamo bisogno del vostro aiuto, due braccia in più possono fare la differenza. Richiesta d’aiuto esteso anche a tutti i signori musicisti che ogni anno ci bombardano di messaggi e telefonate soltanto per “venire a suonare” al Rock Camp. Quest’anno abbiamo bisogno anche noi di voi, come forza lavoro indispensabile allo svolgimento del festival.

– Come vedete per questa quarta edizione siamo “ben incasinati”, “con le mani legate” e con “la schiena al muro” il tutto per cause di forza maggiore ma anche con questi problemi non abbiamo l’intenzione “di mollare”. Speriamo tutti in un veloce risvolto della situazione in positivo, ma questo dipenderà anche da voi e dal aiuto che ci darete. Spero che questo post venga condiviso da tutti e “faccia parlare”, così da sensibilizzare anche chi ancora non ci conosce.

– Approfitto di fare una parentesi nel post scrivendo due righe che vi farà sicuramente piacere a leggere e spero aprire il cuore.

Non tutti sanno che il Rock Camp nasconde dietro le sue spalle un secondo scopo ben più nobile che il solo sostentamento dell’associazione, il suo fine è anche il recupero di fondi per la realizzazione di una scuola di musica a basso costo e addirittura gratuita per “chi non se la può permettere”, dove anche le classi sociali più basse possano accedervi.

Vogliamo creare un’alternativa alla “strada” dove i giovani possano socializzare ed interagire tra di loro rapportandosi con persone di diverse generazioni, estrazioni sociali e culturali. Il tutto grazie al linguaggio universale della musica.

Ovviamente il primo step fondamentale è la ricerca di una sede di discrete dimensioni con spazi utili allo scopo e con delle spese proporzionali ai nostri proventi.

Abbiamo chiesto fiduciosi una struttura al comune quattro anni fa, ma aspettiamo ancora una risposta. Abbiamo controllato per mesi tutte liste delle unità non residenziali del Ater ma hanno immobili liberi troppo piccoli e non adatti al nostro scopo. Abbiamo cercato anche dai privati, dove c’è di tutto, ma con affitti fuori dalla nostra portata.

Premettiamo che finora nessuna istituzione pubblica ci ha aiutato. Abbiamo fatto varie domande per usufruire di contributi, ottenendo un amaro rifiuto a tutte le nostre molteplici richieste. Abbiamo bussato alle porte di assessori comunali e primi cittadini, che ci hanno gentilmente accolti e ascoltati, ma dopo tante belle parole e promesse ci hanno solamente dimenticati.

Disillusi, e con tanta amarezza ci siamo comunque rimboccati le maniche ed abbiamo organizzato concerti e festival con i quali siamo riusciti fin ora solo ad auto sostenerci, con grosse difficoltà.

Quindi chiediamo umilmente un’aiuto a tutti voi di farvi da portavoce, sensibilizzando qualche buon anima facoltosa o di girarci qualche contatto importante “dei piani alti” che ci possa aiutare a trovare a breve una struttura adeguata allo scopo, cosi da poter partire immediatamente alla realizzazione di questo bellissimo progetto.

– Vi ricordiamo che l’ Associazione è alla ricerca costante di donazioni e sponsorizzazioni per poter realizzare il tutto, cercando di creare nel minor tempo possibile la miglior forma di auto sostentamento.

Amici, conoscenti e tutti quelli che sensibilizzeremo con queste nostre parole vi preghiamo di mettervi una mano sul cuore donandoci anche pochi euro che serviranno al nostro sostentamento e alla realizzazione di questi nobilissimi progetti.

Per concludere, a meno di un “miracolo”, quest’anno il festival “Rock Camp”, per i motivi sopra elencati, sarà di difficile attuazione, quindi resterà in “stand-by” fino a data da destinarsi, togliendo a Trieste un evento molto seguito dal “mondo della musica Rock e Metal” a livello internazionale. Si spera nel fra tempo di avere qualche aiuto da parte di tutti voi e una proroga sicura sui “orari limite musica”. Due punti fondamentali per ripartire con l’organizzazione del nostro amato festival.

Grazie a tutti, e…“long live rock’n’roll”

Linus Rock, Presidente A.P.S. Rock Out X Project, organizzatore ufficiale Rock Camp Trieste.

N.B.
Abbiamo aperto una “Colletta on-line” dove potrete inviare le donazioni con un’semplice “click” al link dedicato qui sotto:
www.collettiamo.it/colletta/s7557dvw
Dove potrete scriverci anche una dedica.
Si può accedersi anche con l’app gratuita “Collettiamo” che la trovate nello store del vostro smartphone.
Funziona e il sistema è sicuro.

Per donazioni dirette con bonifico qui seguono i dati:
A.P.S. Rock Out X Project :
IBAN: IT63R0501802200000012236501
Banca Etica – Trieste
Causale: Donazione

Per chi non può aiutarci finanziariamente, potete comunque aiutarci regalandoci vecchi strumenti musicali, attrezzature e materiali che non utilizzate più ma che a noi possono essere ancora utili.
Per informazioni, e-mail: rockoutlinus@gmail.com

Per chi ancora non ci conosce, qui elenchiamo i progetti ai quali l’Associazione sta lavorando:
– realizzazione di una sede associativa/scuola di musica;
– organizzazione di eventi musicali anche di artisti di calibro internazionale;
– promozione di musica live indipendente;
– realizzazione del “Rock Camp” “Summer Music Festival”
– realizzazione di seminari educativi musicali con star internazionali;
– istituzione di corsi individuali e collettivi a vari step di difficoltà per strumenti musicali (chitarra, basso, batteria, tastiera, ecc.)
– istituzione di corsi individuali e collettivi a vari step di difficoltà per il canto;
– istituzione di corsi individuali e collettivi a vari step di difficoltà per piattaforme di registrazione digitale;
– istituzione di corsi individuali e collettivi a vari step di difficoltà per fonico, tecnico luci, programmazione sintetizzatori analogici e digitali;
– istituzione di corsi individuali e collettivi di marketing musicale ed auto produzione;
– istituzione di corsi di carattere artistico-culturale;
– istituzione di workshop a 360 gradi;
– istituzione di stage formativi nell’ambiente dello spettacolo;
– organizzazione di eventi musicali e culturali presso la sede dell’Associazione.

Vi chiediamo gentilmente un’ultima cortesia, condividere questo post su tutti i vostri social, pagine web e quant’altro possa divulgare queste nostre umili parole d’aiuto.

Grazie a tutti dell’attenzione,
A.P.S. Rock Out X Project.

Pagina facebook Associazione
https://www.facebook.com/rockoutxprojet/

Pagina facebook Rock Camp Trieste
https://www.facebook.com/rock.camp.summer.music.festival/

Rock Camp Trieste, il festival si allunga con il pre-party per gli Iron Maiden

Dopo il successo delle prime due edizioni ritorna il Rock Camp, il festival rock/metal organizzato dall’associazione Rock Out X Project in programma da venerdì 13 a lunedì 16 luglio a Trebiciano sul Carso ad ingresso gratuito.
Novità di quest’anno, l’evento si allunga da tre a quattro giorni con la giornata di lunedì 16 luglio interamente dedicata agli Iron Maiden, che si esibiranno live a Trieste la sera successiva martedì 17 luglio.

Rock Camp 2017, (C) Francesco Chermaz

Altra novità di quest’anno è l’aggiunta di un secondo palco al fine di combattere la calura estiva a salvaguardia dei fans e delle band che si esibiscono nel pomeriggio. Sarà allestito al fresco e all’ombra, nel bel mezzo della pineta, mentre il palco principale verrà utilizzato solamente per le ultime esibizioni serali.

Rispetto agli anni precedenti, la formula resta invariata: una cinquantina di band dal vivo, spettacoli, dj set, attività collaterali (rock n’ dogs, tiro con l’arco, ecc…), zona ristoro super fornita e piscine per grandi e bambini, grigliate e birra a volontà. Le porte apriranno venerdì 13 luglio a mezzogiorno, quando partirà uno ‘spara tutto’ di musica, spettacoli e manifestazioni di 92 ore continuate di festa che durerà fino all’alba di martedì aspettando il concerto degli Iron Maiden.

Le selezioni per le band sono ufficialmente partite, è possibile inviare le candidature via mail a:

rock.camp.music.festival@gmail.com

Alla cortese attenzione di Linus Rock e Max Barze.
Allegando link audio video e presentazione della band / artista.
https://www.facebook.com/rock.camp.summer.music.festival/

https://www.facebook.com/groups/rockcampsummermusicfestival/

https://www.facebook.com/rockoutxprojet/?fref=ts

Venerdì 28 aprile una ventata di punk sulle Rive di Trieste con i Wardogs

Dell’offerta live a Trieste abbiamo iniziato a parlarne un paio di mesi fa, con una serie di articoli dedicati alle location e spazi per suonare. E’ di questi giorni l’arrivo sulla scena del Full Gass, new entry che ha portato una ventata di rock sulle Rive, grazie allo spirito di iniziativa di Linus Rock (già Rock Out di via Bramante e Rock Out X Project): ‘La giornata prescelta per i rock party al Full Gass è il venerdì’, racconta Linus, ‘come quello di venerdì 28 aprile che vedrà ospiti i Wardogs, tribute band ufficiale dei mitici Ramones’. 

Nati nel 2009 da Sandro (chitarra) e Oscar (voce), ai quali si aggiungono Marco alla batteria e Paolo al basso: ‘Non volevamo fare una copia dell’originale, peraltro inavvicinabile’, affermano, ‘ma una cosa tutta nostra, per certi versi originale. Ci piaceva l’idea di mescolare insieme i tre i gruppi che abbiamo nel cuore: i Ramones, i Motorhead ed i Metallica’. I suoni rispecchiano questa filosofia, sono grossi e pesanti, sporchi e diretti. Nel corso del 2013 i Wardogs suonano con gruppi come Fang, The Meteors, Napalm Death, a Brooklyn (New York City) in occasione del Block Party di Indian Larry Motorcycles; e poi all’European Bike Week in Austria, al Lemmy Italian National Party, l’evento dedicato alla memoria di Lemmy Kilminster, ed ancora all’Home Festival dove calcano il palco con i Prodigy e gli Eagles of death Metal.

Hungryheart @Super Bar Stella, Trieste, 25.4.2017

Al via martedì 25 aprile anche gli aperitivi rock al Super Bar Stella, location centrale che ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere punto di ritrovo delle nights triestine. Prima band sono stati gli Hungryheart con un unplugged show davvero coinvolgente, accompagnato dalla diretta di RockOn, il programma in onda ogni martedì su Radio City Trieste: presenti i rock brothers Andrea ‘Mr. Rock Sivini’ e Maxx ‘Double X’ Barzelatto con interviste alla band, agli ospiti e qualche anticipo sul prossimo Frontiers Rock Festival.

Questo è lo scenario attuale, alla vigilia di un’estate che finora non ha sferrato grandi annunci in ambito cittadino. Al momento, infatti, gli eventi confermati vedono più protagonista il Carso: il Rock Camp in programma dal 7 al 9 luglio al campo Sportivo di Trebiciano, e il Motorbunch di Prepotto (14 e 15 luglio), di cui ci occuperemo nei prossimi giorni.

 

Musica live, a Trieste una sala più grande ‘se pol’…e si deve!

di Matteo Trevisini

Spiace dirlo…ma Trieste non è una città ‘rock’ come ad alcuni piace ripetere…Il tutto è in mano alla buona volontà dei singoli senza un aiuto concreto delle istituzioni.
Pur avendo un invidiabile numero di gruppi in ogni genere musicale esistente, di cui molti di essi con una proposta di qualità eccelsa, la situazione di contorno è in stallo perenne da un bel po’. Ottime band e una scena in fermento che si rinnova e cambia pelle in continuazione, con tanti appassionati che si ‘sbattono’ per organizzare eventi, concerti e serate per tenere viva questa scena…e quindi? dove stanno i problemi?
La situazione di stallo riguarda gli spettatori ma soprattutto la mancanza di luoghi dove organizzare eventi di ogni genere musicale. A voler esser pignoli negli ultimi tempi la scelta è perfino peggiorata con la chiusura di posti underground ma di prestigio, come ad esempio l’Etnoblog.

In città c’è il Tetris, rimasto l’ultimo baluardo dei club underground, che anche in questa stagione sta riempiendo il suo cartellone con nomi di artisti italiani ed internazionali in ambito metal, hardcore ma anche alternative, pop e perfino reggae. Ci sono le associazioni, come Trieste Is Rock ed il Rock Out X Project, che lottano quotidianamente per portare in città artisti di valore, scontrandosi proprio con la mancanza di spazi dove poter organizzare l’evento senza andare sotto e perderci dei soldi…e come loro ci sono anche altre realtà e locali dove vengono organizzati concerti (molti dei quali ad ingresso rigorosamente gratuito!).

Alla fine, quando i concerti arrivano, gli spettatori autoctoni sono sempre ed inesorabilmente gli stessi, ed i biglietti venduti devono per forza passare per i fans venuti da fuori per avere dei risultati soddisfacenti alle volte solamente per andare in pari. Che sia un concerto di livello oppure il live di qualche band underground, le facce – gira e rigira – sono sempre quelle. Non si può nemmeno dire che il ‘possibile’ pubblico non venga a conoscenza degli eventi in quanto con l’aiuto fondamentale dei social media la pubblicità è facile, economica e fruibile a chiunque abbia un profilo Facebook: dal piccolo evento unplugged in un bar rionale ai megashow di star storiche allo stadio Rocco o al PalaTrieste, la scusa ‘…ah, no savevo…’ è poco credibile.

Lo ‘zoccolo duro’ c’è e c’è sempre stato: quello che è presente, che è parte attiva perfino ai banchetti del merch per supportare i gruppi e questa, seppur esigua, rappresentanza DEVE avere dei luoghi di aggregazione di livello almeno decente: perché è giusto che sia così, perché Trieste, seppur provinciale, è un capoluogo, e una città grande DEVE possedere delle strutture adeguate a certi tipi di concerti come in ogni altra città europea che si rispetti (…dove già esistono da decenni!).

A Trieste manca ora più che mai una sala concerti (…ma nulla vieta che sia polivalente!) con una capacità adeguata per poter organizzare concerti di artisti medio/grandi (500/1500 spettatori), ed è qui che dovrebbe intervenire il Comune ‘regalando’ alla città un luogo di prestigio in ambito pop/rock e dando poi la struttura in gestione alle realtà associative già presenti, in modo da formare un cartellone musicale che a Trieste purtroppo manca. Ormai è già da qualche anno che la Slovenia arranca e gli artisti che una volta passavano regolarmente ora si sono diradati…approfittiamone!
Il bacino d’utenza è vasto se l’artista è appetibile! Lubiana – ad esempio – ha delle strutture invidiabili (giusto per fare un nome, il Kino Siska!)… e la nostra città perché non può averne dello stesso livello? A Trieste non si può pensare di poter utilizzare solamente il teatro Miela (…con notevoli costi di per organizzare concerti!) e null’altro…DEVE esserci un’alternativa!

La scena dell’underground triestino, dopo tanti sforzi organizzativi quasi sottotraccia, merita di avere degli impianti dove poter creare, senza cappi al collo economici, eventi artistici di ogni genere.
Ma in questa crescita futura è palese che il pubblico deve fare la sua parte (…quella fondamentale su cui si poggia tutto il discorso!), alzando il posteriore e cominciando a tornare ai concerti che passano in città. Poiché negli ultimi dieci anni di date importanti ne abbiamo viste parecchie (senza soffermarci su nomi blasonati come Pearl Jam, Bruce Springsteen o Iron Maiden), non vorrei che tornassimo al ‘vuoto cosmico’ degli anni ’80 e ’90, quando per vedere qualche buon concerto bisognava regolarmente macinare centinaia di chilometri con l’auto.

Trieste, il rock all’attacco: ‘Servono più spazi per la musica dal vivo’

Oggi tenere aperto un locale che propone musica dal vivo, si sa, è sempre più difficile. In Italia i costi sempre più elevati e la burocrazia hanno modificato la mappa dei live club un po’ ovunque, comprese le grandi città.

Ma come si presenta la situazione a Trieste all’alba del 2017?
Lo abbiamo chiesto alle associazioni ed organizzatori presenti in maniera attiva sul territorio.

Ecco come ci hanno risposto.

‘Molti posti importanti hanno chiuso’esordisce Drakonia InChain (Licht und Blindheit, Rock Out X Project). 
‘Per ora ci sono il Tetris, patria dell’underground triestino, il RedRace, che organizza concerti solo saltuariamente, e il Fallout di prossima apertura. L’ Anubi Production gestisce l’Ausonia e il Molo 4, ma fanno più discoteca che live…Il Naima apre a chiamata (a breve si convertirà in hamburgeria, ndr), lo Streaming è piccolissimo e fa discoteca… quindi resta solo il Tetris!

Un’immagine del Tetris, club nel centro storico di Trieste

Che cosa mancherebbe? ‘Sicuramente uno spazio socio-culturale aperto alle varie realtà’, dice Drakonia. ‘Per esempio il rap di nicchia senza l’Etnoblog a Trieste è stato sostanzialmente decapitato. Cosa servirebbe? Un quartiere del divertimento, non lontano dal centro e raggiungibile a piedi o comunque collegato 24/7 con la città, per i turisti e i cittadini’.

‘Le location presenti in città ed adatte al nostro tipo di spettacoli purtroppo si contano sulle dita di una mano, a voler essere ottimisti’dice Trieste is Rock, associazione culturale attiva dal 2010 nell’organizzazione di concerti e festival tra cui Light of Day benefit e Trieste Calling the Boss. ‘Anzi, da quest’anno il locale di riferimento presso il quale sviluppavamo la maggior parte dei nostri eventi, l’ex Macaki/Naima, cambia gestione ed i concerti live lì non saranno più realizzabili’.

Il Naima durante una delle serate targate Trieste is Rock, (c) Dean Zobec

Continua Trieste is Rock: ‘I grossissimi costi che la normativa sui locali di pubblico spettacolo impone per realizzare una nuova struttura sono l’ostacolo principale che blocca gli investimenti di qualsiasi imprenditore in tempo di crisi. Anche una possibile collaborazione tra pubblico e privato, il cosiddetto project financing, al di là di timide dichiarazioni di principio da parte dell’amministrazione comunale, non è all’orizzonte. Individuare ad esempio un contenitore nell’area del Porto Vecchio adatto ad ospitare un centro multimediale destinato ai giovani era e rimane soltanto un sogno nel cassetto’.

Quali sono le alternative? ‘Noi continuiamo la nostra attività grazie alla preziosa collaborazione con il Teatro Miela e con il Teatro Verdi di Muggia, ma le dimensioni di queste due strutture ed i costi connessi impongono quasi obbligatoriamente la programmazione con artisti internazionali di un certo richiamo, con rischi non indifferenti per un’associazione culturale come la nostra.

Il Teatro Verdi di Muggia durante il Nirvana 25th Anniversary, (c) Marta Barnabà

Per promuovere invece la scena rock locale, davvero interessante ed in continua crescita’, conclude Trieste is Rock, ‘ci daremo da fare offrendo nuove collaborazioni con i gestori che vogliano investire sulla musica live; noi ci siamo e da parte nostra continueremo a proporre artisti validi con il supporto di un’organizzazione seria e professionale’. 

Trovo che a Trieste scarseggino spazi per organizzare concerti’, dice Marco, attivo nell’organizzazione del Tetris. ‘Per essere chiaro, non riesco a considerare bar o pizzerie posti dove fare suonare musicisti o bands definibili tali. L’unico posto attrezzato è sostanzialmente rimasto il Tetris, che però può ospitare solo concerti underground e per un numero di pubblico limitato. Ci sarebbe sicuramente l’esigenza di creare uno spazio per concerti di artisti che mediamente richiamino 400-500 persone in una zona come Trieste, e che magari attirerebbero un pubblico pronto a spostarsi da Slovenia, Croazia o resto d’Italia, creando anche un maggiore giro di turisti. Penso che il Comune abbia l’occasione di creare uno spazio del genere nella zona del Porto Vecchio, uno spazio dove le diverse realtà che si occupano di organizzare eventi musicali in città potrebbero curare una programmazione varia e di livello medio-alto che tenga conto dei diversi gusti musicali, ma non ho alcuna fiducia che le amministrazioni desiderino procedere in tal senso. Credo che, purtroppo, per vedere concerti di buon livello dovremo continuare ad andare in Slovenia, dove posti attrezzati e messi a disposizione dallo stato esistono’.

C’è da dire che il 2016 per la scena rock di Trieste ha portato anche delle novità. Come il Capodanno Rock in periferia, il festival con i Warrior Soul e il Rock Campla tre giorni di rock e metal che si è svolta a luglio presso il campo sportivo di Trebiciano.
‘La miriade di musicisti e di band triestine sono costrette a vivere nel sottobosco assolutamente prive di sale prove e di strutture dove potersi esibire’ dice Linus dell’associazione Rock Out X Project. ‘Da tempo ci stiamo prodigando a dare una giusta vetrina a questi artisti nostrani (ce ne sono più di un migliaio) incentivandoli e coadiuvandoli nelle loro attività non solo con concerti singoli ma anche con festival come il Capodanno ed il Rock Camp estivo’.

Ma il pubblico come ha risposto a queste novità? ‘Il pubblico accorso, di tutte le età, è rimasto molto soddisfatto di quanto siamo riusciti, a fatica, a mettere in piedi, ci ha fatto sentire la loro presenza, e ci ha incoraggiato a continuare. Se ne sono accorti tutti, dagli alberghi (gli eventi hanno richiamato turisti da ogni parte d’Italia e dalle vicine repubbliche di Slovenia, Croazia ed Austria), i ristoranti, i vari fornitori e le altre associazioni con le quali abbiamo collaborato. Se ne sono accorte le televisioni locali, i principali giornali triestini e della vicina Slovenia, le riviste del settore e numerose radio private a copertura nazionale, che hanno dedicato ampio spazio alle nostre iniziative e ci hanno richiesto parecchie interviste.

Un’immagine del Rock Camp che si è svolto nel luglio 2016 a Trebiciano sul Carso triestino, credit foto Licht und Blindheit

‘Quello che a noi è sembrato, ed è sembrato stranoè che non se ne è accorto nessuno tra le istituzioni, Regione, Comune, enti culturali vari, nonostante le nostre numerose richieste ed incontri per avere contributi ed aiuti per poter continuare nel nostro ambizioso progetto, quello di rendere più viva la nostra città. 
Siamo riusciti a coprire le spese solo attraverso l’aiuto di alcuni sponsor privati’, conclude Linus, ‘e grazie ai numerosi volontari che hanno sostenuto la nostra associazione ed il nostro sogno di poter finalmente organizzare qualcosa di grosso, di importante, e possibilmente in via continuativa, in una città difficile come Trieste’.

1- Continua nella prossima puntata

Rock Camp Summer Music Festival, 8-9-10 luglio Trebiciano (Trieste)

Sta prendendo forma la I° edizione del Rock Camp Summer Festival, la tre giorni no stop di rock e metal organizzata dall’associazione Rock Out X Project che si prepara ad invadere l’altipiano triestino durante il secondo weekend di luglio. Confermate le date, si parte venerdì 8 luglio alle 15 con uno ‘spara tutto rock’ di 72 ore di concerti e spettacoli che durerà fino all’alba di lunedì 11 luglio.

Continua la lettura di Rock Camp Summer Music Festival, 8-9-10 luglio Trebiciano (Trieste)