Tale Of Tales di Matteo Garrone in concorso al Festival di Cannes

Dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix), Matteo Garrone torna in concorso al 68. Festival di Cannes con il suo nuovo film Il Racconto dei Racconti (Tale of Tales), una co-produzione internazionale interamente girata in inglese che vanta nel cast star del calibro di Salma Hayek, Vincent Cassel e Toby Jones.

_2-stacymartin_8688.jpgI re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de “Il racconto dei racconti” di Giambattista Basile, geniale autore napoletano del XVII secolo la cui opera è universalmente riconosciuta come antesignana di tutta la letteratura fiabesca dei secoli successivi.

IL RACCONTO DEI RACCONTI _ IMG_7487 _ (credit Greta De Lazzaris).jpgAmbientato in diverse regioni d’Italia, tra paesaggi misteriosi e luoghi tuttora segreti, il film è una coproduzione internazionale tra la società di Garrone la Archimede Film, la francese La Pacte insieme a Jeremy Thomas (Recorded Picture) e Rai Cinema.
_2-matteo_9058.jpg‘Ho scelto di avvicinarmi al mondo di Basile’, spiega Garrone, ‘perché ho ritrovato nelle sue fiabe quella commistione fra reale e fantastico che ha sempre caratterizzato la mia ricerca artistica. Le storie raccontate ne ‘Il racconto dei racconti’ descrivono un mondo in cui sono riassunti gli opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il soave».

La sceneggiatura del film è firmata dallo stesso Matteo Garrone con Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso; la fotografia è di Peter Suschitzky, storico collaboratore di David Cronenberg, le musiche del premio Oscar Alexandre Desplat (alla sua seconda collaborazione con Garrone dopo Reality), il montaggio di Marco Spoletini, le scenografie di Dimitri Capuani e i costumi di Massimo Cantini Parrini.