Tutti gli articoli di Sarah Gherbitz

Intervista Mindwars- Roby Vitari ci parla del primo tour europeo e progetti futuri

Parte in questi giorni il tour dei thrasher californiani Mindwars, band in cui milita lo storico chitarrista ex Holy Terror Mike Alvord.
Abbiamo rivolto alcune domande a Roby Vitari, batterista e fondatore della band, in preparazione del concerto che li vedrà suonare sabato 29 ottobre al New Life Rock Bar di Trieste, ad ingresso gratuito. La serata, che è organizzata da Planet K Records, vede in apertura i Black Pope e i dark metallers Hadal, qui sotto il link all’evento:

https://www.facebook.com/events/1753175234899160/

14344725_1742467762669617_1457855574895729253_nCiao, questo è il primo tour in Europa per i Mindwars, inoltre parte da Torino che è anche la vostra ‘base’: come ti senti?
Ciao, grazie infinite per l’interesse e il supporto! Sì, venerdì suoneremo come Mindwars per la prima volta a Torino… fighissimo! Dopo due dischi e due mini tour americani, e il terzo in preparazione, finalmente suoniamo in casa! Suoneremo al Border Club, punto di riferimento per gli amanti del rock e del metal, un piccolo club ma con un giro molto potente. Suoneremo con Exctinction e Feary Tales, due attivissime band locali molto diverse tra loro ma sicuramente validissime.

Parliamo dell’album ‘Sworn to Secrecy’, come si è sviluppato?
Il disco è nato a metà 2016, relativamente a breve distanza da ‘The Enemy Within’, e la sua ‘gestazione’ è stata abbastanza rapida e naturale nonostante vivessimo in due continenti diversi. Le fasi di pre-produzione, registrazione e missaggio, si sono protratte fino a dicembre 2015. Il disco ha visto la luce in aprile tramite la nostra etichetta Punishment 18 Records.

Mindwars, 'Sworn To Secrecy', Punishment 18 Records (2016), artwork by Mario Lopez
Mindwars, ‘Sworn To Secrecy’, Punishment 18 Records (2016), artwork by Mario Lopez

L’artwork di copertina è molto forte, puoi dirci che cosa rappresenta esattamente?
L’artista che ha curato l’artwork è lo stesso che si è occupato del nostro primo album, Mario Lopez, che è un attivissimo disegnatore di decine di bellissime copertine metal. Tra i due album esiste un filo conduttore, il protagonista è il medesimo in entrambe le copertine, ovvero Wally, la nostra mascotte, che da vittima di un mondo digitale e informatizzato (The Enemy Within), finisce per confrontarsi con la corruzione più profonda che è presente nell’animo umano (Sworn To Secrecy).

Quali sono le differenze principali tra questo lavoro ed il vostro primo album?
A mio avviso ‘Sworn To Secrecy’ risulta più immediato, furioso e ‘sporco’, infatti non è stato fatto nessun tipo di editing rispetto a ‘The Enemy Within’, che invece è più ‘lavorato’ e appare forse più variegato nella proposta musicale. La perfezione, ovviamente arriverà con il disco #3. (sorride, nda).

‘Sworn To Secrecy’ è stato missato e masterizzato da Bill Metoyer degli Skull Seven Studios di Los Angeles, com’è stata l’esperienza?
Bill è una grande persona e un bravissimo produttore. Abbiamo lavorato virtualmente al suo fianco in tutte le fasi di missaggio e mastering. E’ stato paziente, disponibile e super professionale in tutte le fasi di lavorazione.

Il tuo primo incontro con Mike Alvord risale a parecchio tempo fa, che cosa ci puoi raccontare di quel momento?
Correva l’anno 1989 e io, che abitavo ancora a Cosenza, per poter andare ai concerti a Milano o Torino dovevo spostarmi percorrendo per notti e giorni interi in treno la penisola… Ai tempi, lavoravo per una radio privata di Cosenza e avevo la possibilità di intervistare le band grazie ai pass riservati agli addetti ai lavori. Il concerto in questione fu Nuclear Assault, Exodus e Holy Terror a Milano, e nel backstage, tra i vari membri dei gruppi, ho trovato molta affinità con Mike che in quell’occasione mi rivelò che i suoi nonni erano anch’essi originari della Calabria. Coincidenza fatale!

Poi è passato del tempo prima di ritrovarvi, nel frattempo che cosa è successo che ti ha portato in direzione Mindwars? 
Più o meno venticinque anni dopo quel concerto del 1989, Mike ed io ci siamo ritrovati grazie a Facebook e da lì è stato tutto abbastanza naturale. Anche se lui aveva smesso di suonare dopo lo split degli Holy Terror, teneva dei riff da parte che sarebbero dovuti finire in un ipotetico terzo disco degli HT, che purtroppo non ha mai visto la luce. Gli chiesi di mandarmeli e già dopo qualche giorno avevo preparato le parti di batteria abbozzate -ho uno studio di registrazione a Torino per cui il processo è stato molto fluido, lui ne fu entusiasta e così è iniziata l’avventura Mindwars. Da lì a poco reclutammo l’ottimo Danny “Z” Pizzi al basso.

All’inizio dell’anno invece c’è stata la tournée negli Stati Uniti, com’è andata? 
In USA abbiamo già fatto due mini-tour, il primo nel 2014 e il secondo quest’anno, suonando anche in un importante festival di Los Angeles con Exciter, Atrophy, Merciless Death, Fueled By Fire, Warbringer ed altre band. Le locations, ad eccezione dei festival, erano club medio piccoli con un discreto afflusso di pubblico. Purtroppo viviamo un momento storico in cui la musica dal vivo non è considerata una priorità, un po’ dappertutto.. questo però non può che darci lo stimolo di continuare con tutta la passione che abbiamo da sempre per la nostra musica.

Prima dei Mindwars vieni da esperienze con band diverse, quale di queste è quella a cui oggi ti senti più legato e perché?
Credo che la mia prima band in assoluto possa essere considerato il primo amore, gli Headcrasher, ma ho vissuto dei momenti splendidi con tutte le realtà con cui mi sono confrontato, in ambito metal ed anche ‘meno metal’ hehe. The Art Of Zapping, NIA Punx, Jester Beast, Hollywood Killerz, Kutfaces, Nefertari, This Evol Taste, LA Cosa, MCN, Creepin’ Death, e ora Mindwars sono e sono stati motivi di passione e trasporto emozionale immenso.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Oltre all’imminente tour europeo, con Mindwars stiamo preparando il terzo mini tour americano per l’inverno 2017 e, ovviamente, il terzo album. Io sono attualmente anche in forze con gli storici amici Creepin’ Death di Torino con i quali faremo un concerto/evento di reunion organizzato da Carlo Ortolano della gloriosa Dracma Records di Torino per il 3 dicembre. Sarà una grande Festa!!!

Grazie per questa chiacchierata, ci vediamo sabato a Trieste!
Grazie infinite a te e a tutti i lettori di Freezine! STAY THRASH!!!

http://www.mindwarsofficial.com/
https://www.facebook.com/mindwarsband/?fref=ts

 

Trieste, il rock arriva in periferia con il Stone Ranch Festival

Grande partecipazione per il Stone Ranch Festival che domenica 16 ottobre ha portato il sound ‘pesante’ delle chitarre nella periferia di Trieste, più precisamente negli spazi del New Life Rock Bar di via Caduti sul lavoro. L’evento, ad ingresso gratuito, era organizzato dalla Radioactive Booking, già tra i promotori del concerto con i Warrior Soul che in aprile ha fatto sold out alla Casa delle Culture di Prosecco. Continua la lettura di Trieste, il rock arriva in periferia con il Stone Ranch Festival

Deville: Intervista alla band in concerto a Trieste domenica 6 novembre con la nuova line up

Dal loro esordio nel 2004, gli stoner svedesi Deville si sono esibiti in lungo e in largo per l’Europa e gli Stati Uniti, macinando migliaia di chilometri e raccogliendo sempre più consensi. In questo periodo sono in Italia per promuovere ‘Make It Belong To Us’, il loro terzo album uscito con la label svedese Fuzzorama Records.

Partito la scorsa settimana dal Lo-Fi di Milano, il tour italiano dei Deville prevede dieci date, di cui l’ultima a Trieste dove suoneranno al New Life Rock bar domenica 6 novembre. Ad aprire la serata saranno i Them Bulls, tra le band di punta della nuova scena desert rock made in Italy. Qui sotto il link all’evento:
https://www.facebook.com/events/310552052652131/

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Stone Ranch Festival #8 Gallileous

Arrivano dalla Slesia, terra di confine dal clima rigido e paesaggi di grigie acciaierie, dove nell’arco di pochi km si concentrano ben tre nazioni: Germania, Polonia e Repubblica Ceca. Loro sono i Gallileous, band di culto nel circuito underground, considerati veri e propri pionieri del doom nei primi anni ’90, e domenica 16 ottobre saranno live per la prima volta a Trieste in occasione del Stone Ranch Festival. Continua la lettura di Stone Ranch Festival #8 Gallileous

Blackberry Smoke, il nuovo album ‘Like An Arrow’ in uscita il 14 ottobre

Manca solo una settimana, ma è già ‘febbre’ per l’attesa di ‘Like An Arrow’, quinto album in studio dei Blackberry Smoke in uscita il 14 ottobre. Di questo nuovo lavoro, che arriva dopo poco più di un anno da ‘Holding All The Roses’, sono già disponibili i singoli ‘Waiting for Thunder’ e ‘Let It Burn’.
‘Like An Arrow’ è autoprodotto dal quintetto di Atlanta -Charlie Starr (voce, chitarra), Richard Turner (basso), Brit Turner (batteria), Paul Jackson (chitarra) and Brandon Still (tastiere), contiene in tutto dodici tracce ed esce via Earache Records.

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Stone Ranch Festival #6 Old Roger’s Revenge

Old Roger’s Revenge è una sludge/heavy metal band che fonde stoner, hardcore e doom ‘navigando’ su temi di rivendicazione sociale nei confronti di un sistema oppressivo. Dicono della loro musica: ‘L’allegoria del mare e lo spirito pirata che scorre attraverso i testi rappresentano un percorso di vita dove bisogna combattere per raggiungere la propria libertà. Un sound fatto di fats riffs e batterie pesanti, tagliente come il vento, pesante come il cielo in tempesta, vi travolgerà come un muro d’acqua’.

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Stone Ranch Festival #5 Concrete Jellÿ

Li abbiamo conosciuti al Prosecco festival, dove hanno suonato come supporto ai Warrior Soul insieme ad altri gruppi della nostra scena stoner rock. Sono i Concrete Jellÿ, la quinta band in programma al Stone Ranch Festival, in programma domenica 16 ottobre al New Life di Trieste.  Continua la lettura di Stone Ranch Festival #5 Concrete Jellÿ

Damned Pilots, firmano con la Sliptrick Records

Damned Pilots annunciano il nuovo album ‘Overgalaxy’ in uscita il prossimo 15 dicembre via Sliptrick Records. ‘Si tratta di un concept album in spirito steampunk‘, racconta Don Nutz, batterista e fondatore della band che si prepara al tour da marzo 2017. ‘Protagonisti di questa nuova avventura sono i Damned Pilots, cioè Don Nutz, Sgt Ote, Willer Hz e Erik Space che, a bordo di un furgoncino hippy anni Settanta, viaggiano nello spazio combattendo contro il loro nemico di sempre Gorguss’.

Damned Pilots ‘Overgalaxy’, Sliptrick Records (2016), artwork by Uzi Emperado

TRACKLIST

01. INTRO
02. DAMNED PILOTS
03. SEASON OF THE ENDING
04. DESERT EUROPA
05. JUST ANOTHER DAY
06. GORGUSS
07. HELL IS COLD
08. PEOPLE DON’T DIE
09. SYLVANIC
10. MOS

L’album contiene nove tracce scritte da Don Nutz e Sgt Ote, più ‘Hell is Cold’ che è scritta da Ron Goudie. I testi, scritti da Sgt Ote, parlano di amore e odio, guerra e pace, passato e futuro, ribellione contro il sistema, oltre al senso dell’umorismo tipico di uno sci-fi b-movie.

Lo stile spazia tra un metal in mid tempo con groovy ed effetti psichedelici combinati con melodie orecchiabili. ‘Damned Pilots’ e ‘Season of the Ending’ sono due brani decisamente martellanti nei contenuti metal, groove dominati da possenti e solidi riff.

‘Desert Europe’ è un brano profondo, lento e con influenze black metal caratterizzate da una voce metallica. ‘Just Another Day’ e ‘People Don’t Die’ sono due ballate ben diverse tra loro, ‘Gorguss’ è una canzone doom pop orecchiabile caratterizzata da riff monolitici e melodie memorabili. ‘Hell Is Cold’ è il singolo dell’album scritto dal produttore Ron Goudie, ‘Sylvanic’ parla dell’esistenza di Bigfoot su altri pianeti, un potente crossover tra rock classico e metal anni ’90, ‘Mos’, scritta insieme a Mos DJ, si spinge in direzioni di genere drone e noise.

Tra le principali influenze dei Damned Pilots ci sono i Kiss, Monster Magnet, Trouble, Beatles, Mayhem, Turbonegro, Voivod, Ghost, Devil’s Blood, Black Sabbath, Pink Floyd, Electric Light Orchestra.

‘Overgalaxy’ è stato registrato al Track Terminal Studio di Trieste da Francesco Bardy, eccetto ‘Just Another Day’ e ‘People Don’t Die’ che sono state registrate da Paul Van Rijswijk al Voodoosound Studios di Ijmuiden in Olanda. Il disco è prodotto da Ron Goudie (Gwar, Death Angel, Poison), mixato e masterizzato dal leggendario Bill Metoyer, producer di W.A.S.P., Trouble e Slayer. L’artwork di copertina è opera del graphic designer filippino Uzi Emperado.

 

Stone Ranch Festival #2 Mirror Train

Ci sono anche i Mirror Train, storica band di hard rock bisiaca al Stone Ranch Festival, in programma domenica 16 ottobre al New Life di Trieste. Si formano a Monfalcone nell’ormai lontano 1991 come ‘Mirror Train’, che nel nome rievoca l’omonimo brano degli Osanna, storica band del progressive italiano nata a Napoli nei primi anni 70. Continua la lettura di Stone Ranch Festival #2 Mirror Train

Stone Ranch Festival #1 Dasia

C’è attesa e soprattutto curiosità per il Stone Ranch Festival, l’evento organizzato da Radioactive Booking che si terrà per la prima volta domenica 16 ottobre al New Life di Trieste ad ingresso gratuito. Ben otto le band on stage, il cui sound attraversa diversi generi, dallo stoner allo psych rock targato anni Settanta, provenienti sia della scena musicale delle nostre zone che dell’Est europeo.

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