Gran finale col botto per l’Ama Music Festival, la cinque giorni di musica che dal 23 al 27 agosto ha portato alle pendici del Monte Grappa, per la precisione in quel di Romano d’Ezzelino (VI), un sacco di nomi dei generi più diversi, da Chemical Brothers agli Articolo 31, da Salmo ai Cypress Hill.
Tiro in porta di questa ottava edizione sono stati però i Megadeth, protagonisti della serata di domenica 27 agosto per quella che è stata l’unica data italiana dell’intenso tour estivo. Spettacolare location della serata, Villa Ca’ Cornaro, o meglio il suo parco secolare, trasformato per l’occasione in un megaraduno open air diviso tra l’area del mercatino artigianale, più defilata, quella centrale della ristorazione con tavoli e stand per tutti i palati- e quella del concerto vero e proprio.
A fare gli onori dei padroni di casa sono i Messa, band padovana ormai stella della scena internazionale grazie ad un’incessante attività live e al sound originale connubio di doom, dark jazz e ambient. La pioggia, che fino a quel momento era rimasta a guardare, forse stregata dalla voce di Sara dei Messa, inizia a scendere in concomitanza con l’arrivo dei Katatonia, band icona del death doom fin dal suo esordio, avvenuto ormai nel lontano 1991. Una performance non proprio memorabile quella degli svedesi, penalizzata dalla resa acustica e dalla line up ridotta a quattro elementi…pazienza, sarà per la prossima volta!
L’attesa per gli headliner inizia a farsi sentire, così come si avverte nel pit ormai affollatissimo di fans giunti appositamente da tutto lo stivale per incontrare i loro idoli. Ad allietare l’attesa ci pensano bene i nostrani Lacuna Coil, altra macchina da guerra since 1994, hanno letteralmente spaccato capitanati da una Cristina Scabbia in stato di grazia.
La cantante milanese -ma di genitori veneti, come ha orgogliosamente sottolineato più volte durante lo show-, si conferma ancora una volta stabile sul gradino più alto del podio di Metal Queen.. e riuscirci a 51 anni senza rischiare di cadere nel ridicolo, o peggio nel volgare, non è sicuramente cosa da poco!
‘Cristina Is A National Treasure‘, a definirla così sarà lo stesso Dave Mustaine dei Megadeth, saliti sul palco poco dopo le 22 sulle note dell’intro di ‘Prince Of Darkness’ seguito da ‘Hangar 18’. Ed è solo la prima di una serie di confidenze rivolte al pubblico da Megadave, dall’acquisto di una casa sulle colline marchigiane -sembra per trasferirsi gradualmente in Italia-, alle prime parole imparate in italiano –‘stronzo’ su tutti-, fino ad augurare ‘Happy Birthday’ con tanto di canzoncina al fortunato tra il pubblico.
E poco importa se l’impianto ha qualche blackout, il fuoco dei Megadeth divampa scacciando anche quelle poche nuvole rimaste, mentre il pit ribolle e gorgoglia come magma incandescente. Momento clou, il duetto con special guest Cristina Scabbia per il classico ‘A Tout Le Monde’ precede il gran finale con le pietre miliari ‘Symphony of Destruction’, ‘Peace Sells’ e ‘Holy Wars’. Con un sold out di oltre seimila persone un bel risultato anche per l’organizzazione, ottenuto senza darsi tutte quelle arie da ‘metal festival’ di cui è difficile fidarsi. Ora non resta che attendere il prossimo anno per scoprire se quella dell’AMA Festival con il metal è stata solo un’avventura estiva oppure….chissà!