Con ‘Long Play’, dieci ritratti di altrettanti volti simbolo della scena rock dell’ex Jugoslavia, ha finalmente aperto i battenti lunedì 5 luglio la Galleria Rock Istriana, negli spazi dell’ex bar della stazione dei bus di via Carrara a Pola. Un folto pubblico ha affollato la festa d’inaugurazione, che ha visto la presenza dei promotori della Galleria Nenad Marjanović ‘Fric’ e Diego Bosusco ‘Ptica’ (KUD IDIJOTI), la curatrice della mostra Paola Orlić (ANIMAFEST) e numerosi ospiti.
Quello della Galleria del Rock è un vero e proprio sogno che si concretizza per Pola, dove, già a partire dagli anni ’80 si è sviluppata una potente scena rock con gruppi come Atomsko sklonište, Kud Idijoti,Messerschmitt, The Spoons, ed anche festival hardcore punk di rilievo come il Monteparadiso e club come l’Uljanik.
Guarda il video dell’inaugurazione:
Due i livelli su cui si articola la Galleria, dove al pianterreno sono esposti una decina di ritratti con protagonisti i volti che hanno fatto la storia della scena punk rock dell’ex Jugoslavia realizzati dal fotografo Blagoja Borislav Pešić.
Il percorso proseguirà poi al primo piano, che, secondo le intenzioni dei gestori, ospiterà materiale e memorabilia riguardanti le tante star internazionali ospiti a Pola, tra cui Boney M, Sting, Status Quo, Jamiroquai, James Brown e Motörhead.
Foto copertina credits: Manuel Angelini per Regional Express.hr
Non so quante occasioni ci saranno di vedere in Italia ‘Tusta’ sul frontman del gruppo croato KUD Idijoti. Per il momento è stato presentato al 31°Trieste Film Festival, alla presenza del regista Andrej Korovljev e del produttore.
Presentato nella sezione documentari, ‘Tusta’ racconta la storia di Branko Črnac detto ‘Tusta’ e dei KUD Idijoti, gruppo punk rock di Pola, noti anche in Italia e attivi tra gli anni ’80 ed il 2011, anno del loro ultimo concerto.
Il film inizia nel 1987, anno in cui la band, fondata nell’81, vince in Serbia al Festival di Subotica sbaragliando oltre trecento band concorrenti. La vittoria segna una svolta importante per i KUD Idijoti, che da quel momento conoscono un successo inarrestabile che li porterà ad esibirsi sui principali palchi in Ungheria, Germania, Svizzera ed Italia.
Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su questo gruppo di capelloni ‘che si trovavano a provare a Pola, negli spazi abbandonati dell’ex manicomio di Villa Rizzi’, come racconta il bassista del gruppo Nenad Marjanovic detto Dr. Fric nel suo libro‘Život s Idijotima’(La mia vita con gli Idioti, nda).
Clamoroso l’episodio in tour a Reggio Calabria nell’87, quando un gruppo di carabinieri interrompe l’esecuzione della cover di ‘Bandiera Rossa’ contribuendo ad un incidente diplomatico. I loro testi sulla tolleranza, la convivenza e la giustizia sociale, considerati troppo comunisti negli anni ’90, chiusero alla band le porte di molte stazioni radio in Croazia.
Determinante per il gruppo in questa fase iniziale della carriera fu l’incontro con Boris Furlan, produttore di Koper, che decise di pubblicare i primi album tramite la sua etichetta Slovenia Records.
Un altro aneddoto saliente riguarda il concerto insieme ai mitici Ramones alla Tivoli Hall di Lubiana il 10 ottobre 1994. “I Ramones erano senza strumenti”, ricorda ilchitarrista Sale Veruda in un’intervista. “Per sbaglio li avevano imbarcati su un aereo diretto a Vienna, così nel backstage regnava un certo nervosismo.L’organizzatore della serata, teso e preoccupato, ci dava indicazioni affinché continuassimo a suonare intrattenendo il pubblico il più a lungo possibile…Finalmente, dopo quaranta minuti, l’attrezzatura arrivò, il concerto poteva iniziare!”
Nella seconda parte il film si concentra sul lato intimo di Tusta, attraverso le testimonianze dei compagni di avventura, degli amici e soprattutto delle mogli e dei suoi figli che rivelano la sua straordinaria dimensione umana ed il suo eccezionale carisma. Diventato una vera icona del punk rock dei Balcani, Tusta era visto come un eroe tra gli operai dei cantieri di Pola, dove lavorava a capo del dipartimento macchine ed era attivo nel sindacato.
Stroncato da un male incurabile nel 2012 pochi giorni dopo aver compiuto 57 anni, Tusta oggi vive ancora nei ricordi e negli sguardi di chi lo ha conosciuto ed amato, sui murales e sulla via che la sua città gli hanno intitolato; ed oggi soprattutto nella Rock Gallery, lo spazio vicino all’Arena dedicato alla scena punk rock ex Yu degli anni Novanta.
Il documentario è diretto da Andrej Korovljev, nato a Pola con studi di regia a Londra, ed è prodotto dalla Factum di NenadPuhovski -oltre che producer anche regista teatrale e fondatore del principale festival di cinema documentario di Zagabria Zagrebdox. I due insieme hanno già realizzato ‘Una storia polesana’ e ‘The Years of Rust’ sui cantieri Uljanik di Pola -dove Branko Tusta lavorava. ‘Tusta’ in questo senso chiude quasi una ideale trilogia sul capoluogo istriano, dove dovrebbe ambientarsi anche il nuovo film di Korovljev- che questa volta sarà un lungometraggio di finzione.
Della Factum al Trieste Film Festival sono stati presentati molti lavori, tra cui ‘Generacija ’68-Generation ’68 (2016) sulle rivolte degli studenti e ‘Glasnije Od Oruzja- Louder Than Guns’ (2017) sul ruolo della musica patriottica nella (ex) Jugoslavia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Dopo aver debuttato la scorsa estate al Motovun Festival di Montona, ora ‘Tusta’ prosegue con successo il suo tour attraverso il circuito dei festival e dei cinema nelle principali città croate.