Saranno Dino con i suoi Jelusick gli headliner della prima giornata del Rock Camp 2024venerdì 31 maggio con il nuovo album! L’annuncio arriva direttamente dalle pagine social del festival, che proseguirà poi sabato 1 giugno e domenica 2 giugno nell’area feste di Prepotto di San Pelagio (Trieste). MORE INFO: https://t.ly/gSR2D
Il talentuoso rocker torna così sull’altopiano triestino ad otto anni dal suo indimenticabile debutto nel 2016 proprio sul palco del Rock Camp con gli Animal Drive (leggi qui la nostra intervista). Da allora Dino ha prestato la sua voce a gruppi leggendari tra cui The Dead Daisies, Whom GodsDestroy, Michael Romeo, Trans-Siberian Orchestra, e ultimo ma non meno importante, anche come co-vocalist degli Whitesnake! Con la sua nuova band Dino sta conquistando fans in tutto il mondo inclusi USA, America Latina e Indonesia. Il loro debut ‘Follow The Blind Man’, uscito via Escape Music, è stato votato tra i migliori album del 2023.
Gran fermento in casa The Dead Daisies, dopo il clamoroso annuncio della rentrée di John Corabi alla voce. La band sta festeggiando i dieci anni di attività con il ‘Resurrected Tour’ in cui promuovono il doppio album ‘Best Of‘ uscito lo scorso agosto. Special guest in Europa nientemeno che Spike Gray, che torna finalmente live per quello che è il suo primo tour fuori dai confini britannicidopo lo split con i Quireboys.
Per la data di giovedì 7 dicembre alla Cvetličarna di Lubiana saliranno sul palco ancheJelusick, la nuova band del talentuoso singer Dino (Whitesnake, The Dead Daisies, Animal Drive), che presenteranno il loro debut ‘Follow The Blind Man’ appena uscito per Escape Music.
Gran fermento in casa The Dead Daisies, dopo il clamoroso annuncio della rentrée di John Corabi alla voce. La band sta festeggiando i dieci anni di attività con il Resurrected Tour in cui promuovono il doppio album ‘Best Of‘ uscito lo scorso agosto. Special guest in Europa nientemeno che Spike Gray, che torna così finalmente live per quello che è il suo primo tour al di fuori dei confini britannicidopo lo split con i Quireboys.
Per la data di giovedì 7 dicembre alla Cvetličarna di Lubiana saliranno sul palco anche Jelusick, band croata capitanata dal talentuoso Dino (Whitesnake, The Dead Daisies, Animal Drive), presenteranno i brani dal debut‘Follow The Blind Man’ uscito per Escape Music.
Serata fuoco & fiamme quella che domenica 3 luglio ha visto ospiti a Trieste i The Dead Daisies per la serata di apertura del 6° Hot In The City Summer Festival. Cornice dell’evento, organizzato dalla Good Vibrations in collaborazione con Trieste Is Rock, il fiabesco scenario del Castello di S. Giusto tornato per l’occasione ai fasti dell’era pre-covid: il supergruppo, oltre a richiamare numerosi appassionati del genere hard n’ heavy dalle vicine Slovenia e Austria, è anche riuscito a far alzare le chiappette dei rockers triestini di domenica sera…impresa, quest’ultima, non di poco conto! ?
Avvio alle 21 spaccate sulle inconfondibili note di Arthur Falcone, volto storico del metallo italiano con alle spalle oltre trent’anni di carriera partita all’inizio degli anni ’80 proprio dai palchi della sua Trieste. A San Giusto con gli Stargazer -ovvero Mik Masnec alla voce, Fabio Macini al basso, Sergio Sigoni alla batteria e Lucio Burolo alle tastiere -ha portato i fans direttamente straight to the stars, tanto per citare il titolo dell’ultimo album uscito nel 2021. Qualcuno si è goduto lo spettacolo dal bar del Bastione, fatto divieto di consumare drink – e sembra anche di fumare- nell’area del concerto ? ?
E’ un Castello ormai torrido quello che accoglie i Dead Daisies, giunti puntuali ma ‘orfani’ di David Lowy, chitarrista e anima del gruppo rientrato negli States per un’emergenza. Poco male: per paradosso, la line-up così ridotta alla sua veste essenziale rende il suono ancora più grezzo e ‘sporco’, restituendolo in tutta la sua potenza primigenia.
Bastano pochi istanti, che sulle note di ‘Long Way To Go’ il pubblico inizia a riversarsi sotto il palco dando inizio alla festa che molti aspettavano. Un’ora e mezza la durata complessiva dello show, che ha visto ‘pescare’ dall’ultimo album ‘Holy Ground’ fino al nuovo, irresistibile singolo ‘Radiance’, passando per cover come ‘Burn’.
Elegante in blazer di vellutoe lunghi riccioli al vento, Glenn Hughes è il mattatore della serata, un mix perfettamente riuscito tra il frontman scatenato tutto pose e gridolini ed un poetico menestrello che sussurra ai fans tenere frasi d’amore indicando la luna che brilla nel cielo.
Insieme ai sodali Doug Aldrich alla chitarra e Brian Tichy alla batteria, l’ex Deep Purple -che compirà 71 anni il prossimo 21 agosto-, dà vita ad un incandescente power trio in grado di conquistare praticamente tutti….o quasi. ‘The Voice of Rock’ in ottima forma vocale e fisica, Doug che macina riff come non ci fosse un domani, Brian potente, potentissimo, pure troppo. Ecco, mi è mancata quella vena cialtrona, scanzonata, figaiola, ma dannatamente Rock’n’Roll che avevano con Corabi e Mendoza…’, è il commento nostalgico di un fan evidentemente di lungo corso.
Super entusiasmo da parte della band che, anche se è rimasta a Trieste per una sola notte, si è divertita a raccontare con foto e video diversi scorci della città, dal centro storico al panorama dal Colle di S. Giusto. Se poi aggiungiamo anche i frequenti appelli lanciati da Hughes nel corso del concerto per ritornarci a suonare al più presto…speriamo che la richiesta venga accolta!!! ?
Alla vigilia del tour in partenza venerdì 3 giugno da Amburgo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il mitico Doug Aldrich dei The Dead Daisies! Proprio in questi giorni la band sta scaldando i motori nella città anseatica per tornare più carichi che mai sui palchi di festival come il Graspop (Belgio), l’Hellfest e il God Save The Kouign Fest (Francia), il Masters Of Rock Festival (Repubblica Ceca) e il Time To Rock Festival (Svezia), oltre ad una serie di show da headliner, tra cui il 3 luglio al Castello di San Giusto a Trieste….Don’t miss it!
Ciao Doug, e benvenuto su Freezine! Come stai, pronto per il tour?Direi molto bene, adesso stiamo provando! Non vediamo l’ora di suonare i pezzi di ‘Holy Grounds’ (uscito nel 2021, nda) che da queste parti la gente non ha ancora avuto modo di sentire dal vivo. In più abbiamo appena finito il nuovo album, quindi direi che tutto procede!
Per la seconda volta vi siete affidati a Ben Grosse in fase di registrazione, com’è andata? Ha un tocco inconfondibile su ogni lavoro svolto, proprio come un regista quando gira un film. Oltre ad essere un bravo produttore e musicista, è anche una gran persona. Parte con un’idea precisa in testa e poi riesce a svilupparla più di quello che faremmo noi, il che è grandioso….ci stimola, ecco.
E per quanto riguarda la scrittura dei pezzi? Sono sempre al lavoro, quando sono alla chitarra ma anche negli altri momenti. Appena mi viene un’idea buona di solito la salvo sul mio smartphone così sono sicuro di non perderla. Poi quando torno a casa prendo la chitarra e butto giù gli accordi. Qualche volta l’ispirazione viene anche solo ascoltando una batteria, oppure da un testo di Glenn.
Praticamente due anni senza musica dal vivo, come li hai vissuti? Perlopiù in famiglia. Direi che questo è stato l’aspetto positivo di due anni parecchio difficili, poter trascorrere più tempo con i miei cari. L’isolamento ci ha dato l’opportunità di dedicarci a questo nuovo album, che penso riserverà più di una sorpresa.
Vi siete riuniti con il batterista Brian Tichy, che cos’ha di tanto speciale? Tommy Clufetos è il batterista più heavy con cui abbia suonato e insieme ci siamo divertiti un sacco, ma Brian è il mio preferito. Non lo dico solo perché adesso è di nuovo con noi, lo pensavo già ai tempi degli Whitesnake quando facevamo dei progetti. E’ pieno di talento, ad un livello superiore. Ha stile e groove, il che rende bene soprattutto in fase di registrazione, e quando ascolterai l’album capirai perché lo abbiamo ripreso. Comunque il ‘pilastro’ della band è David Lowy, sono il suo spirito ed il suono della sua chitarra che fanno i Dead Daisies.
Siete molto attivi sui social, come li vedi? Sono uno strumento per passare parola e promuovere la nuova musica….spero che servano per la band. Da questo punto di vista sicuramente sono utili!
Sarete in tour con Judas Priest e Whitesnake nei grandi festival ed anche location più piccole, tu cosa preferisci? I grandi festival sono un’opportunità per raggiungere più gente…e questo va bene per i Dead Daisies perché la nostra fandom è ancora in fase di costruzione. Poi dà soddisfazione suonare in un posto grande quando è pieno! D’altra parte è anche bello vedere le facce da vicino, nei posti piccoli si crea un’intimità speciale che in un certo senso ti fa sentire più vicino alle persone…a me piacciono entrambi, e in questo tour ci saranno tutti e due.
Quali consigli daresti ad una rock band emergente? In Italia ci sono i Måneskin, li conosci? Sì, ne ho sentito parlare ma non li conosco molto, li ascolterò. Comunque gli direi di trovare un suono originale, in modo da non confondersi con altri…differenziarsi ritengo sia la cosa più importante. Recentemente sono andato ad un concerto per sentire leDeap Vallye devo dire che sono rimasto molto colpito!
Cosa dobbiamo aspettarci dai Dead Daisies nei prossimi mesi? Be’, intanto è appena uscito il nuovo singolo che s’intitola ‘Radiance’! E’ un pezzo diverso dal solito, qualcosa di nuovo per lanciare il prossimo album. Lo abbiamo scelto per il Metaverso, la nuova piattaforma dove stiamo per entrare! Poi saremo in tour fino alla fine dell’estate, e subito dopo uscirà l’album.
Un messaggio per i fans italiani? Intanto spero che stiate tutti bene! Non vediamo l’ora di venire in Italia, spero che ascolterete il nostro nuovo singolo e il nuovo album, appena uscirà. Grazie mille fin da ora per tutto il supporto, per noi è davvero importante..Ciao!
Torna Hot In The City Summer Festival il festival prodotto da Good Vibrations (con la collaborazione dell’Associazione Trieste Is Rock per alcuni eventi) e inserito all’interno di Trieste Estate, programmazione estiva del Comune di Trieste, che quest’anno si terrà principalmente al Castello diSan Giusto e nel Parco di Villa Sartorio a Trieste.
I concerti delle star internazionali TheDead Daisies, Goran Bregović, Larkin Poe, Joss Stone, due nomi italiani amatissimi come Edoardo Bennato e Mario Biondi, i progetti dedicati alle cover [Canto Libero (Battisti&Mogol), Magical Mistery (The Beatles), The Blood Brothers (Springsteen), Respect (Aretha Franklin), Big One (Pink Floyd), lo spettacolo di Andrea Pennacchi volto celebre di Propaganda Live su La7 con il suo ‘Pojana’, il festival Trieste Calling The Boss: tredici serate per tutti i gusti nella bella cornice del Castello di San Giusto (eccetto un appuntamento al Sartorio).
Apertura porte: 20:00
Apertura biglietteria: ore 20:15
Arthur Falcone’ Stargazer: ore 21:00
The Dead Daisies : ore 22:00
I biglietti sono disponibili online su TicketOne e in regione nei rivenditori autorizzati
I The Dead Daisies sono un supergruppo hard & heavy australiano-statunitense nato nel 2012 che vede alla voce la leggenda del rock Glenn Hughes (Deep Purple). Il primo nucleo del gruppo si è formato a Sydney, in Australia, dall’incontro tra Jon Stevens e David Lowy. La band ha annoverato tra le sue fila diversi musicisti americani provenienti da Guns N’ Roses, The Rolling Stones, Thin Lizzy, The Cult e Whitesnake. Nel 2015 Jon Stevens è stato sostituito dal cantante John Corabi (Mötley Crüe fra gli altri). L’unico membro rimasto fisso negli anni è David Lowy. Nel gennaio 2016 Richard Fortus e Dizzy Reed hanno abbandonato la band per prendere parte alla reunion dei Guns N’ Roses. Il posto di chitarrista è stato preso da Doug Aldrich (ex Whitesnake). Il 19 maggio 2017 i The Dead Daisies pubblicano il loro primo disco live, dal titolo ‘Live And Louder’, che contiene sedici brani registrati durante l’UK/Europe Tour a partire dall’autunno del 2016. Nel novembre 2017 viene annunciato che il celebre batterista Deen Castronovo (ex-Journey, ex-Steve Vai) si unisce alla band per la registrazione del nuovo album, che viene pubblicato il 6 aprile 2018. Il titolo è ‘Burn It Down’. Ad agosto 2019, la band comunica attraverso il proprio sito l’abbandono da parte di John Corabi e Marco Mendoza, impegnati in progetti solisti, e l’ingresso in formazione di Glenn Hughes in qualità di vocalist e bassista. Contestualmente, i The Dead Daisies rilasciano in streaming un nuovo brano intitolato ‘Righteous Days’ e annunciano un nuovo album di inediti e relativo tour con il ritorno alla batteria di Brian Tichy (ex Whitesnake, Billy Idol, Ozzy Osbourne, Foreigner). Nel 2021 esce l’album ‘Holy Ground’ e nel 2022 il singolo ‘Radiance’ che anticipa il prossimo lavoro (di cui si sentiranno diversi brani in scaletta a San Giusto).
ARTHUR FALCONE’ STARGAZER
Il chitarrista triestino Arthur Falcone, negli anni ’90 suona in Lettonia, Germania, Inghilterra, Italia e Slovenia. Nel ’97 suona assieme a Vinnie Moore, uno tra i 4 migliori chitarristi mondiali di shred-rock, in una sua clinic ad Azzano X. Nel giugno del ’98 è supporter per i Deep Purple nello stadio Grezar di Trieste. Nel 1998 esce il suo primo cd per la Virtuoso Records ed entra in classifica sul magazine giapponese Burrn! Partecipa al God’s of Metal italiano. Suona al Deep Purple-Day assieme a Ian Paice. Nel 2001 fa da supporter a John Lawton’s Uriah Heep. Nel 2002 suona assieme al chitarrista Andrea Braido (Vasco Rossi), Nel 2003 con Kiko Loureiro (ex Angra ora coi Megadeth), presso la Casa della Musica di Trieste. Nel 2009 firma un nuovo contratto discografico con la Heart of Steel ed esce il cd ‘Arthur Falcone’ Stargazer -The Genesis Of The Prophecy” – Ospiti: Göran Edman alla voce (ex Yngwie Malmsteen); quattro canzoni vengono cantate da Titta Tani (oltre che cantante è stato anche l’ex batterista dei Goblin di Claudio Simonetti); Mistheria alle tastiere (ex tastierista di Bruce Dickinson) ed infine Manuel Staropoli dei Rhapsody of Fire al flauto. Nel 2011 viene chiamato dall’associazione Trieste is Rock per esibirsi come opening act per L.A. Guns. Arthur è insegnante di chitarra da tanti anni e ha avuto tra i suoi allievi anche Luca Turilli dei Rhapsody. Nell’agosto 2021 il cd ‘The Genesis Of The Prophecy” viene eletto dalla rivista giapponese Young Guitar tra i migliori 70 album di sempre del genere neoclassico. ‘Straight To The Stars’ esce per Elevate Records, con ospiti Goran Edman, Rob Rock, Titta Tani, Mistheria, Alberto Rigoni… 30 anni e più di carriera con all’attivo 900 concerti in tutta Europa, ha suonato con Leghe Metalliche, Devil’s Claws, Halloween, Foxy Lady, La Rox e attualmente con gli Stargazer. Formazione a San Giusto: oltre ad Arthur, ci saranno Mik Masnec alla voce, Fabio Macini al basso, Sergio Sigoni alla batteria e Lucio Burolo alle tastiere.
Dopo il posticipo del tour di febbraio, THE DEAD DAISIES annunciano nuove date durante l’estate. Il supergruppo rock che vede in formazione David Lowy (chitarra ritmica), Doug Aldrich (chitarra solista), il leggendario Glenn Hughes (voce e basso) e Brian Tichy (batteria), si esibirà il 2 luglio al Fabrique di Milano e la sera successiva, domenica 3 luglio, a Trieste!
Gran finale d’anno per The Dead Daisies, appena sbarcati nel Regno Unito per il Winterland Tour 2018!
26 date con partenza ufficiale il 13 novembre dalla 02 Academy di Liverpool, anche se la band sarà operativa già questo weekend per due festival: sabato 10 nel Galles per l’Hard Rock Hell, che quest’anno taglia il traguardo della sua 12esima edizione, e il giorno successivo, domenica 11 novembre, al Monstersfest di Inverness sulle Highlands scozzesi.
La band, che ha appena raggiunto 1 mln di followers su Facebook, arriverà in Italia sabato 8 dicembre al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna (NO) e lunedì 10 dicembre 2018 al Revolver Club di San Donà di Piave (VE)
BIGLIETTI:
alla cassa: 30€
in prevendita: 25€ +D.P.
PREVENDITE:
TicketOne: https://bit.ly/2yXvfU1
Le prime 50 persone in fila a ogni concerto avranno la possibilità di assistere ad un intimo show acustico dei The Dead Daisies, dopodiché la band suonerà live per ben 120 minuti, quindi lucidate i vostri anfibi e preparatevi ad una lunga serata di puro Rock & Roll!
Come riportato anche in un articolo da Rocker.si, la band capitanata da John Corabi ha pubblicato sul suo account ufficiale Facebook le date del tour estivo: sabato 14 luglio faranno tappa a Laško, la località slovena dove ogni anno si tiene la famosa Festa della Birra e dei Fiori -Pivo in cvetje (12-15 luglio).
Katarina Benzovaè la fotografa ufficiale del ‘Rock Or Bust’ di AC/DC con Axl Rose alla voce, ovvero il tour più discusso del momento con ancora cinque tappe in programma, tra cui il 4 giugno all’Olympic Stadium di Londra. In realtà con Kat è già da un po’ che ci scriviamo, da quando cioè i Guns N’ Roses -di cui è la fotografa ufficiale dal 2010- sono tornati sulle scene lo scorso aprile in occasione della reunion.
Per Kat quella con gli AC/DC è una parentesi, in attesa di rientrare negli States dove ad attenderla c’è il tour nordamericano con i Guns N’ Roses: ‘Sono entusiasta all’idea, li seguirò per l’intero periodo, in tutto venti date con partenza il 23 giugno da Detroit’, ci dice in una breve pausa, mentre è super indaffarata a riprendere quello che si dice potrebbe essere l’ultimo tour degli AC/DC.
F: La domanda sorge spontanea, che cosa fa una con la vita di Kat Benzova nel suo tempo libero? Ha una casa dove rilassarsi, quello che si dice un ‘rifugio dell’anima’?
KB: ‘Sì, ne ho due, c’è quella dei miei in Slovacchia, e poi la mia casa di New York: ho bisogno di rilassarmi quando non sono in tour, e mi piace trascorrere molto tempo in mezzo alla natura. In realtà sono sempre stata in viaggio, da quando avevo quattordici anni e ho lasciato la mia casa a Liptov, in Slovacchia, per iniziare a lavorare come modella.’ (Kat era nella ‘squadra’ dell’Elite, l’agenzia che ha lanciato Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Paulina Porizkova, ndr).
Dalle passerelle fashion all’olimpo del rock il passo è breve: nel 2010, durante il concerto dei Guns N’ Roses a Vienna, Kat riesce ad entrare nel backstage con il suo Vip pass ed inizia a scattare dal lato del palco. Le sue foto girano su Facebook fino a catturare l’attenzione della band, che mette subito ‘like’, e la invita al concerto successivo a Praga.
F: La fotografia è diventata il suo mestiere da poco, che cosa faceva prima?
KB: ‘Quando mi sono stancata di fare la modella ho incominciato a guardarmi intorno, facevo l’istruttrice di nuoto per bambini durante il giorno, e la dj di notte! Passare dall’altro parte dell’obiettivo non è stato così strano come potrebbe sembrare: ero circondata da fotografi ed artisti per la maggior parte del tempo, molti trucchi del mestiere li ho imparati proprio durante i servizi fotografici: le tecniche di illuminazione, etc’.
F: Immagino sia molto diverso, ora ha più controllo, su che cosa si concentra di più?
KB: ‘All’inizio cominci a fotografare pensando di portare nelle cose che vedi intorno a te la tua personale visione della realtà. Ma ho capito presto che non era quello che volevo, che non è questo quello che corrisponde alla mia idea della fotografia. Così come non mi piace lavorare in studio perché l’atmosfera risulta troppo diversa. Sono più una documentatrice, che utilizza l’obiettivo per documentare quello che sta succedendo intorno’.
‘Ecco perché preferisco lavorare durante i live, soffermarmi sulle location’, continua Kat, ‘perché ogni città, ogni paese in cui vado rappresenta una sfida diversa che cambia a seconda del contesto e della serata. Riprendere quello che succede in quel preciso istante, questo è quello che mi interessa. L’arte di catturare quello che si sta svolgendo di fronte ai tuoi occhi proprio in quel momento, senza intervenire’.
Oggi Kat Benzova è una delle più cercate fotografe rock nel mondo, impegnata regolarmente, oltre ai Guns, con band del calibro di KORN, KISS, ZZ Top, The Cult, Aerosmith, Buckcherry, The DeadDaisies.
‘Mi piace anche girare video e documentari, ne ho già fatto uno che s’intitola ‘Revolución’ e racconta l’esperienza del viaggio a Cuba con i Dead Daisies, il primo gruppo rock americano a suonare nell’isola del Che: mi piacerebbe dedicarmi sempre di più a queste cose in futuro!’
F: Ha tatuato una poesia sul braccio, di che cosa si tratta?
KB: Sì, è del poeta indiano Kalidasa ed è scritta in sanscrito. Dice:
Salutation to the Dawn
Look to this day! For it is life, the very life of life. In its brief course Lie all the verities and realities of your existence: The bliss of growth The glory of action The splendor of beauty For yesterday is but a dream And tomorrow only a vision But today well lived makes every yesterday a dream of happiness And every tomorrow a vision of hope. Look well, therefore to this day! Such is the salutation to the dawn