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Eryx London, in uscita l’Ep ‘Live At Maida Vale Studio 4’

Nuovo Ep in uscita per Eryx London, post punk band capitanata da Eryx, grintosa songwriter e cantante che da un paio d’anni si è trasferita a Nottingham, nella regione inglese delle Midlands, la terra del punk!

L’Ep è stato registrato e mixato nella John Peel Room dei Maida Vale di Londra, i mitici studios della BBC, e sarà disponibile in streaming e download sul profilo Bandcamp della band dal 18 novembre 2022.

Questa la tracklist:

1. Cult
2.The Grin
3. Parasite
4. Black Snow (it’s you) 

 

Molto intensa anche l’attività live della band, che dopo il periodo della pandemia ha ripreso ad esibirsi sui palchi dei numerosi club e festival legati al genere. La scorsa estate Eryx London hanno suonato al Rebellion Festival, vera e propria enclave del punk che si tiene nella località di Blackpool, e dove torneranno anche nella prossima edizione, in programma dal 3 al 6 agosto 2023.

Eryx London sono:

Eryx Wardvocals

Reuben Jonesguitar

Ali Findlaybass

Colin Warddrums

https://youtu.be/9w7WC4Ti4qs

Buss: in arrivo il debut album ‘Aroused’

The heavy psych power trio BUSS is coming back with his first full length AROUSED!!! The album will see the light November 11th, 2022 with the support from Rocket Panda Management.
BUSS are a heavy rock trio from Trieste (Italy) that offers fuzzy sounds matching with stoner riffs. Formed in high school and inspired by the underground scene from the 70’s and the 90’s. In 2020 they’ve recorded an EP and introduced themselfs to the public.

Watch the band’s video ‘PISTOL SHRIMP here:

TRACKLIST:
WOLAND
CANNED FEAR
IRON FLIES
PISTOL SHRIMP
ONION RINGS
GARDEN OF FOOLS
BEER SONG
MINT JULEP (Bonus track)

ALBUM DESCRIPTION:
Whatever happend in the past two years, clearly showed that we probably choosed the worst historical period to make and enjoy music. Don’t need to tell you what we’re talking about. But even if sabotaged and talented in making wrong decisions, we found enough time to work on something that bands use to do: a full album. AROUSED was the right word to describe our mood: lustful, provocative and disappointed. Sexy woman’s fingers on the cover, can clearly describe our pleasure in our music, but still uncofortable with our times. All songs are written and performed by Buss except the bonus track ‘Mint Julep” written by the italian author Nino Ferrer in the 60’ and revisited in our style. Our riffs were recorded with only heavy vintage classic instruments and even with prototypes. Nothing strange if at some point the bass cabinet burned down…
Recorded and cuddled by the only reliable Truck Terminal Studio, mixed by James Atkinson at The Stationhouse in the U.K. and mastered by Claudio Bisi. Powered by Rocket Panda Management.

BUSS is:
Erik Carpanibass & vocals
Patrik Pregarcguitar
Ivan Kraljdrums

BUSS  Online:

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/buss_band/?hl=it

FACEBOOK: https://www.facebook.com/bussband1/

YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCwO8r3tIDLWRm0A3PDh92bA

video Flying Lady: https://www.youtube.com/watch?v=XT9npMejVVE

video Stagnant Pool: https://www.youtube.com/watch?v=6GykeP49YqY

SOUNDCLOUD: https://soundcloud.com/buss_band

BANDCAMP: https://bussband1.bandcamp.com/album/ep

SPOTIFY: https://open.spotify.com/artist/4uMAPbiebLnh3H6sjwCx7r

Pietrasonica, il 5 e 6 agosto a Osoppo con Wo Fat, Earth Ship, Oreyeon & Many More!!!

Ritorna con un’edizione da urlo il Pietrasonica, tra i più importanti festival stoner e rock psichedelico dell’estate, che dalla pedemontana friulana espande le vibrazioni spaziali fino al cuore del cosmo ed oltre.

Evento FB: Pietrasonica @Parco della Colonia, Osoppo (UD), 5-6-agosto

www.pietrasonica.com

Giunto alla sua 13esima edizione, può vantare di aver ospitato nel passato un numero di band fondamentali per tutto il presente della scena neo psichedelica e non solo, dai Colour Haze ai Rotor passando per Sungrazer, The Egocentrics, My Sleeping Karma, Kadavar, Samsara Blues Experiment e molti altri ancora, nel segno della passione per il genere ed il divertimento in mezzo al verde, dato che da sempre questa kermesse partita dall’intuizione di un gruppo di amici si è svolta in mezzo alla benevolenza di un’area verde attrezzata e ospitale. L’amore per le cose fatte bene e l’organizzazione puntigliosa e sincera fanno il resto, e da sempre chi si è recato a questa epifania del suono ritorna, felice.

L’edizione 2022, dopo un anno di pausa ed un’edizione ridotta – sempre per cause pandemiche non volute – riporta il festival al formato classico e canonico della due giorni, con dieci band fotoniche, una prima nazionale che coincide con l’unica data italiana di una tra le più interessanti realtà desert blues d’oltreoceano – i WO FAT, decani del genere, martello per cervelli e grandi mattatori; ed altre nove band provenienti sia dai dintorni che da tutta Europa. Dagli alternative stoner HARAM!(TS-PN) con i loro watt molesti agli ispidi instrumental stoners DESERT WAVE (Vicenza), dai verdi ma rocciosi e ammiccatamente seventies BUSS (TS) ai rodati space rocker OREYEON (La Spezia), i bergamaschi HUMULUS ci riporteranno alla Sky Valley mentre gli svizzeri CARSON ci faranno amabilmente venire il torcicollo coi loro riff. I berlinesi EARTH SHIP, sludge magnetico e psichedelico, ci spingeranno al confine tra cosmo e inferno, THE BLACK WIZARDS dal Portogallo ci ricorderanno che è bello essere freak e schiacciare il piede sui distorsioni spazio-temporali.
Oltre alla musica, l’organizzazione garantisce chioschi forniti, una fiera del disco ed un mercatino, l’area per i più piccoli, la serigrafia per stampare le magliette, all’insegna del divertimento e del good living.

Jeff Beck, Johnny Depp & Band @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022

Sold out al Pordenone Blues Festival per l’evento del 20 luglio con ospite Jeff Beck insieme a Johnny Depp. Oltre 5000 persone per l’occasione si sono riversate al Parco del S. Valentino, nonostante il giorno feriale -mercoledì- e le temperature da bollino rosso con picchi di 40 gradi all’ombra.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Al nostro arrivo ci accoglie subito una gioiosa atmosfera da festa country con lunghe code ai numerosi chioschi di birra e asados, mentre dalla console arrivano gli echi del djset a tutto rock del Ringaccio nazionale.

Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Sono quasi le 21.30 quando sul palco fa la sua apparizione quella divinità in carne ed ossa che risponde al nome di Geoffrey Arnold Beck, per gli amici Jeff, classe 1944, fresco e pimpante in smanicato di pelle nera, occhiali scuri e Stratocaster bianca. Attacca con ‘Star Cycle’ del 1980, ed ecco che financo i moscerini del Valentino tacciono in estasi, rapiti dal suo ‘vibrato’.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Basta un movimento nel backstage per scatenare il delirio a colpi di urla con ‘Johnny, Johnny!’, invocato come la Madonna di Fatima dal popolo delle fans così come dai maschietti -a dire il vero dietro di me erano soprattutto gli uomini a chiamarlo.

Si parte con il primo singolo tratto da ’18 ‘, l’album fresco di stampa che i due stanno promuovendo con questa tournée italiana. Il reale dilemma che ora si presenta è se sciogliermi perché nella calca manca l’aria o perché Depp ha avvicinato la sua boccuccia al microfono sussurrando ‘This Is A Song For Miss Hedy Lamarr’ in omaggio alla diva della Hollywood anni ’30. Un brivido mi corre lungo la schiena pensando a tutti i film che ho visto quando studiavo a Pordenone durante il mitico festival del Cinema Muto…direi che questo è proprio il posto giusto per ascoltarla!

Johnny Depp @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Il viaggio continua con ‘Isolation’ di John Lennon e ‘Little Wing’ di Jimi Hendrix, rivelando tutto lo spirito di due amici che si ritrovano per jammare e divertirsi insieme al resto della band, composta da Rhonda Smith, bassista di Prince, la talentuosa drummer bavarese Anika Nilles e Robert Adam Stevenson alle tastiere. Breve ma intensa, così si potrebbe sintetizzare l’ora e un quarto di Jeff Beck e Johnny in concerto, che si conclude sulle note punk di ‘The Death And Resurrection Show’ dei Killing Joke.

Jeff Beck @Pordenone Blues Festival, 20.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Da segnalare infine che nelle altre serate quest’anno il Pordenone Blues Festival ha ospitato anche Fantastic Negrito, Sugar Blue, Vintage Trouble, The Darkness…nomi che acquistano ancora più valore se si guarda al complesso del palinsesto estivo regionale, sempre più orientato verso pop e rap. Ecco allora che oggi quella del superguest ‘da copertina’ -che si tratti di Johnny Depp, dei Måneskin o di qualunque altro- non è più una semplice opzione, ma l’unica strada percorribile per garantire la sopravvivenza di un festival rock.

Larkin Poe per la prima volta in concerto a Trieste il 18 luglio

Larkin Poe è la band statunitense capitanata dalle sorelle polistrumentiste Rebecca e Megan Lovell. Originarie di Atlanta, saranno in concerto lunedì 18 luglio al Castello di San Giusto di Trieste per Hot in The City Summer Festival 2022.

Evento Facebook: https://bit.ly/3bN39lj

Biglietti disponibili in prevendita sul circuito ufficiale TicketOne https://bit.ly/3agZoEv

✅ Apertura porte: ore 20:00

✅ Apertura biglietteria: ore 20:15

✅ Inizio Eliana Cargnelutti Band: ore 21:00

✅ Inizio Larkin Poe: ore 22:00

Definite ‘le sorelline degli Allman Brothers’, le Larkin Poe suonano armonie southern, pesanti riff di chitarra elettrica e slide guitar. Il loro terzo album ‘Venom & Faith’ è stato nominato ai Grammy Award come miglior disco di blues moderno. Nel 2020 hanno pubblicato ‘Self Made Man’, primo in classifica blues. Sempre nel 2020 pubblicano ‘Kindred Spirits’, album di cover (Lenny Kravitz, Neil Young, Elvis Presley, Phil Collins, Elton John…).

Il nuovo ‘Blood Harmony’ esce il prossimo novembre:

Ad aprire il concerto sarà Eliana Cargnelutti, chitarrista e cantante rock blues friulana. La musicista sarà dal vivo con l’ultimo lavoro discografico ‘AUR’ uscito nel maggio 2021 che vanta diversi ospiti importanti come Ana Popovìc ed Eric Steckel di Los Angeles e altri musicisti come Will Wilde, Reggie Hamilton, Francisca Nesti, Christian Rigano. Eliana è stata in tour negli ultimi anni in Europa e Stati Uniti con il suo quartetto rock blues e, tra gli altri, ha suonato con artisti del calibro di John Craig (chitarrista di Ike & Tina Turner), Peter Stroud (chitarrista di Sheryl Crow), Gianna Nannini, Laurence Jones, Jamie Little (batterista di Uli Jon Roth e Boyzone). E’ inoltre stata nominata miglior chitarrista del programma televisivo italiano ‘La band’ in onda su Rai 1.

The Dead Daisies, Arthur Falcone’ Stargazer @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022

Serata fuoco & fiamme quella che domenica 3 luglio ha visto ospiti a Trieste i The Dead Daisies per la serata di apertura del 6° Hot In The City Summer Festival. Cornice dell’evento, organizzato dalla Good Vibrations in collaborazione con Trieste Is Rock, il fiabesco scenario del Castello di S. Giusto tornato per l’occasione ai fasti dell’era pre-covid: il supergruppo, oltre a richiamare numerosi appassionati del genere hard n’ heavy dalle vicine Slovenia e Austria, è anche riuscito a far alzare le chiappette dei rockers triestini di domenica sera…impresa, quest’ultima, non di poco conto! ?

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Avvio alle 21 spaccate sulle inconfondibili note di Arthur Falcone, volto storico del metallo italiano con alle spalle oltre trent’anni di carriera partita all’inizio degli anni ’80 proprio dai palchi della sua Trieste. A San Giusto con gli Stargazer -ovvero Mik Masnec alla voce, Fabio Macini al basso, Sergio Sigoni alla batteria e Lucio Burolo alle tastiere -ha portato i fans direttamente straight to the stars, tanto per citare il titolo dell’ultimo album uscito nel 2021. Qualcuno si è goduto lo spettacolo dal bar del Bastione, fatto divieto di consumare drink – e sembra anche di fumare- nell’area del concerto ?​ ?

Arthur Falcone’ STARGAZER @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

E’ un Castello ormai torrido quello che accoglie i Dead Daisies, giunti puntuali ma ‘orfani’ di David Lowy, chitarrista e anima del gruppo rientrato negli States per un’emergenza. Poco male: per paradosso, la line-up così ridotta alla sua veste essenziale rende il suono ancora più grezzo e ‘sporco’, restituendolo in tutta la sua potenza primigenia.

Bastano pochi istanti, che sulle note di ‘Long Way To Go’ il pubblico inizia a riversarsi sotto il palco dando inizio alla festa che molti aspettavano. Un’ora e mezza la durata complessiva dello show, che ha visto ‘pescare’ dall’ultimo album ‘Holy Ground’ fino al nuovo, irresistibile singolo ‘Radiance’, passando per cover come ‘Burn’.

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph. by Sarah Gherbitz

Elegante in blazer di velluto e lunghi riccioli al vento, Glenn Hughes è il mattatore della serata, un mix perfettamente riuscito tra il frontman scatenato tutto pose e gridolini ed un poetico menestrello che sussurra ai fans tenere frasi d’amore indicando la luna che brilla nel cielo.

The Dead Daisies @Castello di S. Giusto, Trieste, 3.7.2022, ph.by Sarah Gherbitz

Insieme ai sodali Doug Aldrich alla chitarra e Brian Tichy alla batteria, l’ex Deep Purple -che compirà 71 anni il prossimo 21 agosto-, dà vita ad un incandescente power trio in grado di conquistare praticamente tutti….o quasi. ‘The Voice of Rock’ in ottima forma vocale e fisica, Doug che macina riff come non ci fosse un domani, Brian potente, potentissimo, pure troppo. Ecco, mi è mancata quella vena cialtrona, scanzonata, figaiola, ma dannatamente Rock’n’Roll che avevano con Corabi e Mendoza…’, è il commento nostalgico di un fan evidentemente di lungo corso.

Super entusiasmo da parte della band che, anche se è rimasta a Trieste per una sola notte, si è divertita a raccontare con foto e video diversi scorci della città, dal centro storico al panorama dal Colle di S. Giusto. Se poi aggiungiamo anche i frequenti appelli lanciati da Hughes nel corso del concerto per ritornarci a suonare al più presto…speriamo che la richiesta venga accolta!!! ?

The Wild Bunch, il grande ritorno a Prepotto sul Carso il 15 e 16 luglio

C’è attesa per la 25ma edizione del Motorbunch, che dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, torna finalmente venerdì 15 e sabato 16 luglio a Prepotto di S. Pelagio. Ad organizzare, come sempre The Wild Bunch, storico club attivo a Trieste dal 1988!

La mitica Pineta si prepara dunque per ri-accogliere bikers ed appassionati di motociclette da tutta Europa, chioschi a base di pollo e specialità tipiche come cevapcici e ombolo, il tutto ovviamente innaffiato da birra e drink, gli stand del mercatino e…tanto rock n’ roll!!!!

Evento Facebook: XXV Motorbunch

Si parte venerdì 15 luglio con gli Alter Ego, rock n’ roll trio originario di Pordenone, con un sound che si muove tra rock n’ roll, punk, country e surf. A seguire i Tytus, reduci dalle trionfali date in Francia e Germania!

La festa prosegue sabato 16 luglio con Pulp Maniacs, rock n’ roll ispirato dal cinema di Quentin Tarantino, e da Milano Viboras, punk rock band capitanata dalla talentuosa Irene. Gran finale con i Superhorror horror punk metal from Verona…lasciate a casa i bambini!!!! ??

Accomodations:

Agriturismo Skerlj @Sales +39 040 229253

B&b Burja @Ternova Piccola +39 040 2024133 www.burja.it

Agriturismo Lupinc @Prepotto +39 040 200848 www.lupinc.it

B&b Strupetou @Malchina +39 040 2907126 www.stropetou.it

Agriturismo Gradec @Slivia +39 040 201116 www.gradec.it

Agriturismo Bajta @Sales +39 339 9678152 www.bajta.it

Allegra Fattoria @Malchina 23/a +39 040 299939

Jeff Beck e Johnny Depp, nel nuovo album un omaggio alla diva scienziata Hedy Lamarr

Evento Facebook: Jeff Beck plus Very Special Guest live a Pordenone

Johnny Depp ha scritto una canzone sul lungo e assai pubblicizzato processo per diffamazione contro la ex moglie Amber Heard: il brano uscirà il 15 luglio e farà parte dell’album ’18’ che l’attore ha registrato con il chitarrista britannico Jeff Beck. Anche il primo singolo del disco, ‘This is a Song for Miss Hedy Lamarr’, è stato scritto dalla star di Hollywood. ‘Quando Johnny ed io abbiamo iniziato a suonare insieme, si è rimesso in moto  il nostro spirito giovanile e la nostra creatività’, ha detto Jeff Beck, 77 anni, otto Grammy Awards, tra i ‘100 più grandi chitarristi di tutti i tempi’ secondo Rolling Stone e due volte nella Rock & Roll Hall of Fame –una volta come membro degli Yardbirds e un’altra come artista solista.

La raccolta di 13 tracce include due nuovi brani originali di Depp e un eclettico mix di cover che vanno da artisti iconici come Beach Boys, Marvin Gaye e John Lennon a rocker alternativi come Killing Joke e The Velvet Underground. In linea con lo spirito che permea il nuovo album, i due artisti hanno deciso di utilizzare per la copertina un’illustrazione di se stessi come diciottenni, disegnata dalla moglie di Beck, Sandra Cash.

Per Depp, 59 anni,cresciuto ascoltando la musica di Beck, questa collaborazione è una sorta di sogno che si avvera. Nel corso degli anni anche Beck ha iniziato ad apprezzare la capacità di scrittura di Depp, che ha portato l’ex chitarrista degli Yardbirds a suonare in una canzone, ‘Welcome To Bushwacker’, apparsa nell’album degli Hollywood Vampires ‘Rise’ (2019). Depp ha co-fondato il supergruppo nel 2012 insieme ad Alice Cooper e al chitarrista degli Aerosmith Joe Perry.

Imparando a conoscere il talento musicale di Depp e percependo che tra loro c’era un feeling innegabile, è stato Beck a suggerire di registrare i brani che alla fine sono confluiti in ’18’. ‘Sono anni che non trovavo un partner così creativo come lui’, ha confessato Beck, aggiungendo: ‘E’ una forza importante in questo disco. Spero solo che la gente lo prenda sul serio come musicista perché è difficile per qualcuno accettare che Johnny Depp sappia cantare rock and roll.’

Beck ha anche elogiato uno dei brani originali di Depp  -‘This Is A Song For Miss Hedy Lamarr’– che poi è stata scelta per essere inserita nell’album. ‘Sono rimasto sbalordito’, ha rivelato Jeff Beck. ‘Quella canzone è uno dei motivi per cui gli ho chiesto di fare un album con me’.

The Dead Daisies -Intervista a Doug Aldrich

Alla vigilia del tour in partenza venerdì 3 giugno da Amburgo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il mitico Doug Aldrich dei The Dead Daisies! Proprio in questi giorni la band sta scaldando i motori nella città anseatica per tornare più carichi che mai sui palchi di festival come il Graspop (Belgio), l’Hellfest e il God Save The Kouign Fest (Francia), il Masters Of Rock Festival (Repubblica Ceca) e il Time To Rock Festival (Svezia), oltre ad una serie di show da headliner, tra cui il 3 luglio al Castello di San Giusto a Trieste….Don’t miss it!

Ciao Doug, e benvenuto su Freezine! Come stai, pronto per il tour? Direi molto bene, adesso stiamo provando! Non vediamo l’ora di suonare i pezzi di ‘Holy Grounds’ (uscito nel 2021, nda) che da queste parti la gente non ha ancora avuto modo di sentire dal vivo. In più abbiamo appena finito il nuovo album, quindi direi che tutto procede!

Per la seconda volta vi siete affidati a Ben Grosse in fase di registrazione, com’è andata?
Ha un tocco inconfondibile su ogni lavoro svolto, proprio come un regista quando gira un film. Oltre ad essere un bravo produttore e musicista, è anche una gran persona. Parte con un’idea precisa in testa e poi riesce a svilupparla più di quello che faremmo noi, il che è grandioso….ci stimola, ecco.

The Dead Daisies @Revolver Club di S. Donà (VE), 10.12.2018, ph. by Sarah Gherbitz

E per quanto riguarda la scrittura dei pezzi?
Sono sempre al lavoro, quando sono alla chitarra ma anche negli altri momenti. Appena mi viene un’idea buona di solito la salvo sul mio smartphone così sono sicuro di non perderla. Poi quando torno a casa prendo la chitarra e butto giù gli accordi. Qualche volta l’ispirazione viene anche solo ascoltando una batteria, oppure da un testo di Glenn.

Praticamente due anni senza musica dal vivo, come li hai vissuti?
Perlopiù in famiglia. Direi che questo è stato l’aspetto positivo di due anni parecchio difficili, poter trascorrere più tempo con i miei cari. L’isolamento ci ha dato l’opportunità di dedicarci a questo nuovo album, che penso riserverà più di una sorpresa.

Vi siete riuniti con il batterista Brian Tichy, che cos’ha di tanto speciale?
Tommy Clufetos è il batterista più heavy con cui abbia suonato e insieme ci siamo divertiti un sacco, ma Brian è il mio preferito. Non lo dico solo perché adesso è di nuovo con noi, lo pensavo già ai tempi degli Whitesnake quando facevamo dei progetti. E’ pieno di talento, ad un livello superiore. Ha stile e groove, il che rende bene soprattutto in fase di registrazione, e quando ascolterai l’album capirai perché lo abbiamo ripreso. Comunque il ‘pilastro’ della band è David Lowy, sono il suo spirito ed il suono della sua chitarra che fanno i Dead Daisies.

Doug con David Lowy sul palco del Revolver Club di S. Donà nel 2018, ph. by Sarah Gherbitz

Siete molto attivi sui social, come li vedi?
Sono uno strumento per passare parola e promuovere la nuova musica….spero che servano per la band. Da questo punto di vista sicuramente sono utili!

Sarete in tour con Judas Priest e Whitesnake nei grandi festival ed anche location più piccole, tu cosa preferisci?
I grandi festival sono un’opportunità per raggiungere più gente…e questo va bene per i Dead Daisies perché la nostra fandom è ancora in fase di costruzione. Poi dà soddisfazione suonare in un posto grande quando è pieno! D’altra parte è anche bello vedere le facce da vicino, nei posti piccoli si crea un’intimità speciale che in un certo senso ti fa sentire più vicino alle persone…a me piacciono entrambi, e in questo tour ci saranno tutti e due.

The Dead Daisies @Revolver Club, S. Donà (VE), 10.12.2018, ph. by Sarah Gherbitz

Quali consigli daresti ad una rock band emergente? In Italia ci sono i Måneskin, li conosci?
Sì, ne ho sentito parlare ma non li conosco molto, li ascolterò. Comunque gli direi di trovare un suono originale, in modo da non confondersi con altri…differenziarsi ritengo sia la cosa più importante. Recentemente sono andato ad un concerto per sentire le Deap Vally e devo dire che sono rimasto molto colpito!

Cosa dobbiamo aspettarci dai Dead Daisies nei prossimi mesi?
Be’, intanto è appena uscito il nuovo singolo che s’intitola ‘Radiance’! E’ un pezzo diverso dal solito, qualcosa di nuovo per lanciare il prossimo album. Lo abbiamo scelto per il Metaverso, la nuova piattaforma dove stiamo per entrare! Poi saremo in tour fino alla fine dell’estate, e subito dopo uscirà l’album.

Un messaggio per i fans italiani?
Intanto spero che stiate tutti bene! Non vediamo l’ora di venire in Italia, spero che ascolterete il nostro nuovo singolo e il nuovo album, appena uscirà. Grazie mille fin da ora per tutto il supporto, per noi è davvero importante..Ciao!

The Dead Daisies: i dettagli della data di Trieste

Torna Hot In The City Summer Festival il festival prodotto da Good Vibrations (con la collaborazione dell’Associazione Trieste Is Rock per alcuni eventi) e inserito all’interno di Trieste Estate, programmazione estiva del Comune di Trieste, che quest’anno si terrà principalmente al Castello di San Giusto e nel Parco di Villa Sartorio a Trieste.

I concerti delle star internazionali The Dead DaisiesGoran BregovićLarkin PoeJoss Stone, due nomi italiani amatissimi come Edoardo Bennato e Mario Biondi, i progetti dedicati alle cover [Canto Libero (Battisti&Mogol), Magical Mistery (The Beatles), The Blood Brothers (Springsteen), Respect (Aretha Franklin), Big One (Pink Floyd), lo spettacolo di Andrea Pennacchi volto celebre di Propaganda Live su La7 con il suo ‘Pojana’, il festival Trieste Calling The Boss: tredici serate per tutti i gusti nella bella cornice del Castello di San Giusto (eccetto un appuntamento al Sartorio).

Apertura porte: 20:00

Apertura biglietteria: ore 20:15

Arthur Falcone’ Stargazer: ore 21:00

The Dead Daisies : ore 22:00

? I biglietti sono disponibili online su TicketOne e in regione nei rivenditori autorizzati

? I The Dead Daisies sono un supergruppo hard & heavy australiano-statunitense nato nel 2012 che vede alla voce la leggenda del rock Glenn Hughes (Deep Purple). Il primo nucleo del gruppo si è formato a Sydney, in Australia, dall’incontro tra Jon Stevens e David Lowy. La band ha annoverato tra le sue fila diversi musicisti americani provenienti da Guns N’ Roses, The Rolling Stones, Thin Lizzy, The Cult e Whitesnake. Nel 2015 Jon Stevens è stato sostituito dal cantante John Corabi (Mötley Crüe fra gli altri). L’unico membro rimasto fisso negli anni è David Lowy. Nel gennaio 2016 Richard Fortus e Dizzy Reed hanno abbandonato la band per prendere parte alla reunion dei Guns N’ Roses. Il posto di chitarrista è stato preso da Doug Aldrich (ex Whitesnake). Il 19 maggio 2017 i The Dead Daisies pubblicano il loro primo disco live, dal titolo ‘Live And Louder’, che contiene sedici brani registrati durante l’UK/Europe Tour a partire dall’autunno del 2016. Nel novembre 2017 viene annunciato che il celebre batterista Deen Castronovo (ex-Journey, ex-Steve Vai) si unisce alla band per la registrazione del nuovo album, che viene pubblicato il 6 aprile 2018. Il titolo è ‘Burn It Down’. Ad agosto 2019, la band comunica attraverso il proprio sito l’abbandono da parte di John Corabi e Marco Mendoza, impegnati in progetti solisti, e l’ingresso in formazione di Glenn Hughes in qualità di vocalist e bassista. Contestualmente, i The Dead Daisies rilasciano in streaming un nuovo brano intitolato ‘Righteous Days’ e annunciano un nuovo album di inediti e relativo tour con il ritorno alla batteria di Brian Tichy (ex Whitesnake, Billy Idol, Ozzy Osbourne, Foreigner). Nel 2021 esce l’album ‘Holy Ground’ e nel 2022 il singolo ‘Radiance’ che anticipa il prossimo lavoro (di cui si sentiranno diversi brani in scaletta a San Giusto).

ARTHUR FALCONE’ STARGAZER

Il chitarrista triestino Arthur Falcone, negli anni ’90 suona in Lettonia, Germania, Inghilterra, Italia e Slovenia. Nel ’97 suona assieme a Vinnie Moore, uno tra i 4 migliori chitarristi mondiali di shred-rock, in una sua clinic ad Azzano X. Nel giugno del ’98 è supporter per i Deep Purple nello stadio Grezar di Trieste. Nel 1998 esce il suo primo cd per la Virtuoso Records ed entra in classifica sul magazine giapponese Burrn! Partecipa al God’s of Metal italiano. Suona al Deep Purple-Day assieme a Ian Paice. Nel 2001 fa da supporter a John Lawton’s Uriah Heep. Nel 2002 suona assieme al chitarrista Andrea Braido (Vasco Rossi), Nel 2003 con Kiko Loureiro (ex Angra ora coi Megadeth), presso la Casa della Musica di Trieste. Nel 2009 firma un nuovo contratto discografico con la Heart of Steel ed esce il cd ‘Arthur Falcone’ Stargazer -The Genesis Of The Prophecy” – Ospiti: Göran Edman alla voce (ex Yngwie Malmsteen); quattro canzoni vengono cantate da Titta Tani (oltre che cantante è stato anche l’ex batterista dei Goblin di Claudio Simonetti); Mistheria alle tastiere (ex tastierista di Bruce Dickinson) ed infine Manuel Staropoli dei Rhapsody of Fire al flauto. Nel 2011 viene chiamato dall’associazione Trieste is Rock per esibirsi come opening act per L.A. Guns. Arthur è insegnante di chitarra da tanti anni e ha avuto tra i suoi allievi anche Luca Turilli dei Rhapsody. Nell’agosto 2021 il cd ‘The Genesis Of The Prophecy” viene eletto dalla rivista giapponese Young Guitar tra i migliori 70 album di sempre del genere neoclassico. ‘Straight To The Stars’ esce per Elevate Records, con ospiti Goran Edman, Rob Rock, Titta Tani, Mistheria, Alberto Rigoni… 30 anni e più di carriera con all’attivo 900 concerti in tutta Europa, ha suonato con Leghe Metalliche, Devil’s Claws, Halloween, Foxy Lady, La Rox e attualmente con gli Stargazer. Formazione a San Giusto: oltre ad Arthur, ci saranno Mik Masnec alla voce, Fabio Macini al basso, Sergio Sigoni alla batteria e Lucio Burolo alle tastiere.